capitolo 30

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"emma hai chiavato con simone?" mi chiede sconcertato dadda, non volevo che dadda venisse a scoprire di me e simone ma è andata così, vado in panico e non riesco più a pronunciare una frase di senso compiuto, le mie mani tremano più del dovuto e la mia vista si offusca

"no daniel te lo giuro, non abbiamo fatto nulla" dico io con voce tremolante, che poi tra l'altro questa è la verità, oltre a due preliminari non abbiamo fatto niente

"e se non vi avessi interrotti io però avreste continuato vero?" chiede dadda alzando la voce, tutta la tristezza che aveva prima si è trasformata in rabbia che sta sfogando contro di me

né io né awed rispondiamo, io abbasso la testa e mi vergogno, raccolgo i miei vestiti da terra e il più velocemente possibile mi rivesto

"daniel ti prego possiamo parlare?" chiedo io supplicandolo mentre lui si inizia ad avviare verso l'ingresso, cerco di bloccarlo e fermarlo e finalmente ci riesco

"e di che cosa dovremmo parlare? ormai abbiamo entrambi rovinato tutto" dice dadda con fare scocciato, ha ragione

"è vero, il nostro rapporto è andato a puttane, ma ho bisogno di un chiarimento poi possiamo anche chiudere" dico io con gli occhi lucidi, mentre pronuncio queste parole mi si stringe il cuore, non avrei mai voluto ammettere questa realtà

dadda va in sala ed io lo seguo, poi si avvicina alla porta e afferra la maniglia, vuole uscire di casa così lo guardo con aria interrogativa, in questo momento mi sento la persona più vulnerabile che esista, sento che da un momento all'altro potrei crollare e scoppiare

"non voglio parlarne qua, andiamo a berci un caffè" propone dadda uscendo di casa e così io esco insieme a lui, saliamo in macchina ed andiamo a fare un giro

"daniel ma quella ragazza?" chiedo io a dadda mentre siamo in macchina con voce bassa e tremolante, ho paura di qualsiasi cosa lui possa dire, ho paura che qualsiasi cosa mi possa ferire

"l'ho conosciuta in discoteca, volevo solo sfogarmi con lei ma poi come hai sentito è rimasta incinta, ma è tutto risolto" mi risponde dadda, lui parla come se nulla fosse, non da peso a questa situazione, io lo guardo schifata ma poi lui mi fa un piccolo sorrisetto che mi fa sciogliere

"dadda ma lo sai che quando ti ho visto con quella ragazza mi stavo sentendo male? solo all'idea di vederti con un altra mi viene il nervoso" dico io, lo guardo dritto negli occhi poi lui mi prende una mano e me la accarezza

"quando quel bastardo mi ha detto che ti aveva baciata non ci ho visto più, solo io posso baciare quelle tue bellissime labbra" dice dadda con fare protettivo, ancora una volta mi sento ancora sua, sotto la sua protezione

"dadda non volevo baciare brian ti giuro, mi ha baciata lui, mi sono pentita un secondo dopo, pensavo solo a te, a quanto ti amo e a quanto avrebbe potuto farti male" gli dico io, per la prima volta dopo quell'accaduto sono riuscita a spiegare brevemente a dadda di quel maledetto bacio ma dadda rimane in silenzio per qualche secondo

"ho capito, ti perdono, però la cosa di simone non mi va giù" mi dice dadda, non lo stavo più ascoltando, mi sono fermata al "ti perdono", non riesco più a pensare ad altro, probabilmente dadda mi perdona perché sa di essere stato una merda a scoparsi una ragazza in discoteca

"avevo bisogno di supporto, poi simone ci ha provato con me e siccome stavo male non sono riuscita a dire di no" dico io vergognandomi così arrossisco e abbasso la testa, dadda vedendo che non lo stavo più guardando mi mette due dita sotto al meno e me lo alza creando nuovamente un contatto visivo

"io pensavo che dopo quella sera in cui abbiamo scopato in macchina pensavo fosse tutto risolto, infatti ci sono rimasta male il doppio" dico io continuando a guardare negli occhi dadda, nel pronunciare quelle parole i miei occhi si riempiono di lacrime e diventano lucidi, una lacrima mi scende lungo la guancia e dadda col polpastrello del pollice me la asciuga, lo guardo con occhi innamorati, lo guardo come la prima volta che mi sono innamorata di lui, con occhi genuini e colmi di amore

"mi sono sentita usata" dico io con la voce spezzata dal pianto

"scusami, mi conosci, sai che non ti userei mai, ti amo troppo" mi risponde dadda, anche i suoi occhi erano lucidi, questo discorso sta diventando troppo sentimentale, lo amo anche io ma per farsi perdonare ci vuole di più, delle semplici scuse non bastano

"non mi aspettavo di vederti con simone" continua dadda vedendo che non gli rispondevo

"scusa" rispondo io secca

dadda parcheggia la macchina, scendiamo dalla macchina e ci fermiamo in un bar in centro, ci sediamo ad un tavolino ed ordiniamo un caffè ed una bottiglietta d'acqua

dopo quella conversazione in macchina nessuno dei due parla, restiamo entrambi in silenzio e ci guardiamo, questi sguardi però valgono più di mille parole

"più buono questo o il mio?" mi chiede dadda facendo riferimento al caffè che stavo sorseggiando e io gli faccio un sorriso spontaneo

"mh ci devo pensare, mi sa questo" dico io ironicamente, è ovvio che il caffè di dadda sia mille volte più buono

"mi ami ancora?" gli chiedo io all'improvviso, lui mi guarda con gli occhi spalancati per qualche secondo perché non si aspettava questo tipo di domanda

"certo emmina, come potrei non amarti, ho fatto una cazzata, ti ho tradito solo perché lo avevi fatto anche te, ma mi sono pentito amaramente" mi risponde dadda, dopo tutto quello che è successo posso perdonarlo? posso amarlo come prima? sono confusa

"stavo andando proprio da simone per chiedergli aiuto, volevo che mi aiutasse a riconquistare la tua fiducia" continua dadda

"mi farò perdonare te lo prometto" mi dice dadda prendendomi la mano che avevo appoggiata sul tavolo, me la accarezza dolcemente, il suo tocco mi fa venire i brividi, era da troppo tempo che non provavo una sensazione così pura

"mh vedremo" gli rispondo io con fare provocatorio e dadda mi fa un sorrisetto malizioso

"daniel mi fa strano essere qua con te a parlare civilmente" dico io mentre ci incamminiamo verso la macchina, ci stiamo tenendo a braccetto e in questo momento sono in paradiso

dadda mi accompagna a casa da mio fratello, anche riccardo rimane stupito del fatto che io e dadda siamo insieme, ovviamente il rapporto non potrà tornare subito come prima, ci vorrà del tempo perché dadda possa riconquistare la mia fiducia ma sono sicura che dadda si farà perdonare e sono anche curiosa di come lo farà

"non mi sono scordata che ti devi far perdonare" sussurro io all'orecchio di dadda prima che se ne vada, gli tiro un po' la maglietta per farlo avvicinare di più a me, i nostri volti sono a pochi centimetri di distanza, una distanza tremendamente pericolosa, non smettiamo un attimo di guardarci, le mani di dadda si spostano sui miei fianchi e li stringe possessivamente per farmi capire che io devo essere solo sua ed io mi mordo il labbro sensualmente perché so che questo gesto lo fa impazzire

vedo negli occhi di dadda tanta voglia, ma appena noto che dadda sta per baciarmi mi sposto e gli sorrido maliziosamente

"non sarà così facile" gli dico sorridendo, voglio che dadda mi desideri

CONTINUA...

𝘵𝘪 𝘢𝘥𝘰𝘳𝘰 𝘴𝘵𝘳𝘰𝘯𝘻𝘰 || Daniel D'addettaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora