Deadly Heartbeats

XXXIX ~Your lips, my lips, Apocalypse~

Qui solo per dirvi che potrebbe essere il quartultimo o terzultimo capitolo del primo volume di DH❤️🤭💅
Buona lettura🤧

Victoria

Non è il suo tocco a interrompere il mio sonno, ma l'assenza di questo.

Non stavo facendo un bel sogno, a dire la verità, ma stretta fra le sue braccia sembrava meno doloroso di quanto lo era.
Lo dimentico nel secondo esatto in cui spalanco gli occhi e la mia mano non tocca la sua.

Vedo ancora sfocato, sento i capelli ancora un po' bagnati nella testa.
Il mio corpo è avvolto da una maglia grigia e un po' umida: non ricordo di averla indossata.

Le lenzuola al mio fianco sono un po' stropicciate, e la stanza non è del tutto buia.
Una folata di vento mi colpisce la spalla, dalla porta-finestra spalancata la luna irrompe nella camera illuminandola di raggi bianchi e vivi.
Credo sia notte fonda, ma non riesco a trovare il telefono per leggere l'ora.

Chris non è al mio fianco, e il mio cuore non trova pace fin quando non lo intercetto a qualche metro da me.
È in piedi, davanti alla balaustra del balcone.
Ha le mani posate contro il marmo, è a torso nudo ed è vestito solo dalla vita in giù, sembra che stia guardando in basso.

Non si è mosso tutta la notte.
Il suo braccio è stato stretto tutto il tempo intorno alla mia vita, e il suo respiro regolare si infrangeva caldo contro il mio orecchio.
Lo so perché l'ho ascoltato tutto il tempo fin quando non mi ha cullato al sonno.

Ma adesso sembra scosso, e il bisogno di sapere a cosa stia pensando mi porta a scendere giù dal letto, scalza, e raggiungere silenziosamente le sue spalle.

Quando mi avvicino, noto che anche lui ha ancora delle ciocche umide, quindi non dev'essere passato molto tempo dal nostro bagno nella vasca.

Sento i capelli arruffati sulla nuca, e quando mi ritrovo davanti all'enormità della sua schiena, tutto ciò che faccio è posarci contro la fronte.
Sobbalza leggermente, ma non si volta.
Le mie mani si posano sui suoi fianchi, le mie labbra lasciano un bacio al centro della sua schiena, e le sue spalle si irrigidiscono.

Solleva la testa.
«Ti ha svegliata il vento?» mi chiede, ma non attende una mia risposta.
«Scusami, avrei dovuto immaginarlo»

Sollevo la testa fino a posare il mento sulla sua schiena.
«Tutto bene?» sussurro piano, e lui rilascia un sospiro tremolante.
«Si» è tutto ciò che dice, ma non rimango convinta della sua risposta.

Si volta lentamente verso di me, e i miei occhi si incastrano ai suoi, confermando i miei pensieri.
No, non va tutto bene.
«Cosa c'è che non va?»

Solleva le sopracciglia come se fosse sul punto di scoppiare, e quando posa entrambe le mani sul mio collo, capisco che non tornerò a dormire fin quando non me ne avrà parlato.
Porta la mia testa al suo petto, così che la mia guancia prema contro di esso.
Sembra quasi che non voglia guardarmi negli occhi.
«Ho fatto un sogno strano».
Parla sopra la mia testa.

«Raccontamelo» apro un leggerissimo sorriso.
Lui fa una lunga pausa, ed io rimango per diversi minuti ad ascoltare il battito del suo cuore.
Mi scanso leggermente per guardarlo negli occhi, ma lui sembra occupato a ricordare con lo sguardo perso nel vuoto, il sogno in questione.