~Capitolo 5~

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L'indomani mi sveglia il sole, mi alzo e mi lavo nel catino d'acqua fresca che Peter mi cambia più volte al giorno. Cosa darei per farmi una doccia, ho gli stessi vestiti da più di una settimana, non ne posso più.

Aspetto il mio carceriere sul letto, ripenso alla sue parole di ieri. Ho una possibilità per stare con mio fratello e forse ricevere altri vantaggi, questa cosa mi da coraggio ma sono molto agitata...

Lo sento salire la scaletta, perdo un battito ad ogni scalino, deglutisco e gli apro la porta. Mi guarda stupito:

<Wow, già sveglia, dormigliona> non gli rispondo, faccio un lungo respiro e mi posiziono davanti al letto.

Inizio a spogliarmi lentamente, il suo viso cambia espressione all'stante, si appoggia allo stipite della porta e si gode lo spettacolo. Questo gesto mi fa capire che era esattamente quello che voleva.

<Prego, continua> dice notando che non ho ancora tolto i pantaloni, il suo viso è così soddisfatto, continua a farmi sorrisetti compiaciuti squadrandomi il corpo senza perdersi nessun centimetro.

Appena mi sfilo il pantalone, fa qualche passo in avanti, si concede qualche altro istante per osservarmi e poi si toglie la maglia. Fisso il suo petto, è molto asciutto e ha una sottile fila di peli che vanno verso il pube. Spinta dalla curiosità e un forte impulso che tento di sopprimere, allungo una mano verso di lui e traccio i confini del suo corpo con le dita, lui sorride in risposta. C'è qualche momento di vuoto, poi piega la testa di lato, lo guardo confusa ma poi annulla sempre di più la distanza tra di noi, poggia le mani ai lati dei miei fianchi e si fionda sul mio collo bloccandomi il respiro per la sorpresa.

Mi bacia il collo delicatamente, apre un pò la bocca e mi lascia qualche leggero morsetto, mi fa sussultare quando sento il suo fiato caldo e la lingua, ansima su di me mentre con le mani perlustra il mio corpo delicatamente. Allunga una mano sul mio viso per guardarmi negli occhi e mi bacia, sgrano gli occhi sconvolta ma poi rispondo al suo gesto. Mi morde le labbra aprendomi la bocca, le nostre lingue si intrecciano e i nostri corpi si saldano sempre di più. Le sue mani arrivano al reggiseno e me lo sfila abilmente. Fa un passo in avanti facendomi cadere seduta sul letto, mi si blocca il respiro, non sono pronta, sono agitata. Lui si accorge del mio stato d'animo e mi guarda confuso.

<io...ehm...sono vergine> lo guardo imbarazzata. Lui inclina il capo di lato, gli spunta un altro sorrisetto dei suoi e si china verso di me.

<Tranquilla, sarò delicato> un lampo pericoloso attraversa il suo sguardo, quello che ho detto sembra averlo motivato ancora di più.

Mi sdraio sul letto e lui si posiziona ai miei piedi, mette le mia gambe sulle sue spalle e mi sfila gli slip, ora sono totalmente vulnerabile al suo sguardo famelico. Me le divarica e si fionda in mezzo, leccandomi delicatamente, stringo le lenzuola estasiata da questa nuova sensazione. Tocca ogni mio punto sensibile che neanche sapevo di avere. Il mio corpo è in preda a spasmi e brividi, mi lascio andare ad intesi respiri ansimanti. Si stacca dalle gambe con mio dissenso, lo sguardo languido ancora inebriato dal piacere, lui sospira divertito e sale su di me posizionando le mani ai lati della mia testa.

<Ti guido io, tranquilla> mi sussurra a pochi centimetri dal collo, un brivido mi percorre la spina dorsale; l'ansia si trasforma in desiderio. Si abbassa velocemente i pantaloni ed entra dentro di me delicatamente, mi lascia qualche secondo per abituarmi alla sensazione e poi si muove con affondi decisi ed intensi. Mi porta le mani sulla testa e le blocca nella sua mentre con l'altra stuzzica i miei capezzoli, li massaggia e li stringe. Continua a giocherellare col la bocca sul mio collo mentre le spinte si fanno sempre più veloci ed intense.

Mi libera le mani solo per posizionare le sue sui miei fianchi e girarmi abilmente senza staccarci; Mi ritrovo seduta su di lui, mi tiene su e gli metto le mani sul petto per mantenermi meglio. Mi mantiene per i fianchi e continua a muoversi incessantemente col bacino su e giù.

Nel bosco riecheggiano i nostri gemiti, ci siamo solo io e lui in questo momento, è sparito tutto, non penso ad altro, sono interamente immersa in queste sensazioni piacevoli.

Raggiungo il culmine su di lui, è la sensazione più intensa che ho mai provato, mi lascio andare ad un sonoro grido di estasi, mi accascio in avanti sul suo petto priva di energie. Sorride e mi riposiziona sotto di lui, si alza e si rimette i pantaloni.

<Basta così per adesso, sei stata brava> mi parla con un tono stranamente serio e freddo, come se non fosse successo niente. Lo guardo stanca e confusa, si ricompone alla svelta e si avvia verso la porta.

<Passo stasera per la cena> apre la porta e se ne va lasciandomi lì nuda, confusa e imbarazzata.

Passo il resto della giornata sdraiata a letto, guardando il soffitto e sprofondando nei sensi di colpa. Mi sento usata, ma alla fine cosa potevo aspettarmi da uno come lui? E sono sicura di non sapere ancora niente su di lui e di questa strana isola; tralasciando il fatto che sappia volare...chissà che altro sa fare. Ci sono davvero tanti misteri su questa isola, di questo passo ci morirò dentro.

Osservo dalla finestra lo splendido tramonto e poco dopo vedo Peter avvicinarsi, credo non mi abbia notata, ma lo stesso mi abbasso andando verso il letto.

Bussa alla porta ed entra, ha lo sguardo basso, poggia il piatto sulla scrivania e fa per andarsene ma nota il mio corpo. E me ne rendo conto anche io in quell'istante...: sono rimasta in biancheria intima, non mi sono rivestita.

<Vestiti> mi lancia uno sguardo freddo, sono imbarazzata, ma allo stesso tempo che mi frega?

<Perchè dovrei? Non mi deve vedere nessuno> rispondo stizzita.

Sta per scattare ma poi ci ripensa, mi guarda nervoso, gli trema leggermente il labbro, poi se ne va sbattendo la porta.

Sbuffo confusa, prendo il piatto e mangio ignorando il suo comportamento così infantile. Passo qualche ora ad ammirare la luna, non ho altro da fare, mi addormento pensando al mio fratellino.





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