C'è più amore dentro un bacio che in un anno nel mio letto
...
Volevo solo un bacio
-Per un bacio (Margherita Vicario)
Il giorno seguente Jeongin si incamminò verso la città dove abitavano i suoi nonni.
Anche se originari dell'Italia, decisero di trasferirsi in Australia, per stare vicino al loro nipotino.
Jeongin sperò di andare da solo, ma prima che potesse prendere questa decisione, Chan era già pronto, con tutte le valige che servivano.
Non riuscì a fargli cambiare idea, il maggiore non voleva che il suo ragazzo vivesse questa esperienza completamente da solo, così decise di accompagnarlo, anche se il minore non era d'accordo.
Jeongin non voleva che Chan rinunciasse alla sua vita, al suo lavoro, soprattutto quest'ultimo, per una questione che riguardava la sua famiglia.
Però il ragazzo non era della stessa idea, infatti non perse tempo ad informare il suo datore di lavoro che non ci sarebbe stato in quei giorni.
Il viaggio in macchina, era silenzioso, non si sentiva volare una mosca tranne per la radio che produceva delle canzoni degli anni passati. Jeongin guardava fuori dal finestrino, mentre la gamba destra tremava al pensiero di dover tornare a casa dei suoi nonni e non essere accolto dalle loro braccia e dai baci che gli regalavano, la cucina eccellente della nonna, le notti passate ad ascoltare le storie che il nonno gli raccontava, per permettergli di dormire senza incubi.
Tutto era stato completamente perduto.
Quando, il giorno prima, aveva ricevuto la chiamata da sua madre, per la scomparsa dei nonni, gli era caduto il mondo addosso. Non si era nemmeno accorto che la voce era la sua, era passato così tanto tempo dall'ultima volta che si erano sentiti che aveva provato in tutti i modi a dimenticarla.
Ma adesso, non ci sarebbe più riuscito.
«Sono morti i nonni»
Chiusa la chiamata.
Non sapeva se sua madre avesse un briciolo di compassione, oppure facesse finta di sembrare dura per non sentirsi dire che fosse fragile.
Era così complessa, e gli veniva il mal di auto a pensare a quella persona.
Chan, guidava e dava un occhio al ragazzo affianco a lui.
Sapeva di esser stato duro, ma voleva esserci.
Non si sarebbe mai perdonato una cosa del genere, nemmeno se fosse stato un altro del gruppo. Ma proprio perché era il suo ragazzo, non poteva lavarsene le mani. Che stronzo sarebbe stato se non si fosse minimamente preoccupato delle sue condizioni. Già faceva a botte con se stesso, per averlo trattato male in passato. Figurarsi adesso. Era preoccupato ancora di più.
Notò, con la coda all'occhio, che la gamba destra stesse tremando e accarezzò la coscia del minore, per dargli supporto. E con sua grande sorpresa, Jeongin gli strinse la mano attorno alla sua, se la portò alle labbra e la baciò.
Gli occhi di Chan si fecero lucidi, per la commozione.
Respirò e proseguì con un sorriso stampato sul volto, mentre gli occhi di Jeongin si chiusero a poco a poco.
***
Quando Chan parcheggiò, Jeongin aprì gli occhi e si stiracchiò le gambe.
Il maggiore aveva prenotato una camera in un B&b poco distante la casa dei nonni. Sarebbe stato assurdo per la psiche del minore, dormire nella stessa casa dove essi erano venuti a mancare.
Scesero dall'auto, presero tutti i bagagli che erano nel cofano e si diressero all'entrata del locale, dopo aver firmato le varie carte e aver pagato, gli fu consegnata la chiave del mini appartamento che avevano per quei giorni.
Entrarono e poggiarono, momentaneamente, le valige ai lati del letto, Jeongin non voleva nient'altro che andare in quella casa, ma Chan decise di disfare le valige, mettendo i panni comodamente nell'armadio che era posto davanti al letto. «Non penso che questo sia necessario, adesso» disse, per la prima volta da quella mattinata, Jeongin. Ma il maggiore fece finta di non ascoltarlo, aveva quasi terminato, non ci aveva messo nulla a fare questo passaggio, se fossero andati via senza aver messo apposto le valige, sicuramente la sera si sarebbero scocciati di farlo perché stanchi, quindi era meglio farlo prima, quando si aveva energia.
Che poi stesse facendo tutto Chan non si discuteva, Jeongin era grato che il maggiore non desse peso a queste cose, ma stava davvero superando ogni limite.
Il biondo fece un respiro profondo, chiuse l'armadio e lo guardò negli occhi «Si, lo era. Ma come vedi ho finito, ho impiegato cinque minuti. Possiamo andare»
Ed era vero. Chan era stato velocissimo e preciso allo stesso tempo.
Però, ormai, il minore aveva questo odio contro il suo stesso ragazzo che non riusciva a decifrare. Lo guardava come se volesse incenerirlo con lo sguardo. Era come se volesse andargli contro ma riconosceva di amarlo, quindi non poteva fare una cosa del genere a Chan. Però i suoi sentimenti stavano mutando.
Si domandava come fosse possibile che una persona a lui tanto cara, che faceva l'impossibile per averlo vicino, che voleva aiutarlo, che era costantemente in pensiero per ogni minima cosa, potesse provocargli così tante emozioni contrastanti. Jeongin insieme a Chan passava dall'amore all'odio in nemmeno cinque minuti. Se adesso avrebbe voluto, letteralmente, mandarlo a quel paese, prima la sua presenza era così necessaria, che era diventata aria.
Era questo l'amore?
Era questa l'esperienza più bella della sua vita?
Lui aveva solo paura di non riuscire ad amarlo quanto Chan facesse.
Non si sentiva all'altezza del suo amore, il suo ragazzo era unico e non poteva di certo pensare di avere di meglio.
Meglio di Chan? Nessuno.
Aveva dei difetti? Era umano, sarebbe stato strano il contrario.
Voleva amarlo? Il suo cuore avrebbe donato amore esclusivamente a lui, i suoi arti avrebbe abbracciato quel corpo e lo avrebbero stretto, le sue labbra si sarebbero poggiate delicate sul suo viso.
Eppure, il cervello, gli impediva di vivere come si doveva.
Jeongin era combattuto dall'amore che provava nei confronti di Chan, ma non riusciva ad esternare altro che odio.
Forse, sotto sotto, è meglio essere odiati che amati in questo mondo.
Angolo Autrice
Eccomi qui, con un nuovo capitolo!
Spero vi piaccia.
Mi è piaciuto scriverlo, ma non sapevo come trasmettere queste emozioni al meglio, non volevo che ci fosse solo il lato negativo della situazione, una via di mezzo ecco.
Voi cosa ne pensate dei personaggi?
Sono curiosa di scoprire cosa ne pensate.
Un grande bacio e buona domenica.Alla prossima!
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Sweet Disposition
FanfictionStay there 'Cause I'll be coming over And while our blood's still young It's so young, it runs Won't stop 'til it's over Won't stop to surrender you do not like it? do not read DISCLAIMER: Le azioni descritte nel testo non corrispondono alla realtà...