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Charles

I leoni si adattano facilmente ai nuovi habitat anche grazie al loro naturale impulso che li induce ad essere affascinati dalle cose nuove, così come tutti gli esseri viventi in natura. Alcuni di loro ne sono attirati, altri ne sono intimoriti. Questi ultimi a volte necessitano di venire sollecitati, di una bottarella che li faccia andare avanti.

Io non avevo idea di cosa mi attirasse precisamente di quelle ragazza, della quale conoscevo persino la via di casa, ma non il nome. Il mio istinto, mi diceva che c'era per certo qualcosa di diverso in quella corvina. Un non so' che, mi attirava magneticamente in modo pericoloso e sconosciuto, a tal punto da cercarla spronato dai miei amici addirittura sotto casa, non sapendo dove altro la potessi trovare. Che situazione...

<Mi dica... anche uno schiaffo è gratuito?> Faceva davvero così schifo come contesto? Molto evidentemente sì. Quella ragazza era davvero una persona piena di sorprese.

Mi strappò un sorrisino, lei tentava di rimanere seria, mentre le sue iridi grigie ridevano. La guardavo fissa negli occhi, lei cercava in ogni modo di distogliere lo sguardo. In quel preciso istante avrebbe potuto rivolgermi ogni genere di insulto, sbraitarmi contro, mostrarmi il suo disinteresse, la rabbia, la tristezza, la sua glacialità...
avevo capito al volo che quelle sfere grigie immensamente profonde, se si imparava a capirle, a leggere la profondità celata dietro esse, non avrebbero mai mentito o retto alcun teatrino.

Massaggiai la nuca, come ero solito fare, imbarazzato, fissando per terra. <Ok, la situazione sta' degenerando...> La situazione non stava soltanto degenerando, era talmente anormale da essere quasi fantascientifica. Feci poi scorrere la mia visuale sui movimenti della ragazza, che tornata alla sua usuale asetticità, come se non ci fossi e non avessimo mai parlato in qualche modo, se ciò si sarebbe potuto definire parlare, buttava il sacco della spazzatura nel cassonetto voltandomi le spalle, dirigendosi verso dove era venuta.

<Io sono Charles!> mi presentai di colpo, alzando il tono di voce in
modo che mi sentisse. Si trovava a pochi metri di distanza da me,
andava nervosa e a passo spedito, ma non così tanto da allontanarsi
di molto. Si girò nuovamente verso di me, esitante, notai un mezzo sorriso appena accennato formarsi sul suo volto, probabilmente si trattava soltanto di una mia impressione, non l'avevo ancora mai vista sorridere, era sempre così inespressiva da sembrare surreale. Tra l'altro pareva fosse coinvolta davvero in tanti casini. Non avrei saputo dimenticare facilmente la sera in cui l'avevo incontrata per la prima volta, e neanche il giorno prima, quando quell'ambigua coppietta le si era avvicinata a quei modi così minacciosi e non soltanto...

<Non ne avevo idea... Carletto.> si avvicinò, sussurrando, come a
quanto avevo capito fosse sua consuetudine, quella frase in
italiano. Stavolta, però, non in tono infastidito, bensì quasi divertito. Lei subito dopo portò la sua mano davanti le labbra, sussultando e spalancando di poco le palpebre, contornate da lunghe ciglia.

Il silenzio che seguì mentre lei tentava di ricomporsi fece ingigantire a dismisura il mio imbarazzo. Mi sentivo un ragazzino del liceo. Dovevo decidermi, no? 

<So' l'italiano> dichiarai sarcastico la mia conoscenza della lingua interessata. <Appunto, vaffanculo.> rimase impassibile.

In che senso "Appunto"?

Non prestai molto caso all insulto che mi era stato rivolto. Piuttosto, credevo l'avrei presa in contropiede e invece sembrava essere tutto il contrario. Come se stessimo giocando agli scacchi, era lei a tenere in scacco me, non il contrario.

<sei sempre così gentile?> sorrisi, scrutandola a fondo, osservando, riflessa nei suoi occhi una luce quasi divertita, <Con gli estranei è così. E a te, invece, capita spesso di cercare delle sconosciute sotto casa loro?> molto probabilmente non aveva tutti i torti, ma chiaramente non mi lasciai scoraggiare. Quella ragazza mi incuriosiva sempre di più, e seppur avessi già capito fosse davvero tanto riservata, se me l'avesse lasciato fare avrei a tutti i costi approfondito la sua conoscenza. 

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