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La cosa più bella che hai sono i nei
Che punteggiano i discorsi tuoi
-Saliva (Calcutta)

Minho bussò alla porta di Hyunjin, e si sorprese quando questa venne aperta di scatto, come se il proprietario di casa aspettasse qualcuno.
La sua teoria fu confermata quando un «Ah, sei tu» uscì dalla sua bocca.

«Accomodati» si fece di lato il moro e Minho entrò nella sua casa.

Per poco non gli venne un mancamento.

Tutto in disordine, fotografie sparse per terra, cornici rotte, il divano completamente disfatto, il pavimento sporco di non so cosa, Minho non aveva mai visto quella casa in questo stato.
Nonostante fosse solo un ragazzo di appena ventuno anni, Hyunjin aveva sempre mantenuto la sua umile dimora come un castello, non c'era niente che non era fuori posto, e questa cosa rendeva il più piccolo ancora più interessante di quello che poteva sembrare.

Non solo era bello, sia dentro che fuori, ma anche ordinato.

«Ti do una mano a mettere in ordine» Minho prese tutti gli arnesi e iniziò a togliere quel macello che si era creato «Minho - sussurrò tristemente - non c'è bisogno» disse il moro vergognandosi del casino attorno a lui.

Dopo che Felix era tornato dal bagno, la notte precedente, avevano continuato a litigare, si erano urlati contro tante cattiverie che nessuno dei due pensava realmente, per la rabbia stavano per distruggere il divano.
Entrambi non erano molto bravi a contenere le emozioni, Felix piangeva mentre Hyunjin cercava di rimettere insieme i pezzi, mentre quest'ultimo gli urlava contro se Felix cercava di trovare delle soluzioni.

Ma non si sarebbe mai aspettato un «prendiamoci una pausa».

Hyunjin sapeva che era la cosa giusta, aveva visto il viso del biondino pieno di lacrime mentre lo diceva, ma non ci voleva credere, non era pronto ad allontanarsi da lui, non poteva vivere senza il suo Felix.

Era forse l'unica cosa bella che gli rimaneva.

«Quando mia nonna è morta tu hai raccolto i cocci, adesso tocca a me» dichiarò Minho, svegliandolo dal suo stato di trance, ricordando quel momento di puro dolore per l'amico.

Minho era molto legato a sua nonna, quando venne a mancare, frustato e amareggiato, si gettò contro l'unica persona che lo aveva sempre compreso, ma Hyunjin non si arrese. Lo aiutò come meglio poteva,
prendendosi tutti i pensieri negativi dell'altro.

Minho si avvicinò a lui e lo abbracciò, quando si accorse che avevano iniziato a piangere.

«Jinnie, andrà tutto bene» gli accarezzò la schiena e lo fece sedere a terra, quando notò che le sue gambe stavano per cedere.
«È stata tutta colpa mia, se avessi parlato con lui, non mi avrebbe mai chiesto una pausa» singhiozzò forte «È diventato ossiggeno puro per me»

«Non potrei mai pensare ad una vita senza lui, senza un suo messaggio, senza il suo viso, senza la sua presenza. Felix era, è e rimarrà per sempre la persona più importante della mia vita» dichiarò stringendo le braccia di Minho che continuava ad accarezzarlo.

«Hyunjin - lo chiamò il moro - non è finita»

«Sei distrutto lo capisco, non è semplice da digerire, ma non è finita qui. Puoi sempre tornare sui tuoi passi, se lo vuoi» non lo fece nemmeno continuare, che lo spostò e lo guardò negli occhi «Certo che voglio. Io ci proverò con tutto me stesso»

Minho annuì e si alzò dal pavimento, aiutando anche l'altro a fare lo stesso «Ti aiuto a mettere in ordine» prese i guanti e iniziò a pulire il vetro, aiutato dall'altro «Minho - lo chiamò e l'altro si girò - grazie mille» il nominato sorrise e tornarono a lavorare.

***

Jeongin non usciva dalla sua camera da tutta la giornata e Seungmin, suo coinquilino, era spaventato da questo comportamento. Non solo voleva stare da solo ma si era svegliato con la febbre e non poteva alzarsi nemmeno se avessee voluto.

Sentì la porta della sua stanza bussare e rispose un «Avanti» blando, sorridendo quando vide il suo migliore amico con un vassoio pieno del suo cibo preferito.

«Innie ti ho portato il pranzo» disse sconsolato quando vide il suo amico in condizioni pessime.

Quando la sera prima aveva sentito la serratura dell'ingresso aprirsi, non ci aveva fatto tanto caso, aveva altro a cui pensare  in quel momento, ma il giorno dopo non si sarebbe mai aspettato di trovare Jeongin in quello stato.

«È stato bravo?» domandò diverito il minore, ricevendo in risposta uno sguardo rosso e imbarazzato di Seungmin «Chi?» domandò l'amico mentre cercava di trovare una rispoata pronta.

«Come chi!»

«Ieri sera ti ho sentito mentre gemev-»

«Okay hai reso l'idea» Seungmin non gli diede il tempo di continuare, gli tappò la bocca con la mano, che venne leccata dal più piccolo, così il proprietario la tolse subito. «Inniee» lo sgridò mentre l'altro rise divertito.

«Posso dirti un segreto?» il minore annuì «Mi devi promettere che non lo dici a nessuno»

Il più grande prese un boccone di riso e lo portò alle labbra del minore, che le aprì con fatica mentre mangiava con lentezza, si sentiva tutto indolenzito.

«Minnie, non ho mai detto nulla» dichiarò dopo aver terminato il boccone, così Seungmin si accomodò meglio sul letto, e sempre dando da mangiare a Jeongin dichiarò «Era Changbin»

Il diciannovenne non era tanto stupito e la prima cosa che fece fu annuire, mentre il suo migliore amico moriva dalla voglia di sapere cosa gli dicesse l'altro «Sono contento che voi abbiate chiarito» disse dolcemente, guardando gli occhi colmi di lacrime dell'altro.

I.n. non c'è l'aveva con Seungmin.
Voleva solo la sua felicità, anche se involontariamente gli aveva causato del male, non gli avrebbe mai scaricato tutte le colpe, perché se si fosse fidato dell'amico si sarebbe risparmiato di soffrire. Invece quando stava per confessargli i sentimenti che provava nei confronti di Chan, lui aveva già architettato il piano di vendetta contro l'ex.

«Seungmin» lo chiamò asciugandogli le lacrime «È successo qualcosa?» domandò mentre continuava a tenere stretta la presa delle sue mani «È solo che - cercò di trsttenere le lacrime senza riuscirci - ho creato litigi inutili, quando poteva bastare poco e fare subito pace»

Il ventunenne singhiozzò e il minore lo abbracciò, facendogli portare la sua testa sul suo petto. «L'importante è che adesso le cose tra di voi vadano bene. Sono sicuro che tutto si risolverà. Sia Felix che Hyunjin avranno già trovato una soluzione e poi Chan - gli tremarono le labbra quando pronunciò il suo nome - ti ha già perdonato. Ne sono certo»

Seugmin gli si attaccò come un koala, fregandosene della febbre, dandogli un bacio a stampo sulla guancia «E tu? Tu mi perdoneresti?» domandò con gli occhioni grandi e lucidi che si ritrovava «Ti perdonerei sempre» ricambiò il bacio, mentre l'altro si accoccolava meglio sul suo petto.

Entrambi i loro telefoni squillarono e Jeongin prese il suo notando una notifica sul loro gruppo.

Precisamente ne avevano due, uno con tutti quanti mentre un altro solo con Felix, Jisung, Seugmin e Jeongin.
Si chiamava "Bottom on Top".
Potete già immaginare a chi era venuto in mente questo nome.

Ma il massaggio arrivò dal primo gruppo, era di Jisung.

Demonic Squirrel 🐿
Stasera si va a ballare, tenetevi pronti per le 22:00.

Angolo Autrice

Eccoci qua!
Spero che il capitolo vi sia piaciuto💜

Alla prossima!

Sweet DispositionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora