Chapter ninteen

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Sono passate due settimane da quando io e Stash stiamo insieme, è così strano avere una relazione con lui.
Eppure lo amo, sul serio.
In queste settimane si sono pure formate le squadre per il serale.
Io e Stash siamo nei blu, essere in squadra insieme sarà sicuramente un vantaggio perché ci vedremo tutti i giorni ma ognuno di noi dovrà pur sempre restare concentrato sul suo percorso e cercare di non uscire dal programma.

S:"amò!"
Mi cinse i fianchi da dietro.
Io:"ehii"
S:"sabato c'è la prima puntata del serale! Come va con i tuoi pezzi?"
Io:"ci sto lavorando ma ho paura di uscire. Tu invece arriverai in finale sicuro."
S:"ma smettila. Lo sai che sei bravissima. Piaci a tutti."
Io:"anche a te?"
S:"no.. Io ti amo."

Pov's Mattia

Non ci credevo ancora.
Stavamo insieme.
Quel fottuto bastardo.
Alison doveva essere mia e di nessun altro, non sopportavo l'idea di Stash che sfiorava la sua pelle, che toccava ogni centimetro del suo corpo e che la stringeva a sè quando voleva.
Non avrei retto questa situazione ancora per molto.
Avevo deciso.
Le avrei scritto una lettera e sicuramente stavolta la loro relazione si sarebbe interrotta.

Pov's Alison

Entrai in casetta stravolta dopo 4 ore di lezione, mi fiondai in camera trovando una lettera sul mio cuscino.
Dio ste lettere.
Speriamo solo sia più bella dell'altra.

"Ali, sono matti.
So che ho sbagliato, lo so, ma so anche che dopo questo mi perdonerai perché io a differenza del tuo ragazzo sarò sincero e ti dirò ciò di cui lui non ti ha mai parlato.

Non voglio ferirti ma lui non ti ama ti sta solo usando, una volta finito il programma ti lascerà senza degnarti più neanche di uno sguardo,sarai solo un lontano ricordo per lui o forse nemmeno più quello, un'altra sua conquista, una delle tante di cui non ricorderà neppure più il nome.
Voglio aprirti gli occhi perché io so tutto.
Il giorno in cui entrasti nella suola lui ti notò subito, ricordo ancora come eri vestita; ma sopratutto ciò che lui disse.
Conquisterò quel bocconcino.
Era una scommessa; 50€ niente di più.
Quel suo sorriso beffardo che ricopriva il volto me lo ricordo benissimo, la punta d'ironia nella sua voce quando mi disse che finalmente ce l'aveva fatta, quello sguardo da sufficiente, sicuro di se stesso; felice di possedere ciò che aveva da tanto voluto.
Fai attenzione, questa è la realtà.
Smetti di cercare i mostri sotto il letto, quelli veri sono dentro di noi.
La mia piccola ridotta così.
Mi dispiace.

Mattia."

Le mani tremavano e una fitta al cuore mi immobilizò.
E io che avevo dato il meglio, che mi ero aperta.
Stronzo.
Stronzi.
Questa vita è stronza.

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