Capitolo 7: Va bene. Parliamo

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«Hai parlato con Derek?»

«Se è intelligente mi darà ascolto e la lascerà perdere.»

«Mh non so. Li vedo a scuola e mi sembra che quella ragazzina gli piaccia sul serio

«È un'umana, non durerà. E poi la prima cotta non è mai l'amore della vita

«Che ipocrita sconclusionato. Io sono umana e pure mi sembra di essere molto incinta dei tuoi figli, Peter Hale lupo mannaro dalla nascita

«Vero, ma io sono più che consapevole che tu sia un'umana e non mi sognerei mai di farti avere il morso di un alfa

«E perché mai? Paura della competizione?»

«Perché sei già pericolosa una volta al mese, non ci tengo a rischiare con la sorte per ben due volte», la ragazza non dovette pensarci prima di scoppiare a ridere, ma tornò velocemente seria.

«Pensi che voglia trasformarla?»

«Derek? No, non ci sarebbe mai arrivato da solo. Ma potrei avergli messo una pulce nell'orecchio

«Ipocrita, sconclusionato e anche manipolatore. Non avrei potuto scegliermi partito migliore

«Meno sarcasmo carina. Mi piaci di più quando non sono costretto a minacciarti di morte

«Tsk non mi torceresti neanche un capello.» Di punto in bianco la sua espressione si fece seria. «Perché non vuoi presentarmi nessuno della tua famiglia?»

«Conosci Derek.» disse, non negando.

«Conosco Derek, perché era una matricola al mio ultimo anno di liceo. Ma oltre questo, non so neanche che faccia abbia qualsiasi altro tuo parente. Se non fosse per quelle foto che mi hai mostrato.» Quando si voltò verso di lui, Peter trattenne il fiato di fronte a quegli occhi tristi.

«Peter, tu ti vergogni di me.» Non era una domanda.

«Che idiozia.»

«Invece ho ragione. E questa è la parte che ha meno senso. Perché mi hai chiesto di sposarti, Peter? Non mi interessa che tu faccia di me "una donna onesta". Possiamo avere i nostri figli anche senza essere sposati, non mi interessa cosa pensa la gente di qui. M'importa di te e mi odierei se per colpa mia fossi costretto ad avere questa doppia vita.»

Quasi due anni tra conoscenza e relazione, erano addirittura andati a vivere insieme e Regan era a conoscenza del più grande segreto di Peter, eppure non aveva conosciuto nessuno all'infuori di Derek e lo stesso Peter. La loro storia avrebbe potuto funzionare a quelle condizioni?

«Vi chiedo scusa per il disordine. Ci samo appena trasferiti e non ho ancora finito di sistemare tutti i nostri effetti.»

Separata dall'abbraccio con Peter, Regan li aveva invitati a entrare in casa facendo strada davanti a loro.

«Mi sembra banale presentarmi, immagino che tutti voi sappiate chi io sia. Loro, invece,» continuò indicando con un sorriso i due ragazzi che l'affiancavano. «Sono i miei bambini, che forse non dovrei continuare a definire così. Comuqnue, sono Ian e Chase Myers.» ontinuò indicando prima l'uno e poi l'altro. Poi, rivolgendosi direttamente a loro «Perché non andate di là a sistemare le fotografie?»

«Sei sicura?» chiese uno dei gemelli parlando per la prima volta dall'arrivo degli ospiti.

«Me la caverò. Andate.» Con un cenno d'assenso, i due si allontanarono.

ENAID - L'anima gemella del lupoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora