Passa qualche giorno e i progressi che credevo di aver fatto con lui sembrano mai esistiti. È tornato freddo e pragmatico, mi rivolge a stento lo sguardo e io lo lascio fare. Cerco anche io di non dargli retta, magari si stufa di me e mi riporta a casa, ma poi mi rendo conto che non posso farlo... c'è mio fratello lì, non posso lasciarlo solo e farsi fare il lavaggio del cervello da quei ragazzi inquietanti.
Devo di nuovo fare la prepotente...<Voglio rivedere mio fratello> protesto appena entra per portarmi il pranzo.
<Ti sto viziando troppo, pretendi sempre di più come se ti fosse dovuto> mi guarda severo.
<Per favore> insisto languida, avanzando verso di lui, supplice.
Alza il capo sorridendo beffardo <E cosa mi darai in cambio stavolta?>
Deglutisco arresa ed inizio a spogliarmi, ma mi ferma all'istante.
<Nono, non sono così perfido,> mi blocca < l'altra volta non eri costretta e non dovrai mai esserlo, non sei una schiava sessuale> continua, poi cambia tono ed espressione. <Però beh... se vuoi esserlo, vedo cosa posso fare> ammicca con le sopracciglia.
<Pervertito> taglio corto senza cedere alle sue provocazioni.
<Sono pur sempre un ragazzo> fa spallucce
<Ah, ora sei un ragazzo eh, che fine ha fatto l'uomo duro e severo?>
<E' un invito? Vuoi vedere il mio lato cattivo?> mi afferra le braccia e le blocca sopra la testa con una mano, deglutisco intimorita. Vede il mio sguardo e mi lascia andare.
<D'accordo, ti farò stare un pò con Alex, ma stanotte verrò a trovarti> fa un sorrisino, sembra una minaccia, chissà cosa ha in mente; per il momento lo ignoro e mi concentro sul fatto che mi porterà da Alex, quello che volevo.
<Mangia, ti aspetto giù e andiamo da Alex, non chiudo la porta> mi informa, lo guardo imbarazzata, vorrei restasse.
<Ehm, potresti aspettare qui, sembra brutto farti aspettare giù> balbetto.
Mi squadra divertito, fa un sospiro e se ne va in silenzio. Lo guardo sconfortata. Mangio di fretta, mi avvicino alla porta e faccio un respiro di incoraggiamento, giro il pomello ed effettivamente si apre la porta. La guardo sconvolta. Esco piano, scendo guardandomi intorno e vedo Peter appoggiato ad un albero con le braccia incrociate.
<Andiamo> apre le braccia e mi fa segno di aggrapparmi a lui.
<Oh no, non ci penso proprio> indietreggio
<Non fare i capricci, ci farai l'abitudine> stringe le braccia intorno al mio busto e in pochi secondi ci ritroviamo in cielo a fluttuare. Sbuffo arresa. Arriviamo in poco tempo all'accampamento. Alex è ancora con quei ragazzi, è concentrato a costruire qualcosa.
<Hey> mi avvicino a lui, è cos'ì sereno e divertito, sembra proprio essersi ambientato bene.
<Sorellona!> si gira e mi abbraccia, poi copre con le braccia quello che stava creando <Non guardare, non è ancora pronto> brontola.
Indietreggio divertita, ci mette poco a farmi tornare il buon umore, è così innocente. Passo un pó di tempo seduta su un tronco accanto al falò, guardando mio fratello giocare spensierato. Mi corre in contro sorridendo con qualcosa nascosto dietro la schiena.
<Chiudi gli occhi> esclama emozionato, li riapro e vedo una ghirlanda intrecciata di fiori e rametti. Me la mette in testa fiero di se e io lo abbraccio commossa.
<Come farei senza te> lo guardo in lacrime.
<Non piangere sorellona> dice triste, cerco di ricompormi.
<Sono solo contenta del regalo> sorrido.
Passo tutta la giornata con lui guardandolo giocare spensierato, di Peter Pan nessuna traccia ; il sole inizia a tramontare e vedo dei ragazzi fare cenno ad Alex di seguirlo.
