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Da quell'ufficio ogni volta uscivo con un magone alla gola che mi attanagliava; mai mi ero sentito cosi, in nessuna "missione" ma questa stava risultato davvero difficile.
lo percepivo in me, in Luke che pur mantenendo un comportamento serrato, tipico suo, tendeva a cedere, stava diventando più pallido, meno lucido, meno razionale e se perdevamo lui eravamo fottuti, lui era quello che manteneva la pace tra due teste calde come me e Zarros.
lo percepivo in Zarros, che non era mai stato il massimo a tenere la calma, ma adesso quest'ultima non sapeva neanche cosa fosse.
Ed io per loro dovevo rimanere forte, perché se sarei crollato anche io, allora tutto sarebbe andato a puttane.
Quell'uomo faceva schifo, un espressione addirittura fin tropo gentile con cui descriverlo, quell'uomo intanto non poteva definirsi tale. Ma per convenzione diremo che lo è.
Purtroppo
Io l'avrei tranquillamente definito un essere; perché definirlo umano, o addirittura un animale, mi sembrava un tantino dispregiativo, per queste due categorie. I primi perché sono molto meglio delle persone, e a sua volta non si può definire umano, perché se pur la maggior parte di essi facesse schifo, sicuramente le persone a sua volta hanno un Qi superiore a lui sicuramente.
"Chiudi la porta quando esci" mi disse, con il suo solito tono provocatorio, e il suo sguardo perennemente incazzato.
Ed io esegui il suo ordine, pensando mentalmente, che tutto questo primo poi finirà.
Quando usci non mi risparmiai una mandata a fanculo in tono basso, per evitare che qualche sua guardia mi sentisse; quel luogo pullulava di telecamere e guardie del corpo, ragion per cui, nonostante fossimo stati addestrati per questo, inserirsi non era stato facile.
Appena mi girai individuai Luke e Zarros ad aspettarmi seduti su un divanetto posizionato non lontano dalla stanza dalla quale eravamo appena usciti.
Una sensazione di disgusto mi si insinuo al pensiero di cosa era potuto succedere in quella poltrona, ma non solo, ovunque in ogni cazzo di buco di questo orrendo luogo. Li tutto era schifosamente lussuoso, e ricco, ogni cosa li dentro era stato costruito con soldi di vittime, e di persone che non riuscivano a venire fuori da propri vizzi; facendosi mangiare da quest'ultimo.
Traffico e spaccio di sostante stupefacenti, prostituzione di ogni tipo, riciclo di soldi, traffico di umani.
Questo era solo una parte di ciò che accadeva, questo era solo una parte degli "affari" a cui io e i miei amici ci dedicavamo.
Mi avvicinai, a loro due, ancora comodamente seduti, mentre rimanevano in silenzio semplicemente fissando il muro davanti a loro, sapevamo che li dentro non dovevamo parlare; Nulla era concesso, in quel luogo dove il peccato si univa con il diavolo, creandone l'inferno.
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Apnea
RomanceVictoria è una studentessa all'ultimo anno di Lettere Moderne alla Hudden University. La sua vita è stata segnata da un'infanzia difficile, in cui un padre violento riempiva le sue giornate di urla e paura. Il terrore era l 'unica cosa che scandiva...