Capitolo 1/2 "Iris"

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Da dove inizia una storia? Dall'inizio?Ma se l'inizio sono io alle 6:00 di mattina che mi scaldo una zuppa di legumi quando in realtà dovrei essere a lavoro va bene lo stesso?.Forse non è il modo migliore di iniziare la storia,ma è il modo migliore di iniziare a raccontare com'é la mia vita.Vorrei poter stare qui a dirvi quanto è ingiusta e noiosa ma devo muovermi ad arrivare a lavoro .

Dopo essermi spruzzata un po' di deodorante in macchina immersa in un traffico infinito mentre cantavo a gran voce "Miu Miu" mi resi conto che erano già le 7:15.Ma potrei accidentalmente aver dato fuoco alla zuppa mentre mi lavavo ecco perché il ritardo.Ma quel che è passato è passato,solo che stavo andando a lavoro a stomaco vuoto e sarei potuta svenire da un momento all'altro visto che la sera precedente mi sono accontentata di un panino con la Nutella;ok forse tre ma non è questo il punto.Il punto è che non c'è là potrò mai fare fino a mezzogiorno a meno che.....Ana!
Ana è quella collega che non alza mai il culo dalla scrivania e che molto probabilmente si è sposata con l'azienda, non che l'amante di Oscar ovvero il mio capo.Un classico.Cioé non ho ancora modo di dimostrarlo ma so che è così.Cosa c'entra Ana con la mia fame? Semplicemente ha sempre qualcosa di sfizioso nell' cassetto che io puntualmente mangio.Qualcuno lo chiamerebbe rubare io lo chiamo abituare le persone a non avere tutto nella vita.

Sarà che quel giorno la fortuna ha deciso di starsene per i fatti suoi ma quella bastarda di Ana ha chiuso a chiave il cassetto.
Calo di zuccheri sto arrivando!
Appoggiai i miei glutei sulla sedia in un modo talmente poco elegante che un cinghiale non avrebbe potuto fare di meglio, butto la testa indietro, maledico la mia vita e accendo il computer.Nulla di diverso dal solito.
Con qualche busta di zucchero sono riuscita ad arrivare alle 20:30 del venerdì sera e poi *trin*
Finalmenteeee il mio bonifico in ritardo di una settimana e mezza ma va bene *950£* Direi di festeggiare con qualche bicchiere di mojito.Non si dovrebbe bere a stomaco vuoto ma ha veramente importanza?

Quindi torno a casa mi metto il mio tubino rosso vino,il mio rossetto abbinato e destinazione "Twins"

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Quindi torno a casa mi metto il mio tubino rosso vino,il mio rossetto abbinato e destinazione "Twins". Appena entro vengo assorbita da una canzone techno e i miei passi iniziano ad andare a ritmo dei suoi bassi.Raggiungo il bancone, mi catapulto sulla sedia e sbattendo le mani sull'legno umido desiderosa di scolarmi un qualsiasi tipo di alcolico giù per la gola mi ritrovo a scontrarmi contro un paio di occhi verdi che non sono nulla male.Hanno un' qualcosa di misterioso e prezioso ma allo stesso tempo ti inquietano,ti trasmetto paura,quella paura di scoprire che c'è qualcosa di quello sguardo che non vuoi sapere.Credo che sarò rimasta un paio di minuti a fissarlo fino a che non mi sono resa conto di star diventando forse un po' molesta.
"Un mojito" dissi sorridendo.Lui annui senza nemmeno sforzarsi di accennare un sorriso ma chi se ne frega ero lì per ubriacarmi non per innamorarmi.E così uno....poi due....poi tre ed ero assolutamente sbronza.Dire che mi sono catapultata in pista è censurare il modo assolutamente poco sensuale in cui sono arrivata giusto giusto sotto cassa.E mi sono messa a cantare a tutto volume qualsiasi canzone c'era in quel momento.Non sono sicura ma poteva essere "Dangerous woman" come anche " il ballo del QuaQua".

"Bro guarda quella"

"Mhhh a me piacciono bionde"

"Sarà anche mora ma ha un bel paio di tette e di sicuro non è sobria"

"Lo dici perché non si è accorta che le si è alzato il vestito e le si vede matá culo o perché sta provando a mettere la testa dentro la cassa?"

Si scambiarono uno sguardo malizioso e iniziarono a camminare verso la mia direzione.Io nemmeno me ne resi conto finché non mi sentì una presa stretta al polso e un naso piuttosto grande strusciarmi sul collo.
Un sacco di parole che non ricordo e che molto probabilmente non capii nemmeno e improvvisamente mi ritrovai fuori dal locale:da sola,barcollante, con il braccio di uno sconosciuto attorno al collo.Per quanto fossi ubriaca sapevo le loro intenzioni ma il mio corpo era troppo moscio per ribellarmi anche perché mi avevano già iniziato a palpare mentre ci in camminavamo a quella che mi sembrò una Jeep.Non so cosa accadde da l'istante in cui smisi di vedere con chiarezza tra l'alcol e la stanchezza.So solo che mi risvegliai alle 5:00 del mattino nel divanetto del pub con un mal di testa atroce.Non avevo un telefono con me o un qualsiasi mezzo di comunicazione.Non avevo nemmeno la mia borsa i miei documenti, nulla.
Cosa potevo fare?Iniziai con l'alzarmi e vedere se c'era qualcuno e con mia sorpresa mi ritrovai davanti a un uomo sulla cinquantina,calvo con gli occhi azzurri e la pelle abbronzata.

"Scusa ma non é che sai dove sia la mia borsa?O perché io sia qui?"-Chiesi strizzando gli occhi

"So solo che questa è la tua borsa e che Noah ti ha portato qui dicendo che non eri in grado di tornare a casa e mi ha chiesto di occuparmi di te"

Noah?Chi è Noah?,mi chiesi ma nella mia testa nulla conduceva a quel nome se non al gatto della vecchietta che aspettava la metro un mese fa.E poi chi era quell'uomo e perché era lì e siamo sicuri che non mi abbia fatto nulla tutta la notte?.Non volevo approfondire la questione quindi mi limitai ad avviarmi verso l'uscita prendendo la borsa seguito da un "ok grazie e arrivederci" Salì in macchina e non appena arrivai a casa mi tolsi i tacchi e mi buttai sul divano per poter dormire un altro paio di ore o perché no,un altro paio di giorni.

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