II ~Quello che muove il mondo~

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Sono tosta, ambiziosa e so esattamente cosa voglio.
Se questo mi rende stronza, mi va bene.

Madonna.

Sollevo entrambe l'estremità delle labbra, nel sentire il mio nome fuoriuscire dalle sue labbra.

Osservo le sue iridi percorrere ogni solco del mio viso, con aria altezzosa, saccente, infastidita.

«Tregua, voglio solo parlare» richiamo la sua attenzione sui miei occhi, che mi fissano seri.

«Tregua?» aggrotta le sopracciglia, chiare quanto i capelli.

Annuisco debolmente, attendendo solo il momento in cui le sue dita sulle mie braccia allentano la presa, anche solo di poco.

Il minimo che basta ad accavallare la gamba alla sua e fargli perdere l'equilibrio, facendogli schiantare la schiena a terra.

Presso le ginocchia sul suo addome, impedendogli qualsiasi movimento.
Sul suo viso nessuna smorfia di dolore, solo uno sguardo ghiaccio.

«Il tuo nome, ho detto» ripeto seria.

Solo un guizzo nella sua mascella attira la mia attenzione.

«Niente scorrettezze con me, mi lady» è ciò che dice, prima di afferrarmi il polso e strattonarmi nella sua direzione.

La sua presa è ferrea, e in un battito di ciglia mi ritrovo il polso stretto fra le sue dita e la porta davanti al naso.

Le sue labbra si accostano al mio orecchio, e arriccio le labbra infastidita.

«Scusa i modi bruschi, ma non voglio nessun McLay a casa mia»
Il tono è freddo, sicuro, e velocemente mi spinge fuori dalla porta, adesso aperta, richiudendomela alle spalle in un tonfo.

Poso le mani contro la ringhiera e impreco mentalmente.
Non finisce di certo in questo modo. Non so ancora il suo nome, il rapporto che ha con mio padre, perché ha rubato dei soldi che appartengono alla mia famiglia, e questo mi manda letteralmente fuori di testa.

Non sapere cosa ci nasconde mio padre.

Non sapere come recuperare la mia Glock dalle sue mani.

❃ ❃ ❃

Fisso imperterrita la mia immagine allo specchio, delineandone attentamente i tratti.

Il mio volto è totalmente privo di trucco, le mie iridi osservano gli zigomi alti e le guance carnose, gli occhi chiari ma privi di un vero colore.

Non ho mai capito la vera sfumatura dei miei occhi. A volte sono castani chiari, altre verdi.
Quando lo chiedo alla gente, risponde sempre con "castani, è ovvio"
A me non è mai sembrato troppo ovvio invece.

Immergo il dito nella crema idratante e lo passo sulla guancia, spalmandola poi su tutto il viso.

Non vedo mio padre da due giorni, o meglio, evito mio padre da due giorni.
Il guardarlo in faccia e leggere tutta la falsità che nasconde dietro finti sorrisi per me e mia madre, mi fa andare fuori di testa.

Cosa combina con quel ragazzo, quel biondino dall'aria saccente, troppo per i miei gusti.
Non mi ha nemmeno voluto dire il suo nome, si è anche tenuto la mia pistola.

Deadly HeartbeatsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora