14. Pray for me

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*KEYSHA'S POV:*
Ha iniziato a piovere e non sembra voler smettere.

Cy mi ha chiesto se volessi raggiungerlo a casa.
Conosce la mia paura della pioggia e visto che abita qui di fronte, avrebbe potuto rassicurarmi.

Ho deciso, però, di non andare da lui, perché desidero solo farmi una bella doccia e rilassarmi, magari vedere qualche puntata di una serie.

Esco dal bagno coperta solo da un accappatoio arancione e inizio a pettinarmi i capelli umidi.

Fingo con la spazzola di essere una cantante e dò il meglio di me, vengo bloccata da un certo ragazzo che bussa alla mia finestra.

Che imbarazzo, Alec.

È tutto inzuppato e sembra terribilmente scosso.

"Posso rimanere qua per questa sera?"
Non ha la solita espressione e voce.

"Di solito entri e senza dire nulla, mi baci. Oggi cos'è successo, sei passato in chiesa?"

Senza rispondere alla mia domanda, mi abbraccia.
"Ho bisogno di te."

Mi zittisco e mi irrigidisco, ma dopo aver notato quanto lui sia distrutto, ricambio il suo affetto e gli accarezzo i capelli.

Ed eccolo di nuovo, a darmi false speranze su ciò che possiamo essere, perché se non ci tenessi a me, non vorresti a piangere da me.

Giusto?

"Hey, cos'è successo?"
La mia mano continua a giocherellare con i suoi capelli.

"Mio padre ha provato a spararmi."
È bastato questo per vederlo scoppiare a piangere.

E di colpo mi sono sentita ferita anche io.
"Quel mostro."

"Non permetterti mai più di chiamarlo 'padre', dimenticatelo."
Gli dico dura.

"Domani dobbiamo vederlo e torturarlo."

"Mio Dio, perché?"

"Ha toccato Ethel, per colpa mia. Sono un fallimento e Kayn non me lo perdonerà mai."

"C-cosa? Devo chiamarla subito."
Mi blocca il braccio, quando tento di allontanarmi dal suo corpo bollente.

"Ti prego, stenditi con me e dormiamo aggrovigliati tutta la notte."

Ingoio rumorosamente la saliva e annuisco.

"Comunque, non dire una cosa del genere, tu non c'entri nulla con tuo padre e Kayn lo sa. Non sei stato tu a provocarlo e questo è l'importante."

Ethel l'avrei sentita domani, sono certa che con la protezione dei cinque e dei suoi fratelli sia sana e salva.

Mi accoccolo a lui che appoggia la testa sul mio petto e decido di abbandonarmi a questo sogno da cui mi sveglierò da qui a poco.

"Grazie."
Mi dice con un filo di voce.

Accenno un sorriso.

*ETHEL'S POV:*
Apro lentamente gli occhi e mi ritrovo su un lettino di un ospedale.

Mi gratto la testa e quando provo ad alzarmi, sento un dolore lacerante alla spalla.

La porta si apre e ad entrare è mio fratello Dane.

"Ethel!"
Mi abbraccia subito.

"Mi hai fatto prendere un bello spavento."

Improvvisamente ricordo tutto e chiudo gli occhi ripensando alla paura che ho provato in quel momento.

"Dov'è Larry?"

"Sta bene, gli hanno fatto un semplice controllo ed era esausto, quindi ha deciso di tornare a casa."

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 26 ⏰

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