<E' ora di cena, devo andare> mi spiega rattristito
<Tranquillo, vai> gli sorrido e lo saluto con un abbraccio.
<E' ora di cena anche per te> dice qualcuno alle mie spalle. mi giro di scatto... oh no, è il biondo, Felix, non lo vedo da molto, noto una cosa che prima non aveva: una brutta cicatrice sul viso, cerco di non guardarla incuriosita. Mi porge un piatto, non dice altro e se ne va, lo metto sulle gambe ed inizio a mangiare. Sono all'aperto ma mi sento sola come nella casetta, è tutto così silenzioso.
Passa qualche altro minuto e vedo Peter spuntare dagli alberi.
<E' ora di andare> non protesto, anzi mi sento quasi grata che mi ha fatto cambiare un pò aria per tutto questo tempo, mi ha lasciato in un qual modo libera. Metto le mani sulle sue spalle e ci alziamo in volo, ammiro il sole calare definitivamente.
Mi lascia ai piedi dell'albero e mi guarda salire, se ne va appena entro.
Mi siedo sul letto e ripenso alle sue parole, ha detto che verrà stanotte, chissà se era sola una minaccia per dissuadermi o altro. La luna si fa sempre più lucente nel cielo, poggio le braccia sulla finestra e metto la testa sopra, mi addormento ammirando le stelle; in questo luogo sconosciuto al mondo il cielo è meraviglioso, non c'è inquinamento visivo e né sonoro, è un isola immersa nella pace, bloccata nel tempo.
Sento dei passi, alzo la testa e guardo la porta.
<toc toc> dice Peter entrando, lo guardo incuriosita ed assonnata
<Sei pronta per la lezione numero 2?> ha un sorriso pericoloso stampato sul volto.
<Cosa?> chiedo confusa
<si intitola: conosci il tuo nemico> continua
<Ma di cosa stai parlando> lo guardo sempre più confusa
<Devi sapere le sue debolezze> mi sta spronando a sfidarlo o ha altri progetti? Ha sempre un secondo scopo, ho imparato a capirlo. Si avvicina ancora di più a me e mi afferra la mano, mi ritraggo confusa.
<Fidati di me> mi sussurra, alzo un sopracciglio interdetta.
<Ovvio che non mi fido di te> dissento
<Abbiamo stretto un patto> mi ammonisce, faccio un sospiro arreso ed annuisco. Mi prende di nuovo la mano e la appoggia sul cavallo dei suoi pantaloni, spalanco gli occhi imbarazzata e mi ritraggo nuovamente.
<Pervertito che non sei altro> borbotto contrariata.
<Non mi pare che l'altra volta ti sia dispiaciuto> inarca un sopracciglio, beffardo e malizioso < Voglio solo insegnarti come si tocca un uomo>
<Cosa ti fa credere che io non lo sappia già?!> protesto, mi guarda come per dice "ti si legge in faccia"
<La tua prima volta è stata con me> afferma
<Lo so, te l'ho detto io> sospiro <Non vantarti troppo>
<Ammetto che un pò mi vanto, è raro oggigiorno trovare una ragazza ancora illibata come te>
<Ma come parli!?> rido <E poi che ne sai? Sei su quest' isola da chissà quanto tempo>
<Ho occhi dappertutto> spiega compiaciuto
<E anche altri parti a quanto pare dato che sai come si comportano le altre ragazze>
<Sei gelosa?> ammicca
<No affatto> sbuffo
<Adesso, mia cara chiacchierona, sei pronta?>
Il mio sguardo torna preoccupato all'istante: <Cosa vuoi fare?>
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You got Fire
FanfictionOgni certezza di Lira verrà stravolta da un ombra, una figura che credeva fosse solo frutto dell'immaginazione del fratellino. Quella notte cambierà tutto. Sembra un lungo sogno, ma invece è tutto reale. Un ragazzo misterioso su un isola sperduta s...