Capitolo 12

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Sono rimasta nella stessa posizione per non so quante ore, ma guardando fuori dalla finestra potevo intuire che si era fatta sera. Non avevo per niente appetito infatti mi alzai da terra con l'intenzione di buttarmi sul letto e non alzarmi più ma appena lo feci iniziai a vedere tutto nero è sentivo un forte mal di testa. Dovevo mangiare per forza se non volevo sentirmi male, andai verso il mio armadio per togliermi la divisa e mettermi qualcosa di più comodo.
Presi le prime cose che trovai e scesi in sala grande tenendo la testa bassa senza guardare nessuno in faccia. Mi sedetti al tavolo dei serpeverde è mi costrinsi a mangiare qualcosa, solo a pensiero mi saliva la nausea. Sentivo lo sguardo di Piton fisso su di me ma non mi girai nemmeno una volta a guardarlo e continua a mangiare il mio cibo facendo un pò fatica. Vidi in lontananza George e Fred avvicinarsi a me <<Ragazzi scusate ma in questo momento non ho voglia di parlare>> dico. Loro mi guardano un pò preoccupati <<Ma perchè è successo qualcosa?>> dicono entrambi. <<No, va tutto bene solo che questa sera voglio stare un pò da sola..perfavore>> dico. Li vidi annuire un pò delusi e poi andarono via, mi sentì tremendamente in colpa ma in quel momento non volevo parlare con nessuno. Appena finisco di mangiare faccio per alzarmi ma sento subito una presa sul mio braccio che mi trascina via, alzai lo sguardo ed era Piton.
<<Mi lasci>> dico dimenandomi. La sua presa diventò sempre più forte <<Smettila di dimenarti>> mi dice con tono un pò severo. Io capendo che non potevo fare nulla mi arrendo e mi lascio trascinare da lui. Mi porta nei sotterranei fino al suo ufficio <<Non voglio entrare>> dico. Lui si volta subito verso di me rivolgendomi uno sguardo gelido, facendomi capire che non avevo scelta. Rabbrivido un pochino e a testa bassa entro dentro il suo ufficio, Piton chiude la porta dietro di sé e va a sedermi alla sua scrivania.
<<Siediti>> dice indicandomi una sedia di fronte alla sua scrivania. Io ubbidisco senza proferire parola.
<<Dobbiamo parlare di quello che è successo>> dice freddo.
Io tennì il viso abbassato non volevo parlare con lui in questo momento.
<<Mi guardi>> dice. Io scossi la testa avevo gli occhi lucidi e non volevo che mi guardasse. <<MI GUARDI>> dice sbattendo il pugno sulla scrivania.
Io sobbalzai dallo spavento e con gli occhi lucidi alzai lo sguardo. Piton appena vide il mio viso si addolcì un pochino pentendosi di aver usato quel tono.
<<Devi dirmi chi è stato a farti quei lividi t/n>> mi dice con voce un pò più preoccupata. Io non capivo perchè avvolte mi dava del lei e altre volte del tu sembrava che neanche lui sapeva come interagire con me avvolte.
<<Non voglio parlarne con lei>> dico distaccata, non volevo dargliela vinta.
Piton sbuffo <<Allora non mi lasci scelta>> dice tirando fuori la sua bacchetta. <<Che s-stai facend->> neanche il tempo di farmi finire la frase che <<LEGILIMENS>> disse puntandomi la bacchetta contro. In nemmeno un secondo vidi passarmi tutti i miei ricordi, sentivo un forte mal di testa ogni volta che provava ad entrare in un mio ricordo. Provai a resistergli ma era troppo più forte di me, entrò in un mio vecchio ricordo. Avevo 6 anni e mi trovavo nella mia vecchia scuola elementare, ero accerchiata da altri bambini che ridevano di me mentre io mi ero accucciata a terra piangendo. Di colpo invece mi ritrovai a casa mia ero poco più grande e stavo litigando con mio padre mi diceva cose terribili mentre mia mamma in lontananza cercava di ignorare la scena. Continuò così per altri 5 minuti a guardare i miei ricordi finché non trovò quel ricordo. La sera in cui tornai in casa dopo essere stata al parco vicino casa trovando mio padre per niente sobrio che iniziava a picchiarmi così forte che pensavo di morire. Dopo quella che sembrava una internità Piton uscì dalla mia mente totalmente sconvolto. Io invece mi ero accucciata sulla sedia singhiozzando come una bambina. Piton si alzò dalla sua sedia avvicinandosi a me, poggiandomi una mano sulla spalla <<L-Lasciami>> dico scostandomi mentre piangevo.
<<Sei contento adesso?>> dico con le lacrime a gli occhi.
Piton mi guardò dispiaciuto non sapendo cosa fare.
<<Perchè l'hai fatto? Non ne hai il diritto di entrare nella testa delle p-persone senza il loro consenso>>dico alzando la voce.
Piton mi mise una mano sulla mia testa avvicinandomela alla sua veste, come se capisse che in quel momento ne avevo bisogno.
Io nonostante quello che aveva fatto mi lasciai andare piangendo su di lui cercando conforto, era piuttosto rigido dato che non era abituato a ciò ma piano piano si sciolse anche lui.
<<Shh.. è tutto okay>> mi sussurra all'orecchio mentre mi accarezza dolcemente i capelli.
<<Sei al sicuro adesso>> dice continuando ad accarezzarmi e a sussurrarmi frasi rassicuranti per cercare di farmi calmare.
In lontananza si poteva sentire il rumore del fuoco che scoppiettava e alcuni miei singhiozzi.
<<Mi dispiace...>> mi dice con tono davvero dispiaciuto per tutto ciò che mi era successo sembrava come se mi capisse. <<Ti assicurò che non ti farà più del male>> dice continuando a rassicurarmi. Potevo sentire che nella sua voce c'èra una punta di rabbia per quello che mi era successo ma cercava di  non farlo notare mentre mi strinse più forte a sé.

Severus Piton Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora