~Capitolo 7~

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Sono molto combattuta, voglio tornare a casa ma non so come fare, sono sola e spaventata; voglio solo proteggere mio fratello, ma lui sembra vedere il lato positivo di questo posto, forse dovrei anche io. Ma lui è un bambino, non vede la realtà, non posso arrendermi e rimanere su quest'isola sconosciuta al mondo, anzi, conosciuta ma come favola, luogo dove scappare dai genitori.

 I nostri genitori non ci sono mai stati, erano sempre assenti e disinteressati a noi; tutto è peggiorato quando nostra madre ha deciso di lasciarci senza spiegazioni, papà si è chiuso sempre di più e quando ho compiuto diciotto anni, ci ha abbandonati anche lui; lasciandomi sola a prendermi cura di Alex, senza soldi, ho dovuto subito rimboccarmi le maniche e lavorare per non perdere almeno il tetto sulla nostra testa. Quella non era vita, forse il nostro destino era trovare questo luogo...chissà l'ombra come ci ha trovato. E' il momento di fare un bell'interrogatorio a Peter Pan.

Lo aspetto seduta sul letto con le braccia incrociate.

<Oh no, che ho fatto adesso?!> dice appena mi vede alzando gli occhi al cielo

<Dobbiamo parlare> annuncio seria

<Prego, dimmi> si appoggia allo stipite della porta.

<Quindi tu sei Peter Peter.. quel Peter delle favole>

<Quante volte devo ripetertelo! Vai al dunque> mi incita sbuffando.

<Quindi esiste Wendy, Trilly, i bimbi sperduti e tutti gli altri personaggi della favola?>

<Si, ma è andata un pò diversamente la storia>

<Mhmh sentiamo> annuisco curiosa.

<Stai invertendo i ruoli,  sei un intrusa qui, non puoi avanzare pretese> alza il sopracciglio.

<Guarda che quell'ombra strana mi ha rapita, mica  sono venuta spontaneamente, sono la vittima qui> 

<Sei tu che ti ci sei appesa addosso> ribatte cercando di rimanere serio

<Beh si è preso mio fratello, dovevo fare qualcosa> sbuffo.

<Per questo gli ho detto di tenerti> si zittisce all'istante,  capisco che non avrebbe voluto che lo sapessi.

<Ah-AH! Beccato! Non sei poi così crudele come dici> alzo un sopracciglio

<Invece sono peggio, di solito>  ribatte alzando anche lui un sopracciglio in segno di sfida.

<E cosa ti ferma? Temi un' indifesa ragazzina come me?> lo punzecchio, voglio sapere la verità, perchè non mi ha lasciato cadere o uccisa dato che dice di essere tanto cattivo. <Nelle favole tu sei buono, tutti i bimbi ti adorano e le ragazze stravedono per te> forse questo non avrei dovuto dirlo, <per il personaggi intendo> mi correggo , lui fa un sorrisetto compiaciuto.

<Tutte le favole hanno un fondo di verità> dice pensieroso guardando fuori la finestra.

<Se Wendy è veramente esistita, dov'è ora? E chi ha scritto la tua favola?>

<E' una lunga storia e riguardo la seconda domanda, beh... il mondo magico è pieno di misteri>

<Quindi le favole sono finte? Il tuo acerrimo nemico non è Uncino?>

<Uno dei tanti, ho la fila, tanti vogliono la mia testa> sorride divertito leccandosi i denti.

<Aggiungi il mio nome alla lista> gli sorrido beffarda

<Oh! Che paura> inarca le sopracciglia e si avvicina < Non sembravo così tanto tuo nemico quando ansimavi per me> si inclina verso il mio viso. Spalanco gli occhi imbarazzata e lo spingo via. 

<Brutto pervertito> lo guardo arrabbiata mettendo il broncio con le guance ancora rosse

<Ti ho imbarazzata, sei così innocente>  mi sbeffeggia fintamente intenerito.

<Non è vero> lo guardo furiosa alzandomi in piedi per sfidarlo.

<Hai ragione! Hai lo spirito di una tigre, ma la delicatezza di un cerbiatto>

<Non so se è un complimento o un insulto> lo guardo confusa

<Starà a te scoprirlo> fa spallucce. Si gira verso la porta e se ne va alzando la mano in segno di saluto;  sono a tanto così dal bloccarlo e pregarlo di restare, mi piace la nostra intesa, sa tenermi testa, non sapevo di avere questa grinta... mi fa sentire viva e potente.

< E comunque> si ferma, il mio cuore perde un battito <mangia, ho visto che stai toccando poco il cibo>

<Mh... si> rispondo distratta, non è quello che voglio sentire. Stringe le labbra e se ne va.

Guardo il piatto sbuffando, pizzico a stento il cibo, mangiando distrattamente.

Mi siedo alla scrivania, voglio fare qualcosa, mi annoio terribilmente. Faccio caso che c'è un piccolo cassettino al lato, lo apro curiosa e trovo solo un oggetto: un fiocco azzurro, lo stringo tra le dita e lo osservo pensierosa. Sarà di Wendy?  Forse Peter dice il vero, nelle storie c'è sempre un fondo di verità... e io la scoprirò.

La sera viene a portarmi la cena, mi guarda contrariato quando nota che non ho toccato cibo, io lo ignoro e continuo a giocherellare col fiocco. Lo vede ma non dice niente. Se ne va in silenzio.

Mi sdraio sul letto guardando il soffitto, mi stringo il fiocco al petto e ripenso alla conversazione con Peter.

Chissà cosa sarà successo con la vera Wendy. Ci sono tante cose che devo ancora scoprire.

Cado in un sonno tormentato, faccio diversi incubi che non mi lasciano riposare. Un rumore mi desta definitivamente, mi affaccio di soppiatto alla finestra e vedo Peter camminare pensieroso, ha lo sguardo basso e le mani in tasca, sembra molto distratto, ma faccio lo stesso di tutto per non farmi vedere. Lo osservo fin dove la mia vista me lo permette e lo perdo in mezzo ai cespugli; lo sento camminare ancora per un pò, poi lo perdo definitivamente.

Sto per allontanarmi, ma un fruscio mi destra di nuovo; lo vedo spuntare dalla cima degli alberi, in volo.  E'  così aggraziato, fa qualche piroetta in cielo e poi si allontana verso il mare.












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