Sweet Disposition

9

Tu dici: "Non ho niente"
Ti sembra niente il sole?
La vita, l'amore

-Meraviglioso (Negramaro)

Dopo la serata al locale, il restante del gruppo decise di andare ognuno nelle proprie case, e così Hyunjin chiese a Felix di restare a dormire da lui.
Il biondino accettò volentieri, così si ritrovarono sul letto del maggiore a farsi le coccole, alla ricerca di un film da guardare.

Felix era davvero contento di poter rivivere quelle emozioni, da quando avevano fatto pace si erano avvicinati sempre più, e anche a lavoro le cose andavano molto meglio, sembravano essere diventati una cosa sola, non erano mai stati così uniti.

Hyunjin avvolse le braccia attorno al bacino di Felix, che si strinse al busto del maggiore, rilassandosi ai suoni lievi del suo cuore che batteva forte. «Felix» lo chiamò dolcemente il moro, baciandogli la guancia destra, e il nominato alzò lo sguardo, perdendosi in quelle pozze di cioccolato.

«Si?» rispose guardandolo ancora negli occhi «Secondo te c'è qualcosa tra Seungmin e Changbin?» domandò facendo così riflettere il biondo. Il modo in cui il primo era scappato, e come il maggiore lo aveva rincorso, era sospettoso, pensare che prima di tre settimane fa non si avvicinavano nemmeno per sbaglio, adesso avevano fatto grandi passi da gigante. Non avevano aperto bocca per tutta la serata, come se fossero estranei, insolito per Changbin che era l'anima del gruppo, ma c'era da ricordare il pugno ricevuto da Hyunjin, quindi poteva starci l'imbarazzo iniziale. «Jinnie scusa se cambio discorso, ma tu e Changbin avete chiarito?» il nominato annuì «Mi ha chiesto scusa quando è venuto allo studio» gli ricordò e Felix annuì.

«Ritornando a noi, penso di si» prese a massaggiare il braccio del fidanzato che stringeva la sua vita stretta «Sei arrabbiato?» domandò il moro e l'altro negò, sorprendendo ancora una volta il maggiore «So che dovrei essere arrabbiato. Forse furioso, ma no. Sono contento. Si meritano la felicità» il ragazzo al suo fianco pensò che avrebbe dovuto prendere esempio dal suo fidanzato, metterci una pietra sopra, e andare avanti. Lo aveva di nuovo tra le sue braccia, e questa volta nessuna ripicca, vendetta, niente di niente, avrebbe ostacolato la loro relazione.

«Sono fortunato ad averti» sussurrò al suo orecchio, vedendo come questo si facesse rosso.

Felix strinse le sue braccia attorno al collo di Hyunjin, avvicinando il ragazzo a se, mentre sentiva come quest'ultimo gli baciava tutto il viso, facendolo ridacchiare «Lix - sussurrò dolcemente, facendo battere il cuore al ragazzo - ti andrebbe di fare l'amore?» il biondo rimase a bocca aperta, non aspettandosi questa richiesta.

Gli occhi divennero acquosi e prima che potesse dire qualche altra cosa, Felix lo baciò e annuì «Si Jinnie» gli baciò le labbra grosse assaporando ogni piccolo respiro, ormai erano un tutt'uno. Hyunjin cambiò le posizioni, mettendosi tra le gambe magre del biondo, iniziandogli a baciare il collo mentre con le mani vagava sotto la maglia dell'altro, massaggiando i capezzoli con le dita lunghe. Felix gli strinse le spalle mentre ansimava, portando il collo di lato, per dare più spazio alle labbra del maggiore.

Il moro si allontanò, cercando di trattenersi appena i suoi occhi ammirarono la figura sotto di se, gli prese il volto con le mani e lo baciò dolcemente, vedendo come il biondo stesse ancora prendendo fiato. Si tolse la maglia, lanciandola a terra, poi prese il ragazzo dalle cosce, posizionandole sopra le sue spalle, iniziando a muovere il suo bacino contro il sedere dell'altro, ancora coperto dai pantaloni, beandosi dei gemiti erotici del biondo.

Riprendono a baciarsi e Hyunjin scende con le mani più giù fino togliergli i pantaloni, giocando con i capezzoli con la mano sinistra e nel frattempo con la mano destra gli sfilava le mutande e lo lasciò al naturale. Il maggiore ingoia la saliva alla vista paradisiaca che ha davanti, poiché ha ancora le gambe di Felix sopra le sue spalle, si avvicina ancora di più al suo bacino e inizia a pompargli l'erezione. Felix viene colto di sorpresa, soprattutto quando percepisce la lingua sopra il suo orifizio, provocandogli la pelle d'oca.