capitolo 29

290 10 15
                                    

la mattina seguente mi sveglio distrutta a causa della sera precedente, quella sera ho dormito abbracciata  a simone, ma quando mi sveglio non lo trovo affianco a me così mi alzo dal letto e scendo in salotto

"buongiorno" dico io stropicciandomi gli occhi ancora assonnata, saluto awed e riccardo e poi mi avvicino ai fornelli per preparare il caffè

"mi dispiace per quello che è successo ieri sera, so che ci stai male ma ti aiuterò" dice riccardo dopo qualche secondo di silenzio, anche lui è visibilmente sotto shock, da dadda non si sarebbe mai aspettato una cosa del genere nei miei confronti

"grazie richi, dadda se n'è andato?" chiedo io per poi allungarmi e afferrare la moka da un ripiano

"ieri sera è andato via con quella ragazza, non so dove sia andato" mi risponde riccardo e la mia faccia non è per niente serena, voglio sapere dove si trova, con chi è, cosa sta facendo, sono troppo gelosa e incazzata con lui, avrei voglia di tiragli un pugno ma anche di fare pace con lui anche se dopo quello che ha fatto non dovrei fargliela passare così liscia

simone mi guarda, mi fissa da quando sono scesa, i suoi occhi sono colmi di amore nei miei confronti, incrocio i suoi occhi ma subito dopo distolgo lo sguardo perché troppo imbarazzata da questa situazione

simone si alza e si dirige nella mia direzione, ho paura di quello che potrebbe combinare, si posiziona dietro di me facendo scontrare la sua erezione con il mio culo, subito arrossisco e il mio cuore inizia a battere tanto forte, ho paura della reazione di riccardo, abbasso la testa per non vedere riccardo che stava guardando la situazione con fare confuso

"simone staccati subito da mia sorella" dice riccardo,
non mi toglie lo sguardo di dosso neanche per un secondo

"la stavo abbracciando" dice awed lasciandomi poi un bacio sulla guancia per poi staccarsi da me ed alzare le mani in segno di innocenza

mi preparo il mio caffè e vado in balcone a prendere un po' d'aria, tutta questa situazione mi sta creando troppa confusione nella mente

sorseggio il mio caffè ma devo dire che quello che mi preparava dadda era così buono, era il caffè migliore del mondo

in poco tempo vado in camera mia e velocemente prendo due vestiti dall'armadio e li indosso, mi sistemo il viso e decido di uscire a prendere una boccata d'aria

"vengo con te" dice awed vedendomi uscire dalla porta

iniziamo a camminare senza una meta fino poi fermarci in una delle tante panchine presenti nel parco

"simone ma io ti piaccio?" chiedo schietta a simone, ho bisogno di conferme e di risposte per riuscire ad uscire da questa situazione di merda

"no però...sai da quand-" mi risponde awed cercando di girare intorno al discorso ma prima che possa finire di parlare lo blocco

"si o no" dico io

"emma no, ma sei una ragazza stupenda e dopo quello che è successo con dadda ho pensato che ti servisse aiuto" mi risponde simone molto confuso, neanche lui comprende quello che sta dicendo

"simo sei il mio migliore amico, non è questo l'aiuto che mi serve" gli dico io in maniera comprensiva prendendogli le mani ed accarezzandogliele

"sei sicura?" mi chiede simone in maniera sensuale, ancora una volta mi perdo nei suoi occhi, simone si avvicina a me portando le sue mani sul mio volto, lo accarezza delicatamente e poi con il pollice mi accarezza le labbra

