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In questo mare che è pieno di tracine
Forse noi dovremmo fare come Dario Hübner
Per non lasciarci soli mai a consumare le unghie
- Hübner (Calcutta)

«Kim Seungmin! Se non esci da questa casa ti ci mando io fuori, e non sarà per niente indolore» disse Jeongin,  stanco dei continui lamenti del maggiore.

Il minore aveva la febbre, che si era anche abbassata grazie ai medicinali prescritti dal dottore, ma non voleva essere trattato come un bambino, voleva che il suo migliore amico si divertisse spensierato senza pensare a nient'altro. 

«Jeongin! Porta rispetto!» sbuffò il nominato mentre si alzava dal divano, dove aveva creato un castello pieno di lenzuola e cuscini. «Minnie voglio solo che ti diverta, non puoi restare qui perché sono malato! So badare a me stesso, e poi stasera ti sei organizzato con Changbin che andavi a dormire da lui» dichiarò cercando di farlo convincere a tutti i costi.

Seungmin lo guardò confuso «Come fai a saperlo?»

«Mentre mandavi i messaggi vocali ieri ho sentito che ne stavate discutendo» affermò dirigendosi in cucina per prendersi una fetta di torta «Chi l'ha fatta?» domandò alzando la voce, perché Seungmin si trovava nella sua stanza a prepararsi.

«L'ho comprata nella pasticceria della mamma di Chan, quando sono passato dopo il lavoro.» L'altro annuì continuando a gustarsi quel paradiso.

«Innie» lo chiamò Seungmin, andando in cucina mentre si abbottonava la camicia, il minore annuì mentre l'altro continuò il suo discorso «È successo qualcosa tra te e Chan»

Jeongin negò subito e guardò il suo orologio per non cadere nello sguardo del moro «Perché?» si pulì le labbra con il tovagliolo.

«Niente la madre di Chan mi ha chiesto se fosse successo qualcosa. Dice che non ti vede da un po'.» annuì l'altro e si alzò dalla sedia per poi appoggiare il piatto nel lavandino.

Quanto avrebbe voluto dirgli le cose come stavano. Desiderava parlarne con il suo migliore amico, ma aveva paura di una reazione negativa nei suoi confronti.
Non sapeva come dirglielo senza farlo sentire in colpa.

«Innie io esco - gli diede un bacio sulla guancia del malato e uscì di casa - per qualsiasi cosa chiamami»

Seungmin chiuse la porta di casa, dirigendosi verso la macchina di Changbin,  che appena lo vide subito i suoi occhi si illuminarono. Il minore aprì la portiera, si accomodò nel lato del passeggero, la chiuse e diede un bacio affettuoso sulle labbra umide del suo ragazzo.

«Sei bellissimo» dichiarò il più basso mentre Seungmin lo guardava innamorato perso «Anche tu» gli regalò un secondo bacio e si allontanò per indossare la cintura di sicurezza mentre l'altro partì.

«I.n.?» domandò il palestrato e Seungmin non poteva non guardare quelle braccia gonfie e muscolose, la tranquillità con la quale Changbin cambiava le marce e guidava con solo la mano sinistra.

Era erotismo puro.

«Minnie?» lo risvegliò il ragazzo accanto a lui, accarezzandogli la coscia, Seungmin lo guardò e gli domandò «Scusa puoi ripetere?» Changbin sorrise divertito dal comportamento del suo ragazzo e appena ne ebbe la possibilità gli scoccò un bacio «Ti ho chiesto perché Jeongin non ci fosse» ripeté, «Si è svegliato con la febbre» dichiarò del tutto sveglio «Ho insistito a restare con lui, ma non ha voluto» il maggiore annuì e parcheggiò la macchina nell'aria riservata della discoteca. 

Changbin, insieme a Chan, erano i Dj principali della discoteca, e anche se lavoravano a turni, spesso gli era capitato di condividere la console. «Amore» lo chiamò il moro, prima di scendere dalla macchina «Lo so, dobbiamo stare distanti» continuò il discorso il minore, mentre l'altro gli diede un bacio sul dorso della mano sinistra, per poi intrecciarla con la sua «Sei il migliore» affermò baciandolo per poi scendere definitivamente. 

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