Pensare, agire

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Melanie's pov:

La mattina dopo mi svegliai vomitando insieme a Kiara nel bagno. - quanto hai bevuto? - mi chiese lasciando i miei capelli, che reggeva per non farli sporcare. - troppo. - risposi scaricando. Andammo dagli altri ragazzi sul portico. Kie si buttò subito sul divano, Pope era su una poltrona, JohnB stessa cosa. Jj e io invece eravamo su un secondo divano. Non so esattamente cosa è successo ieri sera, so solo che ho dormito abbracciata tutta la notte a Jj, e non mi dispiace affatto. - va meglio? - mi chiese appena mi sedetti vicino a lui. - si. - sospirai. La porta dello chateu si aprì e fece ingresso Sarah. - buongiorno principessa. - disse Jj. - non dovresti essere a Figure Eight con il tuo giro di giocatori di polo? - chiese JohnB. - smettetila Jb. - dissi. - io e Topper siamo amici. - si giustificò Sarah. - a cosa dobbiamo la tua presenza? - chiese il moro. - sono qui per Pope. - rispose la bionda andando verso quest'ultimo. - credo di aver trovato la sala dell'isola. - ci disse. Alzammo tutti lo sguardo appena pronunciò quelle parole. - è a Tennyhill. -

Andammo a casa di Sarah. - Pope, vieni a vedere. - disse Sarah, c'era un'intera stanza dipinta a mano, era una mappa. - questa è una mappa di tutta l'isola. - ci fece notare JohnB. - la scrittura e i disegni corrispondono alla scrittura di Denmark. - dissi toccando delle frasi. - chi l'ha trovata? - chiese JohnB. - non lo so, l'ho vista così mentre rientravo. - rispose la bionda. - allora chi l'ha trovata? - domandò Kiara. - il mostro. - rispose Wheezie, che sbucò dal nulla, facendoci spaventare a morte. - oddio...- commentò Jj per lo spavento e iniziai a ridere. - ei non è divertente! - disse il biondo. - invece si. - risposi. - vuoi sapere cos'è divertente? - chiese venendomi in contro. - ei non provare a farmi il solletico! - dissi mettendo le mani davanti a me per difesa. - chi sarebbe il mostro? - chiese Pope. Jj mi mise un braccio intorno al fianco mentre io posai il gomito sulla sua spalla. Eravamo così vicini. - una psicopatica e il suo cane da guardia. - rispose Wheezie. - dev'essere Limbrey. - ipotizzò JohnB. - si sono messi ad ispezionare casa, e poi ho ascoltato verso la grata, Rafe mostrò qualcosa ai due signori, tolsero tutta la carta da parati e poi sono andati via. Poi ho sentito che parlavano di un angelo. - concluse la ragazzina. - dobbiamo cercare un angelo. - disse Pope. - ei, RAGAZZI! Quest'albero si chiama quercia dell'angelo. - disse Jj. - probabilmente sono già lì, forza andiamo! - urlò Pope. - non c'è di che. - disse il biondo. - dai muoviti scemo! - dissi uscendo. Ma quando tutti furono fuori, Jj mi prese il polso. - mi dispiace Melanie. - disse, con gli occhi lucidi. Mi mise una mano sul viso e sorrise. - ne parliamo più tardi va bene? - dissi, poi uscii dalla camera e raggiunsi gli altri.

Salimmo sul Twinkie e iniziammo a percorrere kilometri di strada. - la marea si sta alzando. - disse Jj vedendo la strada infangata, ma proseguimmo comunque. Parcheggiammo qualche metro dopo la marea. - attenti. Gli alligatori fanno il nido da queste parti. - disse il biondo mentre scendavamo dal van. - bel posto per parcheggiare. - commentò Sarah. - come stai? - chiesi alla bionda. - bene, credo. - rispose. Andai avanti vicino a Jj che mi guardò con i suoi occhi blu, come se volesse dirmi qualcosa. Ti bacerei J. Pope davanti a me si fermò dietro dei cespugli. Restammo a guardare, non trovarono oro, o altro, solo una tomba. - che facciamo? - chiese Jj. - niente, resta qui. - gli risposi. - ai tuoi ordini Mj. - mi disse sorridendomi.

Dopo che andarono tutti via, andammo dove stavano scavando. - Cecilia Tanny. - disse Pope. - la moglie di Denmark. Non si riferiva alla croce, la seppellì ai piedi dell'angelo perché era lei il suo tesoro. - concluse quest'ultimo. Ci misimo tutti intorno alla bara, Kie diede la mano a Pope, e Jj a me. - hanno profanato la sua tomba. - disse Kie. - mettiamola a posto. - dissi. JohnB e Jj chiusero la tomba mentre Pope ci mise dei fiori bianchi sopra. La misero dentro la buca, la ricoprimmo di terra e poi riniziammo con le teorie. - sono sicuro che questo è il posto giusto! - si lamemtava Pope. - ci sfugge qualcosa. - disse Jj, salì sull'albero, e trovò una fessura. Lo seguii e mi misi vicino a lui. - forza fallo. - mi disse facendomi spazio. - no, io sono entrata nel tombino. - risposi. - già, lei è entrata nel tombino. - mi diede corda Pope. - perché non lo fai tu? - chiese Sarah dietro di noi.

Jj si fece coraggio e mise la mano nella fessura dell'albero. Ci fece anche un bello scherzetto, facendoci credere che qualcosa lo stava divorando. Appena finita la scenata, tolse dalla fessura un cannocchiale. Sopra c'era una scritta, che ci disse precisamente dov'era la croce : nella chiesa degli uomini liberi. Presimo il Twinkie e andammo avanti tranquillamente fino alla marea. - quanto è profonda? - chiese Kiara. - non lo so. - rispose JohnB. - che rottura di cazzo. - commentai. - provare per credere. - disse JohnB accellerando. Finimmo tra un quintale di fango. Senza alcun dubbio eravamo bloccati. - dovevo guidare io. - disse Jj. Scesimo dal twinkie e ci posizionammo in acqua. - che facciamo? - chiese Sarah. - posso prendere il pick-up di mio padre. - disse Kie. - c'è un cavo a casa mia, possiamo passare a prenderlo. - disse Jj. - ok, ok, però muovetevi. - disse JohnB. - bene, a dopo. - disse il biondo. Poi si avvicinò a me, e mi diede un bacio sulla guancia. - sta attenta agli alligatori. - mi disse. - starò attenta. - sorrisi e andarono via.

Aspettammo venti minuti e la marea si era alzata di più, Sarah era seduta sul tetto del Twinkie mentre io Pope e JohnB eravamo rimasti in acqua. - quanto ci vuole per fare tre kilometri a piedi e tornare in auto? - domandò Pope in preda al panico. - non avremmo dovuto mandare Jj e Kiara sono le persone più lente della terra, che diamine! - esclamò Pope. - ti prego Pope stai zitto! - urlai. - ok, ok ci deve essere una soluzione. - disse quest'ultimo quando tornò vicino a noi. - potremmo fare leva sul Twinkie, con dei rami. - proposi. - si può fare, dai, io e vado con Melanie in caso gli servisse una mano. - disse Pope. - Pope! Dev'essere qualcosa di grande. Almeno un metro. - urlò JohnB dall'altro lato della palude. - che schifo. - dissi vedendo una marea di polpa. - Melanie! Pope! Datemi una mano! - urlò il moro. - arriviamo subito! - dissi andando verso di lui. Ma JohnB non aveva trovato un ramo, ma un alligatore.

- AIUTO! - urlò Sarah. - che succede? - chiese Pope. - c'è un alligatore! - urlai. Presi il mio coltellino svizzero e appena arrivai vicino JohnB lui andò sott'acqua. - merda, dov'è finito? - chiese Sarah, poi, JohnB risalì a galla ma l'alligatore mi prese il braccio. - CAZZO! - urlai, ma appena infilai il coltellino sul suo capo staccò il morso. Vidi un taglio sul polso, non troppo profondo. Appena ripresi la cognizione di me stessa iniziai a colpirlo ripetutamente. - merda! Merda! - urlai dal dolore. L'alligatore andò sott'acqua, dopo averlo pugnalato mi feci indietro. - come stai? - chiese. - grazie Mel. - mi disse JohnB appena l'animale andò via. - porca troia. - commentò Pope.

Salimmo sul tetto del Twinkie, JohnB aveva la gambe ferita. - hai qualcosa per fasciarla? - chiese Sarah. Cacciò la bandana di suo padre dalla tasca e iniziò a metterla intorno alla ferita. Io invece presi la bandana che mi aveva dato Kiara il giorno prima e la misi intorno al polso. - Si parla del diavolo e guarda chi spunta. - disse Pope riferendosi a Jj e Kiara che erano appena arrivati. - che cavolo di fine avete fatto? - urlò il ragazzo ai due appena scesero dall'auto. - complicazioni paterne. - si giustificò Kiara, indicando Jj. - mentre tu ti intrattenevi con papà, JohnB e Melanie sono stati morsi da un alligatore. - urlò Pope. - sul serio? - chiese guardandoci. - che cosa diavolo è successo? - chiese Kiara.

Iniziarono a litigare, sovrastare le voci, si stavano incolpando l'un l'altro, poi Jj urlò. - BASTA! - e tutti si ammutolirono. - davvero, io non ce la faccio più. Mio padre se n'è andato per sempre dall'isola e voi siete l'unica cosa che ho. - disse guardandomi. - voi cinque. E ho rischiato di perdervi tutti. Accusarci a vicenda come dei kooks non è da noi. Siamo pogues. - concluse. Iniziammo tutti ad applaudire, appena finito, tirammo fuori il Twinkie e andammo nella chiesa dov'era la croce.

Complici : seconda parte / Jj MaybankDove le storie prendono vita. Scoprilo ora