«Ti ringrazio di essere venuta con così poco preavviso, quasi non ci speravo di avere così tanta fortuna. Oh ma prego accomodati» la donna sorrise accondiscendente stringendo la mano del preside della scuola.
«Oh no, sono io la fortunata. Non credevo avreste davvero preso in considerazione la mia candidatura, preside Maxwell. Oh, a tal proposito congratulazioni per l'avanzamento di carriera e la trovo in ottima forma» aveva sempre avuto un certo potere sugli uomini, era in grado di far fare loro qualsiasi cosa desiderasse, eppure si trovò a trattenersi dal ridere quando l'uomo gonfiò il petto con orgoglio nel suo completo gessato. Era erano trascorsi quasi vent'anni da quando Evan Maxwell era coach alla Beacon Hills High School, ora doveva avere sui sessant'anni, i capelli biondi si erano ingrigiti e anziché a spazzola erano pettinati su un lato mostrando una leggera stempiatura, eppure aveva mantenuto quel suo fascino che anni addietro aveva fatto capitolare molte studentesse ai suoi piedi.
«Oh ma mai quanto te. E ti prego, dammi del tu. Ci sarà anche una certa differenza d'età ma se diventeremo colleghi mi piacerebbe mantenere una certa informalità.»
«Naturalmente. Quindi» riprese con un tono risoluto che l'aveva sempre caratterizzata «Mi faccia tutte le domande che desidera» del resto era sempre stata una persona che va dritta al punto.
«Beh, immagino saprai dei numerosi problemi riscontrati in questa scuola negli ultimi anni, dagli attacchi di animali al resto.»
«Ne sono a conoscenza.»
«Così come avrai sentito parlare della discutibile condotta di alcuni docenti e collaboratori. Ecco, mi piacerebbe, tanto per cominciare, assicurare ai miei studenti la presenza di uno stesso docente alla cattedra per più di un semestre e l'assistenza di un consulente scolastico che non li aizzerà l'uno contro l'altro. Capisce cosa intendo?» la donna annuì con solennità, vedendo il suo interlocutore tirare un sospiro di sollievo.
«Ti riferisci ai trascorsi tra creature soprannaturali e cacciatori improvvisati e vorresti che la parte fin'ora lesa, i predatori braccati come prede, abbiano la sicurezza di avere dalla loro parte qualcuno anche nel corpo docenti» il preside si tamponò il sudore sulla fronte annuendo piano.
«Esattamente ciò che intendevo. Non ti farò domande sui tuoi metodi, se c'è qualcosa che ho imparato in questi anni è che meno sai più sei al sicuro. Mi domando solo se potrai assicurarmi che gli studenti saranno la tua priorità in qualsiasi circostanza.»
«Hai la mia parola» visivamente più rilassato l'uomo si lasciò andare contro lo schienale della sua poltrona.
«In tal caso, ben tornata Regan Myers.»
«Il piacere è tutto mio.»
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Peter detestava la clinica veterinaria e questo era un dato di fatto. Quasi tutto il misero mobilio era fatto di frassino e l'interno era troppo pieno di roba da druido che poteva ritorsi contro di lui, l'odore del disinfettante gli ricordava gli anni in coma e la puzza di paura e cane bagnato peggiorava il tutto rovinandogli il volubile umore. Nonostante tutta questa lista di contro, sarebbe andato da solo a parlare con Deacon, ma una delle poche condizioni poste da Scott, che ovviamente voleva tutelare l'incolumità del suo amico, era che il colloquio avvenisse in sua presenza. Il fastidio si leggeva sul viso di Peter al pensiero di prendere ordini dal suo ex beta, ma ingoiò la vagonata di insulti e acconsentì.
«Mi domando quanto ancora resisterai.» esordì Derek osservandolo con palese curiosità. Erano nella sala d'attesa della clinica, perché il druido non aveva neppure avuto la decenza di incontrarli altrove, perciò erano costretti a tenere un basso profilo, già bastava essere in attesa nella clinica veterinaria senza un animale appresso o qualsiasi indizio facesse presagire possesso di un animale domestico da parte loro.
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ENAID - L'anima gemella del lupo
FanfictionPeter Hale. Un personaggio che esiste fin dall'inizio della sere ma di cui sappiamo fin troppo poco. Perché Peter è così potente pur essendo poco più che un omega? Perché sua sorella ricorse al cancellargli la memoria? E perché Peter non sente la ne...