Joy's pov
Nell'esatto momento in cui noi stavamo per entrare in macchina un paio di fan ci fermano gridando i nostri nomi a squarciagola, semplicemente perché volevano farsi una foto con noi, avendo un animo gentile, ci siamo fermati e abbiamo dedicato loro 5 minuti, i miei genitori hanno sempre tenuto nel salutare e ringraziare i propri fan perché come mi hanno insegnato è grazie a loro che noi viviamo una vita così agiata, alla fine poi dopo averli salutati salimmo in macchina e partimmo.
Arrivati lì Ale si andò a cambiare per lo shooting mentre papà non sapevo dove si era sperso, come mio solito cercai un angolino dove stavo in pace e non davo fastidio a nessuno purtroppo senza successo, alla fine però zio Wako mi disse di stare con lui mentre faceva le foto a mio padre, insieme ad altri fotografi.
Molto onestamente quando mi ritrovai zio Wako davanti ci rimasi un pò, perché ricordavo che lui era rimasto a Milano, ma senza farmi troppi problemi lo seguo e mi siedo dietro di lui.
Per gli scatti Ale aveva indossato i vestiti che avrebbe indossato anche quella sera per la finale, durante gli scatti mi si avvicino papà che mi fece quasi saltare dalla paura che mi provocò, silenziosamente mi porse una bottiglia di energade all'arancia, il mio preferito, molto probabilmente comprata in un bar lì vicino.
"Joy vai pure tu" disse zio Wako girandosi verso di me e indicando con la testa papi, io sorrisi e mi alzai dalla sedia avvicinandomi lentamente a papi.
Ale a braccia aperte e con un sorriso quasi più grande della sua faccia mi fece segno di venire, corsi ad abbracciarlo sorridente, credo sia inutile dire che da quell'abbraccio uscì una delle foto più belle di tutto lo shooting.
Alzai poi la testa e oltre ai flash riuscii a notare zio Wako che salutava Marco
"Un bacio, dagli un bacio" disse una voce maschile da dietro una fotocamera, e così feci, come ero solita fare, diedi un bacio sulla guancia a papi, dopo poco a noi si unì anche papà e insieme facemmo qualche foto, poi io e Marco lasciammo il set, per dare spazio anche ai ballerini.
Passammo così il pomeriggio, infine appena Ale finì si cambiò e tornò da noi, anche lui abbracciò Wako e propose di andare a fare aperitivo tutti insieme infatti nemmeno 10 minuti dopo eravamo tutti e 4 in macchina in direzione di un bar che aveva provato zio Wako tre giorni fa
"Zio ma quando sei arrivato qui?" chiesi nel silenzio del viaggio
"In realtà sono venuto qua tre giorni fa poi so tornato a Milano e poi ieri so arrivato un altra volta qua" risponde lui posando il telefono che stava usando prima
"E po ra quan cu me usi sto italiano?" continua lui essendo napoletano come me, io accenno una risatina, infondo lui è l'unico che mi capisce quando mi vengono alcuni scleri in napoletano.
Zio Wako è stata una delle prime persone che ho conosciuto quando sono andata a vivere dai miei se non anche prima, è stato lui a consigliare ai miei genitori di adottare a Napoli e se non fosse per lui molto probabilmente in questo momento starei marcendo in orfanotrofio insieme a Sara.
Continuammo così a parlare e al nostro discorso si unì anche papi, arrivammo poi al bar, un locale un pò particolare, nel perfetto stile di zio Wako e papi.
Una volta accomodati e dopo aver ordinato, cominciammo a parlare del più e del meno, cercando di distrarre soprattutto Ale dall'ansia che lo stava mangiando vivo
"Wako stasera a cena ti unisci a noi?" chiede papà girandosi verso zio Wako
"No, poi stasera ho preso già l'impegno di anda a prendere Anna per accompagnarla all'Ariston" e appena zio Wako pronunciò quelle parole, il cameriere arrivò con i 4 drink, tra cui uno analcolico per me che sono minorenne, ma attenzione, non è che non bevo per via della mia età, ma semplicemente perché non sono amante dell'alcol.
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the flight of my life|•Plant
FanficQuesta è la storia di Joy Mengoni, un orfana di 17 anni adottata da due meravigliosi papà. Joy è una ragazza molto tranquilla ed educata per la terza volta tornerà a Sanremo ma per la prima volta incontrerà nuove amicizie e soprattutto per la prima...