"finiamo quello che ieri non abbiamo fatto a casa mia" dice simone per poi alzarsi e senza pensarci troppo mi alzo e lo seguo, non riesco a resistergli, mi ero promessa che dopo ieri sera sarebbe finito tutto tra me e lui ma questo suo sguardo mi ha fatto cambiare idea

mi ritrovo in meno di cinque minuti a casa di simone, ci baciamo con tanta foga e passioni, se sue mani esplorano velocemente su tutto il mio corpo, ci stacchiamo un attimo per riprendere fiato e nel frattempo fruga bruscamente nella tasca dei suoi jeans e tira fuori le chiavi di casa, le infila nella serratura e apre la porta, riprendiamo a baciarci e ci chiudiamo la porta alle nostre spalle

"ora sei tutta mia tarantè" mi sussurra simone all'orecchio provocandomi un brivido lungo la schiena, simone mi prende in braccio e poggia le sue mani sul mio culo per poi portarmi in camera sua, mi poggia delicatamente sul letto e mi guarda con occhi innamorati, osserva ogni centimetro del mio corpo ancora coperto dai vestiti

si siede sul letto e mi fa sedere a cavalcioni su di lui, sento la sua erezione sotto di me spingere sulla mia intimità, simone mi guarda per avere il consenso che non tarda ad arrivare mi sfila delicatamente la maglietta e alla visione del mio seno coperto dal reggiseno di pizzo rimane a bocca aperta, mi guarda incantato come se fossi la cosa più bella che lui abbia mai visto e immediatamente io arrossisco

simo mi slaccia il reggiseno e inizia a giocare con i miei capezzoli stuzzicandomi e facendomi buttare la testa all'indietro per il piacere

mi sfila anche i pantaloncini lasciandomi solo col gli slip che ormai erano tutti bagnati, passa un dito sulla mia intimità coperta dalle mutande facendomi gemere al solo tocco, mi fa stendere sul letto e nel frattempo simone si spoglia velocemente per poi posizionarsi sopra di me, mi lascia dei caldi baci a partire dalla bocca, per poi passare al collo, al seno, alla pancia e infine all'interno coscia

mi sfila le mutande e le lancia in giro per la stanza, è pronto ad entrare dentro di me ma viene interrotto dal campanello

"nasconditi il bagno emma" mi dice simone impanicato, così lui raccoglie i vestiti da terra, si veste e va a vedere chi è alla porta, anche io raccolgo il mio intimo e mi nascondo in bagno come mi ha detto di fare simone

simone va ad aprire la porta e quando vede chi c'è rimane impietrito con gli occhi sgranati, è dadda

"simo ho bisogno di sfogarmi" dice dadda a simone con fare stanco

"non so più che fare, sono stato un coglione" dice dadda iniziando a piangere, simone cerca di consolarlo ma non riesce più di tanto perché ha i sensi di colpa perché stava per fare sesso con me

"simo posso andare in bagno a sciacquarmi la faccia?" chiede dadda a simone e subito gli sale il panico, se fosse entrato in bagno mi avrebbe visto mezza nuda a casa di simone e sicuramente non mi avrebbe mai perdonato

"perché non ti sciacqui la faccia qui in cucina?" chiede awed per cercare di non farlo venire in bagno ma dadda dice di preferire andare in bagno con più tranquillità

dadda entra in bagno, sono nascosta dietro la porta, dove ci sono gli asciugamani e se dadda mi avrebbe visto si sarebbe scatenato l'inferno, il mio cuore inizia a battere forte, mi tremano le gambe ed ho una paura fottuta che mi possa scoprire

vedo dadda che si sciacqua a faccia, ha gli occhi rossi e sembra stia piangendo, chiude la porta per prendere un asciugamano e mi vede li. vado in panico

dadda mi guarda da testa a piedi, sono in intimo, poi guarda simone, il suo sguardo è deluso e colmo di veleno, forse io e simone abbiamo esagerato, ok anche dadda mi ha tradito ma io l'ho fatto col suo migliore amico e questo gli fa ancora più male

CONTINUA...

𝘵𝘪 𝘢𝘥𝘰𝘳𝘰 𝘴𝘵𝘳𝘰𝘯𝘻𝘰 || Daniel D'addettaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora