Taylor

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Finalmente oggi si torna all'università!
Questa sessione estiva mi è andata molto bene, in realtà meglio di come pensassi.
Ho dato 15 esami, e tutti con un voto tra il 28 e il 30.

Si, mi piace studiare e in realtà sono sempre stata brava a scuola, ma ora che sto studiando psicologia voglio impegnarmi ancora di più.

Per la me bambina, che ha sofferto molto per la morte della mamma e per la rottura dei genitori; ma anche per tutte quelle persone che soffrono tutti i giorni, chi per dolori psicologici e chi per quelli fisici.

Dopo essermi fatta una doccia, essermi passata su tutto il corpo la mia crema preferita, quella al cocco; mi sono vestita.
Essendo che è ancora settembre e le giornate sono ancora calde, ho deciso di mettermi una gonnellina con le pieghe blu, una polo fucsia e delle scarpe da ginnastica bianche.

Mi metto crema viso, mascara e poi infilo dentro la mia borsa dell'università il computer, due quaderni e un astuccio ed esco dalla camera.

Il nostro appartamento è vintage e accogliente.
Come entri dalla porta d'ingresso c'è un piccolo corridoio, con un armadio e uno specchio.
Andando avanti trovi il soggiorno e cucina separati da un'isola con quattro sgabelli intorno.
I mobili sono in legno, il divano è di un beige chiaro e poi la televisione a 30 pollici.
La cucina è piccolina, però ha una grande finestra, da dove entra molta luce; infatti sul davanzale abbiamo messo due orchidee lilla e il basilico.
In soggiorno invece c'è una grande portafinestra che porta ad un giardino piccolino, dove poi io e Jess abbiamo aggiunto un tavolo con quattro sedie e un'amaca appesa all'albero. Dal soggiorno ci sono poi tre porte, una porta a un bagno piccolino, ma con una luce pazzesca e uno specchio enorme, un'altra alla camera di Jess e una alla mia.

Nella mia camera c'è un letto a due piazze, con tanti cuscini sopra e due comodini, una scrivania bianca con una sedia del medesimo colore e una cassettiera vicino alla porta; degli armadi enormi e una porta finestra che va sul giardino.

Sia io che Jess in camera abbiamo un bagno personale, infatti il terzo bagno non lo si usa quasi mai.

Nel mio bagno c'è una mensola dedicata unicamente a candele e bombe da bagno, perché spesso mi piace rilassarmi facendo un bagno caldo.

Quando entrai in cucina vidi Jess intenta a preparare la colazione per tutte e due.
Ci è sempre piaciuto fare colazione insieme, infatti ci alterniamo per chi deve prepararla.

"Ei amo buongiorno! Come stai?" Le dissi andando a darle un bacio sulla guancia

"Buongiorno tesoro, io bene tu?" Mi rispose mentre finiva di preparare gli ultimi pancake.
"Bene bene, oggi lavori?" le chiedo mentre misi a tavola lo sciroppo d'acero per Jess e la marmellata di fragole per me.

"Si, spero di non finire troppo tardi. Dovrebbe venirmi a prendere un ragazzo dopo lavoro" mi girai di scatto e la guardai accigliata, infatti questo bastò per farla proseguire "l'altra sera, mentre tu eri impegnata a cantare sul palco, si è avvicinato a me un ragazzo molto carino e ci siamo messi a parlare mentre servivo i clienti; e  poi mi ha chiesto il numero di telefono.
Ci siamo scritti tutto il giorno ieri e mi ha scritto che sta sera mi sarebbe venuto a prendere a lavoro e mi avrebbe riportata a casa"

"Jess ma è fantastico! Ma perché non me lo hai detto prima, sono troppo contenta per te! Chi è lui? L'ho già visto?" Le chiedo a raffica con un sorriso da orecchio ad orecchio

Lei non è una ragazza in cerca d'amore. È la classica ragazza che si ama, io per questo la invidio, e sta bene sola, non vuole nessuno al suo fianco.
Gli vanno dietro tanti ragazzi, ma a parte qualcuno occasionale ormai è da anni che non la vedo con qualcuno e il fatto che lei si sia scambiata il numero con questo ragazzo e ci si stia scrivendo per così tanto tempo vuol dire che l'ha intrigata.
E sono così tanto felice per lei...

"Tay frena l'entusiasmo non è mai successo nulla con Ryan, non iniziare a farti i suoi soliti film" mi rispose sorridendo, facendo ridere anche la sottoscritta
"Amore ma lo sai che io sto già pensando al matrimonio, basta che mi dai una data"

"Dai basta che siamo in ritardo e dobbiamo ancora fare colazione!" disse infine sorridendo

Finita colazione sparecchiammo e mentre caricai la lavastoviglie Jess si preparò.
Insieme uscimmo di casa e ci recammo all'università.

Dopo tre ore di psicologia generale mi andai alle macchinette per bermi un caffè.
È vero che mi piace tanto studiare e anche la materia, ma tre ore consecutive sono troppe anche per me, dopotutto sono umana anche io!

Selezionai il mio solito caffè macchiato mentre scrissi a Jess che fine avesse fatto.
Quando stavamo uscendo dall'aula del professor Bennet mi disse che mi avrebbe raggiunta alle macchinette, ma ancora non si era fatta viva...

Presi il mio caffè, ma quando mi girai andai a sbattere contro un muro.

Oh porca miseria non è un muro...

...oh porca miseria...

Ho appena rovesciato il mio caffè macchiato addosso a qualcuno.

Sentii una voce urlarmi contro "prossima volta guarda dove metti i piedi... che cazzo tutto sulla mia maglia"

Sollevai lo sguardo e lo vidi, non lui, tra tutti non proprio lui...

Abbassò lo sguardo su di me, assottigliò lo sguardo e mi disse "tu..."

"

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