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Un anno trascorse dalla notte sotto la cascata, e il tempo del castello infinito aveva seguito il suo corso tranquillo e impercettibile. La luna piena continuava a illuminare il castello con una luce serena, mentre il legame fra me e Muzan di era consolidato in modi che nessuno avrebbe potuto prevedere.
Mi trovavo in una stanza calda e accogliente, decorata con tessuti piegati e morbidi cuscini. Il mio viso, solitamente pallido, era ora illuminato da una dolcezza radiosa mentre osservavo un piccolo letto nella stanza accanto.
Nel letto, avvolta in una coperta di seta, giaceva Mizuki, figlia mia e di Muzan, una piccola creatura con capelli scuri e occhi che scintillavano come stelle. La sua presenza era una gioia inaspettata e meravigliosa, un simbolo della nostra unione.
Muzan, solitamente impassibile, era visibilmente più rilassato mentre si avvicinava al letto della sua bambina. Aveva uno sguardo che raramente mostrava, un misto di meraviglia e tenerezza, mentre osservava Mizuki. Le sue mani, normalmente così precise e controllate, erano gentili e delicate mentre si chiamava per osservare la piccola.
«Guarda quanto è piccola e perfetta»
Dissi sussurrando con tono di affetto, mentre guardavo Mizuki. Muzan si sedette accanto a me prendendomi la mano.
«Non avrei mai immaginato che potessimo avere qualcosa di così... Puro»
Sorrisi a quelle sue parole, guardando i suoi occhi pieni di amore.
«È il nostro miracolo, Muzan. E adesso, finalmente, abbiamo qualcosa che è veramente nostro»
Lui annuì, il suo volto mostrava un'espressione di soddisfazione. Si avvicinò al letto e, con la stessa dolcezza, accarezzò la fronte di Mizuki. La piccola si mosse leggermente, come se percepisce la presenza di suo padre.
«Ti rendi conto... la nostra vita sta cambiando»
Dissi guardando i suoi occhi, che finalmente brillavano di quella luce di speranza. Lui mi strinse di più la mano accarezzandola.
«Questo è grazie a te, mia cara»
Mi diede un breve bacio sulla guancia, per poi tornare a guardare la piccola Mizuki che si era addormentata.
Guardavo mia figlia con gioia. Muzan all'inizio della mia gravidanza era rimasto un po' stupito, perché i demoni non possono partorire, eppure io lo avevo fatto. Non so perché ma io penso che sia per fatto che dentro di me, c'è ancora quella parte "pura" per questo, anche come demone, sono diversa. È come se da un lato, avessi ancora la mia metà umana.
Passò qualche ora, ero rimasta sola con Mizuki. La tenevo in braccio cullandola per farla rimanere tranquilla, poi la adagiai delicatamente sulla sua culla coprendola con una coperta, dopo ciò uscì dalla stanza, dirigendomi da Muzan.
Lo trovai che era seduto sul suo trono fissando il vuoto, probabilmente stava pensando a qualcosa di molto serio. Mi avvicinai fino ad essere proprio davanti a lui.
«Muzan»
Lui alzò lo sguardo su di me, sorridendomi.
«Ah, dimmi Tsuki»
«Ecco, c'è una cosa a cui sto pensando da un po'...»
Muzan mi guardò notando il mio viso preoccupato, si sporse leggermente prendendomi per il polso, facendomi sedere sulle sue gambe.
«Sembri preoccupata, che succede?»
Sospirai prima di parlare.
«So che è troppo presto per pensare a queste cose, ma sono preoccupata per il futuro di nostra figlia... Te lo già chiesto più di una volta, ed ancora oggi te lo chiederò: fino a quando deve andare avanti questa maledetta guerra?»
Muzan mi scrutò con attenzione, percependo la gravità delle mie parole. La sua mano continuava a stringere il mio polso, il contatto caldo e rassicurante contrastava con l'angoscia che sentivo dentro.
«Tsuki...»
Iniziò Muzan con tono calmo ma fermo.
«La guerra è una parte inevitabile del nostro mondo, non possiamo cambiare il passato, né fermare i conflitti che lo modellano. Ma possiamo scegliere come affrontarli e proteggerci.»
Mi spostai leggermente sulle sue gambe per guardarlo meglio, i suoi occhi, normalmente così indifferenti, mostrano un'intensità inaspettata.
«Ma nostra figlia, Muzan. Lei non dovrebbe crescere in un mondo dove il pericolo è costante. Non voglio che Mizuki viva nella paura o nella solitudine.»
Muzan sollevò una mano e accarezzò delicatamente la mia guancia.
«Comprendo la tua preoccupazione, Tsuki. Anche io ho pensato al futuro di Mizuki e mi preoccupo per lei. Tuttavia, il nostro compito è fare in modo che possa vivere una vita il più possibile protetta e serena.»
Il suo tono era più morbido, quasi impercettibile, mentre continuava a parlare.
«La guerra non è qualcosa che possiamo eliminare completamente, ma possiamo garantire che Mizuki abbia le migliori possibilità di vivere una vita dignitosa e sicura. Il nostro amore e la nostra forza sono le sue armi più potenti.»
Le sue parole mi colpirono profondamente. Sentii una miscela di sollievo e tristezza mentre riflettevo su ciò che aveva detto.
«Ma come possiamo fare tutto questo, Muzan? Come possiamo essere sicuri che Mizuki non diventi un bersaglio o un sacrificio in questa guerra senza fine?»
Muzan mi guardò negli occhi con una determinazione incrollabile.
«Faremo tutto ciò che è in nostro potere. Abbiamo già dimostrato di poter superare ostacoli impossibili. Non permetterò che Mizuki sia vittima delle circostanze. La proteggeremo, e faremo in modo che abbia una vita che possa abbracciare con speranza.»
Mi avvicinai e lo abbracciai, cercando conforto nel suo calore.
«Mi fai sentire un po' meglio, Muzan. Ma spero solo che possiamo trovare una via per garantire una vita migliore per nostra figlia.»
Muzan mi strinse a sé, il suo abbraccio era solido e protettivo.
«Non ti preoccupare, Tsuki. Insieme, affronteremo qualsiasi cosa. E Mizuki avrà la vita che merita, indipendentemente dalle sfide che ci attendono.»
Il silenzio che seguì fu avvolto da una sensazione di speranza. Mentre il castello infinito continuava a riflettere la luce della luna, sentivo che, sebbene il futuro fosse incerto, avevamo la determinazione e l'amore necessari per affrontarlo insieme.
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You are my Angel [Fanfiction]
Fanfic~ [PREMESSA] Da fan sfegatata dell'anime "Demon Slayer" ho deciso di provare a scrivere una Fanfiction, la storia sarà il più possibile fedele all'anime e nel caso chiedo scusa per qualche eventuale errore. ⚠️PS: non leggere questa storia se non si...