cinque

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«Dai amo! Sei sicura che non vuoi venire? Guarda che sono ancora in tempo a dire a Fermìn di farti aggiungere sulla lista"
provò a convincermi Martina, mentre finiva di prepararsi

«Sai che non posso Marti, l'esame si avvicina e io non ricordo niente di psicologia. »

« Sei sempre fuori casa, quando sei a casa studi. Quando avremo un giorno solo per noi? »
domanda con un sorriso malinconico e guardandomi

« Con questo esame ho finito la sessione, poi sono libera. Però ho bisogno di concentrarmi in tutto e per tutto »

« Va bene » dice e mi alzo, per darle un bacio sulla guancia, lasciandola poi sola a finirsi.
Martina è a dir poco bellissima come ragazza. Penso di non aver visto mai nessuna più bella di lei

Se non fosse stato che in discoteca con lei ci sarebbero stati Fermìn, Ferran, Lamine, Hector, Pablo e la ragazza di Fermìn + un'altra amica sua non l'avrei mai lasciata andare

Forse sono pazza, ma so quanto può essere pericoloso

Ad un certo punto il mio telefono squilla, è Pablo « Che vuoi? » dico ridendo
Ormai più che un collega è mio cognato,  non posso fare a meno di ridere con lui

« Mi fai scendere Martina? 10 minuti fa le ho detto che siamo sotto ad aspettarla »

« È sempre la solita Martina. Adesso scende, la vado a chiamare »

« Si si! ho sentito! » urla lei, arrivando in salotto , per poi recuperare la borsetta e uscire da casa dopo avermi dato un bacio sulla guancia

Mentre scende scrivo a Pedro "Non perdetela di vista, dopo due bicchieri va di testa"
D

opo aver avuto come risposta una sua foto dove ha il pollice alzato spengo il telefono e torno sulla veranda davanti ai libri e al computer

Mi sa che fino alla fine della settimana salterò gli allenamenti, il mister mi ha detto di gestirla come meglio posso

Stavo studiando, o meglio ci stavo provando, finché il campanello ha suonato e andando ad aprire la porta, mi sono trovata Pedro davanti
« Ciao? » domando non capendo, mentre gli faccio cenno di entrare in casa, scusandomi poi per il disordine

« Siamo rimasti gli unici due a non essere andati a ballare? » domanda ridendo, poggiandosi coi fianchi alla spalliera del divano

« Perché non ci sei andato? » domando, mettendo i capelli da un lato

« Non mi andava, poi col tutore sarebbe stato ancora peggio » commenta, inclinando leggermente la testa e osservandomi

Ha degli occhi marroni, semplici ma particolari.
È un po' una contraddizione
« Che stavi facendo? » domanda poi, interrompendo la strana connessione che si era creta

« Stavo cercando di studiare,ma senza risultati»
ammetto sospirando amaramente

« Se ti sto disturbando vado via eh » dice ridendo, ma restando comunque estremamente serio

« No, resta » dico, forse troppo di getto.
Quando incontro i suoi occhi ritorno sui miei passi e comincio a razionalizzare un discorso
« Voglio dire, un po' di compagnia fa sempre bene »

« Ti fa paura stare da sola a casa? »
come ha.... vabbè, lasciamo stare

« Vuoi la verità o la bugia? » domando, chiudendo tutto  mentre lui prende posto a una delle sedie

« Non lo so, decidi tu » dice ridendo, trascinando anche me con se

Alla fine ci accomodiamo sul divanetto presente in veranda e cominciamo a parlare del più e del meno, finché non noto che si è fatta una certa ora
« Ti fermi qui a cena? » domando, con un sorrisetto timido in volto

Lui assume un aria pensierosa
« Cosa propone la casa? » domanda avvolgendo lentamente la sua spalla col mio braccio

« Siccome sono una brava coinquilina e oggi è sabato , avevo preparato l'impasto per la pizza.»

« A volte dimentico che sei per metà italiana e quindi hai queste tradizioni »

« Ehi! La pizza è il cibo più buono al mondo » dico ridendo, alzandomi per andare in cucina, seguita da lui

Cominciamo a stendere l'impasto, a preparare i condimenti e poi le inforniamo.
O meglio, io faccio tutte queste cose perché lui si limita a guardarmi

Alla fine dopo quindici minuti passati a scherzare, sforniamo le pizze e ci sediamo a tavola cominciando a vedere un film che però ben presto diventa sottofondo per la nostra conversazione

Decidiamo poi di spostarci sul divano, continuando sempre a parlare.
Mentre parliamo, sento gli occhi farsi pesanti e dopo poco mi trovo nelle braccia di Morfeo

[ ... ]

È notte fonda, ma il mio cellulare sta squillando. Quando mi stropiccio gli occhi e mi rendo conto che io e Pedri stiamo dormendo sul mio divano, faccio un salto e scatto a prendere il telefono

« Fermín! Che è successo? » domando, sentendo poi i passi del ragazzo dietro di me

« Hanno rubato la macchina a Ferran! » esclama e cerco di connettere i fatti

« Veramente è riuscito a farsi rubare la macchina? » domando ridendo, una volta che ho realizzato il tutto

« Senti guapa non fa ridere, non è che puoi scendere e venirci a prendere? » domanda disperato

« Mandatemi la posizione, arrivo tra cinque minuti » dico, attaccando la telefonata e guardando il ragazzo, che sta già ridendo di suo

« Mi sa che ci tocca un giretto » dico guardandolo e lui annusice, prendendo le chiavi della macchina dalle tasche

Scendiamo e mi porta di forza nel suo Maserati nero « Serata divertente » dice ridendo, facendo scoppiare anche me dopo poco

Dopo una manciata di minuti arriviamo fuori dalla discoteca, dove ci sono le macchine parcheggiate e scrivo a Lamine informandoli di dove siamo

« Che ci fate voi due insieme? » Martina, ancora urlando, ci parla mentre Pablo la tira dal braccio

« Domani ti spiego Marti, ci vediamo a casa.
Voi tre salite intanto »
Ferran, Lamine e Hector salgono, osservandoci in silenzio

« Voi due? » domanda il secondo, lasciando la frase in sospeso

Urliamo un NO in contemporanea, sovrastando il volume della musica e poi partiamo, assicurandoci di avere dietro la macchina di Pablo

Passiamo il resto del viaggio a prendere in giro Ferran, che poverino, ha l'umore a pezzi.
« Ciao Fer! ti vogliamo bene » diciamo al ragazzo, che ci saluta rivolgendoci un dito medio

« Ti accompagno a casa? » domanda e annuisco

« Solo te ti fermi a dormire » comincio, lasciandolo sopreso « Sono le 4 di mattina, poi Marti ha detto a pablo di fermarsi »

« Hai capito Gavi » dice ironico, guidando fino a casa.
Scendiamo e troviamo il numero 6 appoggiato alla macchina, mentre Martina in macchina dorme

« Svegliala, deve salire a vomitare o domani mattina mi combina il macello » dico infilando la chiave nella serratura, notando i due amici a guardarsi

Serata epica ragazzi, complimenti a tutti per la riuscita
A volerlo fare apposta non ci sarebbero mai riusciti

𝐒𝐔𝐏𝐄𝐑𝐒𝐎𝐍𝐈𝐂𝐎 | PedriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora