Famiglia.

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Melanie's pov:

- non riesco a credere che tu sia un parente di Denmark Tanny! - esclamò JohnB. - siamo davanti ad un sovrano? - chiese. - incoroniamolo, il signore di TannyHill. - disse Jj mimando il gesto dell'inconorazione. Scoppiammo a ridere tutti insieme. - la lettera che ha mandato Limbrey, sopra c'era il simbolo del grano. Avrà a che fare con la Royal Merchant. - concluse Pope. - se trovassimo la croce potremmo dividerci tutto come con l'oro. - disse quest'ultimo. - e vivere felici e contenti? - chiese dietro di noi la signora Limbrey. Come diavolo ci aveva trovato? Indietreggiammo tutti quanti, non per paura, ma per schierarci suppongo. - ha aggredito mio padre. - disse Pope andando a sbattere contro l'uomo che era sempre con lei. - perché il mio dipendente avrebbe dovuto assalire tuo padre? - chiese la donna. - è assurdo... Ascolta Pope, possiamo continuare a negoziare, ma voglio la chiave. E non mi fermerò finché non la avrò avuta. - concluse.

- signora Limbrey, giusto? - chiese JohnB con una chiave in mano. - si...- rispose con gli occhi lucidi appena vide l'oggetto tra le mani del mio amico. - è questa che cerca? - chiese il moro. - si. - rispose. - l'acqua è alta più o meno sei metri, se dovessi gettarla nel canale non credo proprio che riuscirete a trovarla. - concluse JohnB. - ti prego non farlo. - disse la donna. - come ti dissi la prima volta sono disposta a venirti in contro...- disse la signora Limbrey rivolta a Pope. - ok. Le daremo la chiave ma voglio la registrazione. - disse alla donna il mio amico. - certo. - la donna diede a Pope la registrazione e lui a lei la chiave. Se ne andarono frettolosamente e poi colpo di scena. - quanto ci metteranno a capire che è una vecchia chiave di tuo padre? - chiese Jj a JohnB. - dieci minuti? - rispose. Pope si girò esterrefatto, iniziarommo a ridere. - forza, dobbiamo portare subito la registrazione a Shoupe. - disse Pope. - ok, andiamo forza! - disse Kie. - Ward Cameron è il tuo turno! - urlò JohnB. Sarah stava male, le leggevo gli occhi, era comunque suo padre, e per quanto sia potuto essere uno stronzo lei gli voleva bene.

Arrivammo alla stazione di polizia, Pope, JohnB e Jj scesero dal van per portare la registrazione. Appena fatto tornarono sul Twinkie e andammo al Wreck. - signore e signori Ward Cameron va in prigione! - urlarò Jj mentre versava del vino in dei bicchieri. - addio, adiòs! - gli diede corda Pope. Ridevano tutti insieme, mentre io Sarah e Kie eravamo sul portico. - sei pentita? - chiese Kiara a Sarah. - no, ha avuto ciò che si merita. - le rispose. - è comunque tuo padre, ti capiamo. - le dissi accarezzandole la mano. Chiamarono al telefono Sarah e andò fuori per rispondere. - ragazzi andiamo! Non voglio perdermi il suo arresto. - urlò JohnB. Chiamai Sarah e salimmo tutti sul Twinkie. Le strade erano piede di polizia. - accellera voglio essere lì per Wheezie. - disse Sarah. - credi che io me la voglio perdere? - chiese JohnB. Ma che problemi aveva. Parcheggiammo fuori TannyHill, scavalcammo il cancello e andammo davanti allo yacht di Ward. - papà? - chiese la bionda appena ci trovammo davanti a lui. - perché sei qui Sarah? - urlò suo padre. - papà che stai facendo? - chiese piangendo Sarah. - devi portarla via Shoupe! - pregò Ward. - vieni a dirglielo tu! - gli rispose l'agente. - Sarah! Mi dispiace tanto amore, non posso! - urlò Ward, mentre toccava qualcosa sulla nave. - che cosa fai? Papà! No! - urlò Sarah.

Barche della polizia circondarono Ward, poliziotti con pistole puntate sul padre della mia migliore amica. - tu non vuoi che lei lo veda! - urlò Shoupe. - ti voglio bene! - urlò l'uomo a Sarah, mentre scendeva dalla nave. - vieni subito qui! - urlò l'agente. - non farlo papà! - supplicò Sarah. Poi un'esplosione. Ward Cameron si era appena suicidato davanti a tutti. Sarah si accasciò a terra, e Topper corse da lei e la abbracciò. Scoppiò in lacrime e come biasimarla. Tutti erano sotto shock. JohnB guardava dritto davanti a sé senza aiutarla, senza provare sentimenti. Mi accasciai affianco a lei e mi abbracciò. - Sarah, guardami. Sei forte. - gli dissi prendendogli il viso tra le mani.

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Furono due giorni intensi i seguenti. JohnB non voleva vedere nessuno, Pope era interessato alla croce e non usciva di casa pur di trovare qualche indizio, Jj non mi guardava più in faccia e Sarah stava crollando. Avevo appena finito di pulire casa quando JohnB mi chiamò e mi disse di andare a casa sua, e così feci. - vedo che siamo tutti di buon umore. - dissi appena raggiunsi i miei amici. - io lo sono ora che sei qui. - mi disse Kie venendomi ad abbracciare. Jj stava pescando, ma si girò a guardarmi, lasciando la canna da pesca a terra. - ei...- mi salutò, e alzai la mano per salutarlo a mia volta. - che ne pensate di andare a surfare? - propose Kie. - io ci sto, JohnB mi presti una tavola? Non voglio tornare a casa. - chiesi. - certo, tanto io non verrò. - disse. - come mai? - domandò Pope. - ho bisogno solo di riflettere. - rispose. - va bene, a dopo amico. - lo salutò Jj. Così presimo le tavole e andammo sulla spiaggia più vicina. Mi era mancato cavalcare le onde, in un modo o nell'altro mi riportavano sempre a mia madre.

Dopo due ore piene di surf, uscimmo dall'acqua. - si sente che l'estate sta svanendo. - disse Kiara appena il vento si fece avanti. - già. - le risposi. - ok, andiamo a farci una doccia e poi andiamo da JohnB, Mel prendi le birre. - disse la riccia prendendo il suo zaino da terra. - capito! A dopo ragazzi. - dissi recuperando la tavola di JohnB.

Arrivai a casa, posai la tavola ancora bagnata all'ingresso s mi fiondai in doccia. Poco dopo aver finito, mi misi un intimo, il solito di seta bianco, poi dei passi dietro di me. Era Jj. - J? - domandai. - oh, merda. Scusami. - disse girandosi di spalle. - volevo solo chiederti se potessi fare la doccia qui... so che non me lo merito ma io-...- lo bloccai. - si, puoi fare qui la doccia Jj. - gli dissi. - grazie. - rispose prima di andare in bagno. Mi misi una canotta grigia, con sopra disegnato un delfino, poi un una tuta come pezzo inferiore. Aspettati Jj all'incirca venti minuti, appena si cambiò, con i vestiti che aveva lasciato a casa mia, prese le birre che avevo lasciato sul tavolo e ci avviammo verso casa di JohnB. - come sta Sarah? - mi chiese pochi minuti prima di arrivare allo chateu. - come pensi che stia? È morto suo padre, e JohnB non è stato di conforto nei suoi confronti. - gli risposi. - guarda che Ward ha ucciso BigJohn. - mi fece notare. - lo so, ma JohnB sà cosa significa perdere un genitore, e non è bello Jj. Doveva confortarla, perché non si trattava di Ward ma di Sarah. - conclusi. - hai ragione, scusa Mj. - sussurrò a tono triste, non ci diedi peso e raggiungemmo il resto del gruppo.

JohnB e Pope erano sdraiati sulla MSC pogue, mentre Kie era sul molo. - eccoli qui! - esclamò Kiara allargando le braccia, con una canna tra le dita. - attenzione bomba in arrivo! - urlò Jj lanciando una birra a Pope e una a JohnB, poi ne passò una anche a me. - complimenti, bei riflessi. - ironizzò la riccia quando Pope lasciò cadere la birra a terra. - che fate laggiù? Piangete? - chiese Jj ai due ragazzi. - piangere? Io non piango. - rispose JohnB tirando i capelli all'indietro. - non è colpa tua. - gli disse Kiara. - cosa non è colpa sua? - domandai. - Sarah l'ha mollato. - rispose Pope, che ricevette uno sguardo omicida da parte di JohnB. - credi che tornerà? - chiese il moro. - certo, è una di noi. - rispose Kie facendo un tiro. - ragazzi, siamo single, sballiamoci e divertiamoci, fanculo l'amore. - dissi prendendo coraggio, facendo un tiro dalla canna di Kiara. - già, fanculo. - mi appoggiò Pope. - fanculo! - urlò JohnB buttandosi in acqua, poi Kiara mi mise un braccio intorno alle spalle e iniziammo a ridere.

Complici : seconda parte / Jj MaybankDove le storie prendono vita. Scoprilo ora