~Capitolo 9~

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Annulla sempre di più la distanza tra di noi.

<Non fare la finta tonta> Riprende la mia mano e se la porta sul petto, guidandomi sempre più giù.  Si ferma sotto la cintura. < Lo senti?> allude al rigonfiamento che preme contro il tessuto del pantalone <È così per te>

Sussulto, ma non mi scompongo, stringo leggermente la presa. Alza la testa soddisfatto della mia reazione, annuisce spronandomi a continuare.

Massaggio delicatamente col palmo aperto, muovo anche le dite. Porta la testa indietro schiudendo le labbra. Continuo a toccarlo più convinta, ci spostiamo contemporaneamente verso il letto e ci sediamo; si indica il pantalone e io capisco, glielo slaccio e il suo membro pulsante fa il suo ingresso in scena.  Lo fisso per qualche istante, imbarazzata e timorosa, guardo Peter poi glielo stringo tra le dita e vado su e giù delicatamente. Ansima leggermente portando la testa all'indietro, mi lascia fare, continuo a muovermi provocandogli sempre poi spasmi, aumento la velocità e lo sento tremare sotto la mia stretta.

Ora capisco cosa voleva dire. Lo sento. È vulnerabile, questo voleva farmi vedere. Tutti hanno delle debolezze.

Vado sempre più veloce e abilmente, lui ormai è un ammasso di gemiti e tremiti, è vulnerabile sotto di me, totalmente devoto al mio tocco; potrei spezzarlo in questo momento. Mi sento potente. È questo che voleva farmi provare?

Abbassa improvvisamente la testa in avanti e poggia la mano sulla mia, mugugna qualcosa di incomprensibile e poi capisco....  un liquido caldo mi bagna la mano. Lascio la presa, un pò imbarazzata rendendomi conto di quello che ho appena fatto. 

<Wow, sei straordinaria> esclama ancora ansimante senza guardarmi.

 Si ricompone velocemente e mi porge un tovagliolo per pulirmi, lo afferro imbarazzata evitando il contatto visivo con lui. Mi giro verso la finestra per guardare la luna, cercando di ignoralo, sento il suo sguardo su di me, rimane così qualche istante poi va verso la porta.

<A domani> dice con tono indifferente.

Mi giro verso di lui distaccata, ma in una frazione di secondi annulla la distanza tra di noi e mi bacia tenendomi il viso tra le mani, sgrano gli occhi sbalordita.

<Buonanotte> e se ne va sorridendo. 

Non lo capirò mai, è terribilmente imprevedibile e volubile. Mi metto a letto e mi tocco le labbra ancora confusa.  Significa qualcosa questo gesto? O è un altro giochino perverso dei suoi?

L'indomani mattina lo aspetto sul letto a braccia incrociate. Sta giocando con me?! e allora io alzerò la posta in gioco. Tirerò la corda, vediamo quale sarà il suo vero volto una volta che lo avrò stremato. Vuole giocare col fuoco? E fuoco avrà.

< Sai, stavo pensando> Inizio appena apre la porta.

<oh no> scuote il capo alzando gli occhi al cielo.

<Fammi parlare!> sbuffo

<Prego> mi fa gesto di continuare.

< Che ne dici se non mi tenessi segregata qui tutto il tempo?>  sorrido facendo gli occhi dolci <in  questo modo non dovresti sempre venire a portarmi il cibo,  e non ti assillerei tutto il tempo per vedere mio fratello > continuo  <potrei rendermi utile ,trovami qualcosa da fare> 

Lui mi guarda interdetto incrociando le braccia.

<La sera tornerò qui e potrai chiudermi dentro, ma per favore,  non ce la faccio più a stare qui senza fare niente. > 

<Sei un ottima argomentatrice, devo ammetterlo> sospira

<Allora è un si ?> sorrido.

<Ti metterò alla prova. Se non farai sciocchezze ti lascerò libera per l'isola, a patto che la sera tornerai qui> 

You got FireDove le storie prendono vita. Scoprilo ora