Capitolo 15

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Ginevra
Appena ero rientrata in casa, Bryan mi aveva riempita di domande sul fatto del perché ero con lui, se ci stavo ancora sotto e tante altre cose che non ricordo...quando alla fine non l'avevo neanche calcolato ed ero andata in camera mia.

Una volta in camera, mi ero fatta la doccia e adesso sono distesa sul mio letto. Un pochino mi fa ansia e ancora non capisco il motivo, ma devo abituarmi non posso dormire sempre con mio fratello...non ho più 5 anni.

Sono da 40 minuti distesa sul letto quando bussa mio fratello alla porta.
<<Gin? Posso entrare?>>
<<Bryan lasciami sola>>
<<Ti devo parlare, so che sei arrabbiata con me>>
Io decido di non rispondergli e dopo varie bussate alla porta che per poco me la butta giù lo faccio entrare
<<Vieni, che vuoi?>>
<<Perché mi tratti così cos'hai?>>
<<Niente, sono solo stanca voglio riposare>>
<<Ginevra, sono tuo fratello so quando hai qualcosa che non va...dimmi>>
<<Niente, voglio stare un po' da sola...ho tanta confusione nella testa e già non riesco a ricordarmi le cose e sono stanca>>
<<Ci sono qui io stai tranquilla patata>> e mi abbraccia, io ricambio e gli sorrido
<<Ti voglio bene, però tu non mi lasciare sola>>
<<Anche io e mai ti lascerò sola, ora ti lascio riposare un po' vado a portare giù i cani va bene?>>
<<Va bene, grazie...ah, dopo viene Alex a trovarmi>>
<<Certo va bene, non so se venga Davide sta mattina mi ha scritto ma pensavo che eri ancora sotto a Noah>>
Io gli sorrido, si alza e se ne va.

Bryan
Questa mattina mi ero svegliato con la giornata storta, avevo fatto un sogno dove Noah ritornava qui per Ginevra. Da quando aveva fatto quel gesto non lo volevo più rivedere.

Appena mi ero alzato dal letto avevo preso le mie cose per andare a farmi una bella doccia...intanto non sentivo nessuno, Ginevra stava dormendo ancora.
Poco dopo essermi fatto la doccia avevo sentito delle urla provenire da fuori, mi ero affacciato alla porta e avevo visto Noah sul giardino di casa nostra.

Quando ero uscito inizialmente pensavo fosse da solo non vedevo nessuno infatti stavo per dirgli: Non urlare che Ginevra dorme, ma poi la vedo a faccia a faccia con Noah e da lì non c'ho più visto.
Insomma il sogno che avevo fatto la scorsa notte era diventato realtà.

Quando Ginevra era rientrata a casa l'avevo riempita di domande del tipo "Cosa ci faceva lui qui?" "Perché era venuto?" "Perché doveva tornare sempre da lui" e altre cose così tant'è che si era incazzata non mi aveva più parlato ed era andata in camera sua.

Che coglione che sono, ma che ci posso fare sono geloso, però poi pensandoci...non potevo insistere con lei anche perché la confondevo sempre di più.

Dopo che ero andato da Ginevra, inizialmente non voleva rispondermi e farmi entrare ma poi alla fine ero entrato, avevamo parlato e chiarito...forse non dovevo starle così troppo appresso.

Una volta uscito dalla stanza, vado a portare i cani fuori e lascio mia sorella riposarsi.
Una cosa non l'ho capita...Perché vuole stare da sola?
Fa niente me lo dirà prima o poi, adesso concentriamoci sui cani così prendo i loro collari e i guinzagli e le porto fuori.

Appena usciti di casa trovo Davide vicino al cancello <<Ehi ciao amico>>
<<Ciao fratello, posso entrare?>>
<<Ginevra si sta riposando però è meglio lasciala tranquilla in sto periodo ha un po' di confusione per la testa>>
<<Immagino quanto sia impegnativo, mi spiace comunque va bene>>
<<Se vuoi puoi venire con me a fare un giro?>>
<<Va bene, volentieri>>
Così andiamo a portare le cagnoline a fare il solito giro nel quartiere e stiamo fuori una mezz'oretta buona poi rientro in casa e saluto Davide.
<<Ti mando un messaggio appena se la sente, va bene?>>
<<Certo, non preoccuparti...ciao amico>>
<<Ciao Davide>>

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