Capitolo 14

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Bryan
È passata una settimana, Ginevra finalmente oggi torna a casa...anche se la vedo tutti i giorni e la sento, mi manca. Non vedo l'ora di rivederla per portarmela a casa.

Questa settimana era stata un po' turbolenta...tra i via e vai nell'ospedale le litigate tra i miei, la stanchezza mia e cercare di non mollare con tutte le telefonate che mi facevano per mia sorella soprattutto Noah.

Da quel giorno della festa Noah non l'ho più voluto vedere, si era comportato uno schifo con me e anche nei confronti di Ginevra, andava all'ospedale perché tramite Iphone avevo la sua posizione di dov'era ma non ho mai risposto alle sue telefonate. Una persona così incoerente non la volevo nella mia vita e Ginevra poteva fare quello che si voleva.

Tornando a noi...Oggi è venerdì e mia sorella la dimettono nel pomeriggio perché deve ancora fare gli ultimi accertamenti così sono sicuri che sia tutto apposto.

Sono le 10 della mattina quando mi alzo dal letto e vado a fare colazione e noto due messaggi.
Uno da Ginevra e l'altro Alex che dicevano entrambi
-Oggi finalmente torno a casa!!! Non vedo l'ora, anche se ricordo poco
-Sta mattina vieni a prendere Ginevra o te la porto a casa?
Decido di rispondere prima a mia sorella: -Ehilà buongiorno, come ti senti? Sii anche io non vedo l'ora e tranquilla con calma ti aiuto, ci vediamo dopo.
Dopo poco rispondo ad Alex: -Ehi viene sto pomeriggio a casa, sta mattina non so se la trovi perché la portano a fare tutti i controlli. Io non ci sono sta mattina devo mettere un po' apposto qui.

Vado a portar fuori intanto le cagnoline, faccio un giro con loro...sta mattina ho voglia di stare un pochino fuori per i cavoli miei. Ogni tanto ci sta prendersi del tempo da soli.

Questa volta faccio il giro più largo e vado verso il palazzo di Alex e Crystal, quando ad una certa vedo Alex con la macchina e mi suona il clacson.
<<Ehi Bryann>>
<<Ciao Alex, tutto bene?>>
<<Si sono contento oggi, viene Ginevra a casa>>
Io gli sorrido <<Si, sto pomeriggio arriva...ma ti secca se vado a prenderla io da solo?>>
<<Ma che scherzi...vai pure tranquillo, però poi posso venire domani?>>
<<Certo>>
<<Va bene grazie, allora ci vediamo...vado a vedere se me la fanno vedere>>
<<Sappimi dire dopo, ciao Alex>>
<<Ciao fratello>>
Riparte con la macchina e io riprendo la mia passeggiata con i cani e poco dopo ritorno a casa.

Sono le 12.30 mi faccio una doccia al volo e mi preparo due HotDog con l'insalata, devo andare anche a fare gli ultimi allenamenti di calcio questo mese, ma non ho tempo perché devo stare dietro a mia sorella perciò mando un messaggio al mio allenatore e mi dice di non preoccuparmi e dato che mancano dieci allenamenti e cinque partite ritorno direttamente a settembre, ma io non voglio...mi manca il calcio.
Chiamo il mio datore di lavoro e gli do aggiornamenti sullo stato di Ginevra ma per la stagione estiva probabilmente trovo qualche altro lavoro perché hanno fatto il contratto a uno al posto mio.

Metto apposto un pochino la casa e la riordino il più possibile, la stanza di Ginevra non la tocco, perché magari ricorda qualcosa vedendola, faccio qualche lavatrice e spazzo un pochino a terra dopo di che si fanno le 15.30 decido di fare una doccia e opto per mettermi dei pantaloni eleganti e una camicia dato che oggi si sta bene e ogni tanto mi piace vestirmi in ordine.

Alle 16.15 parto di casa e arrivo all'ospedale per le 16.40 salgo su e trovo il dottore e mi ferma <<Mi scusi, mi scusi gli devo parlare>>
<<Buonasera sono il fratello di Ginevra quella nella stanza 147 oggi la dimettono sono venuto a prenderla>>
<<Certo, so chi sei...volevo fermarti per i risultati di tua sorella>>
<<Che è successo sta bene no? Me la lasciate portare a casa?>>
Il dottore mi da una pacca sulla spalla e mi sorride <<Sisi, i valori sono tornati tutti nomali e anche Tac e risonanza sono apposto...l'unica cosa è la memoria ma se l'aiutate penso che presto si ricorderà un po' tutto, ora vai a prendertela>>
Io corro verso la stanza e la vedo già preparata <<Ciao Bryannn>> mi dice urlando e sprofonda le braccia attorno al mio collo <<Mi sei mancato>> e mi da un bacio sulla guancia.
<<Ciao Tata, allora sei pronta per tornare a casa? Anche tu mi sei mancata>>
<<Andiamo allora? Dove mi porti?>>
<<A casa, stiamo un po' tranquilli in sti giorni va bene?>>
<<Va bene>>
Prende il suo borsone e la borsa e ci dirigiamo fuori dall'ospedale, andiamo verso la macchina e ci rechiamo a casa.

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