My obsession

Chapter fourteen

"Cara Alison,
O ali,
Non so neanche come chiamarti talmente sono stupido.
E mi sento ridicolo scrivendoti una lettera non avendo il coraggio di parlarti in faccia, ma d'altronde tutte le lettere d'amore sono ridicole sennò non sarebbero considerate tali.
E mi sento ridicolo pure per questo, perché in realtà non se è una vera e propria lettera d'amore.
Gli sguardi che ci siamo scambiati, di rado, per caso, involontariamente, mi sono entrati dentro, così a fondo che è impossibile cancellarli.
I tuoi sorrisi così spontanei, così belli, mi hanno fatto respirare il profumo di una vita migliore.
Quella tua chioma di capelli sotto la quale a volte ti nascondi, quasi invisibile agli occhi degli altri mi ha fatto sorridere rendendoti così buffa ma nello stesso tempo così indifesa.
Quelle unghie, che torturi sempre quando sei agitata, così nervosa.
Quel tuo corpo così perfetto nell'imperfezione, così armonioso e così leggero mentre danzi e volteggi nell'aria incurante per quei pochi minuti di tutti i problemi che ti circondano.
Quelle tue faccie, a volte buffe, forse anche troppo che strapperebbero un sorriso a chiunque a me hanno sempre rallegrato la giornata.
E nel mio silenzio ho scritto milioni di lettere d 'amore, pensando a te, fissando il soffito, con un bicchiere di alcool in mano, cercando di dimenticarti.
Perché in fondo uno come me chi lo vuole?
Un disastro totale, pieno di demoni, di segreti, troppo oscuri per essere rivelati.
E ora scrivo questa lettera sulla quale non mi firmerò perché ancora più ridicolo sarebbe il momento in cui verresti a bussare alla mia porta per sbattermela in faccia dopo tutto quello che ti ho fatto.
Ma sono contento così, perché sono sicuro, in fondo, che quando la leggerai ti strapperò un sorriso, uno dei tuoi, uno di quelli che mi piacciono tanto.
Ma sono contento così, sazio di non averti.
Perché il vero piacere sta nell' attesa del piacere stesso giusto?
Oscar Wilde di solito non mente.
E giuro, che prima o poi troverò il coraggio di dirti tutto questo, un giorno magari, non so tra quanto, non so in quali circostanze.
Ma per ora vivrò nel buio, nell'oscurità, ti incontrerò nei miei sogni, più bella che mai, la mia ali."

Firmato anonimo

Mi brillavano gli occhi, un nodo si strinse alla gola e portandomi una mano sulla bocca cercai di soffocare il singhiozzo che da lì a poco sarebbe sfuggito.