Melanie's pov:
Quella mattina mi svegliai senza Rafe accanto, e da un lato direi grazie a Dio. Mi preparai una tazza di latte e cereali e accesi la TV. - i cinque ragazzi della contea di Killdare scomparsi quasi sei settimane fa, hanno fatto ritorno a casa. Sono vivi e in salute, sono con le loro famiglie. - disse la giornalista, che subito dopo le belle parole iniziò ad inventarsi cazzate sul nostro viaggio. - che cazzo! Ma i cazzi loro? - chiesi. Sentii il telefono squillare, Kiara. - pronto? - chiesi. - hai sentito quello che cazzo hanno detto alla televisione? - domandai. - purtroppo si. Forza ci vediamo tra un'ora allo chateu. - disse. - che cosa? Ehm ok, a dopo. - chiusi mettendomi in bocca un cucchiaio di latte. Appena finita la colazione, misi la ciotola e il cucchiaio nel lavello e corsi a prepararmi. Lavai i denti, piegai le ciglia, indossai un pantaloncino nero e un top celeste scollato e corsi con la bici da JohnB.
Arrivai allo chateu e vidi tutti in circolo. - scusate sono in ritardo? - chiesi sorridendo. - assolutamente no, i pogues non hanno orari. - disse Pope. - allora, ieri a TannyHill, Rafe era al telefono con mio padre e continuava a dire "quella è roba mia". Probabilmente si riferiva alla croce. - disse Sarah. - e arriverà alle otto sta sera a Wilmington. È la nostra occasione per riprendercela. - concluse la bionda. - abbiamo il numero del treno e qualche informazione, si può fare. - dissi sorseggiando una birra. - notizie di JohnB? - domandò Cleo. - in giro con suo padre probabilmente. - rispose Sarah. - allora, JohnB è in giro con suo padre, con l'unico mezzo che avevamo a disposizione, il Twinkie, quindi come avete intenzione di trasportare la croce? - chiesi. - chiedo il furgone a mio padre. - disse Pope non tanto convinto. - Hayward farà i salti di gioia. - ironizzò Jj, che non aveva tutti i torti.
- vado a chiedere a mio padre. - disse Pope. - ascolta, se non hai risultati, possiamo prendere il pick-up di mio padre, lo rubiamo. Kiara sa guidarlo. - dissi. - va bene Mel, grazie. - disse Pope andando con Cleo verso Hayward. - io vado a parlare con i miei genitori. - disse Kiara. - a dopo Kie. - la salutai e andò via, prendendo la sua bici. - allora tu e Kie? - chiesi a Jj, provando a fare finta che non mi importasse niente. - no, Mel, io e Kiara niente. Noi siamo solo amici e amici e basta. - disse. Silenzio. - sei stata male ieri sera? Hai di nuovo le chiazze rosse sotto gli occhi, hai pianto. - mi fece notare. Le toccai con i polpastrelli, sentivo un leggero pizzichio. - non è un bel periodo, tutto qua. - dissi. - ci vediamo sta sera Jj. - salutai salendo sulla mia bici. - a sta sera Mel. -
Andai a casa mia, parcheggiai la bici fuori ma proprio mentre aprivo il garage una mano circondò il mio collo. - hai anche il coraggio di derubare? - chiese. Era mio padre. - non ti ricordi che hai una casa piena di telecamere Melanie? Come ti sei ridotta. - disse spingendomi a terra. - dove sono i miei cazzo di soldi? - mi chiese. Melanie, non devi avere paura. Affrontalo! - tutti spesi. - dissi, poi gli tirai un calcio tra le gambe. Mi alzai da terra. Prendi coraggio piccola, tu sei forte. - ti ho già detto di starmi lontano! - urlai. Si riprese e venne verso di me, indietreggiai, ma mi fece uno sgambetto e caddi a terra. Si mise su di me e iniziò a picchiarmi. - tu sei solo una ragazzina! Puttana! - urlò. Sentivo il sangue scorrere dalla testa e dalla bocca. - fermati. - supplicai. Mise le sue mani intorno al mio collo e iniziò a stringere. Non voglio morire. Non ho lottato abbastanza. - figlio di puttana! - urlò un ragazzo, era Pope. Vidi Cleo prenderlo a bastonate e Sarah correre verso di me insieme a Jj. - stai bene? Mel? - chiese il biondo. - non credo. - gli risposi. - VIA DA QUI! - urlò Cleo, dopo che mio padre iniziò a correre.
- merda. - dissi alzandomi. - allora, avete trovato il mezzo? - chiesi. - Mel sei piena di sangue e ferite, il mezzo arriverà dopo. - disse Kiara dandomi il solito bacio sulla fronte. - io sto bene, un pò di ghiaccio e passerà. Allora lo abbiamo si o no? - chiesi nuovamente. - no. - rispose Pope. - invece lo abbiamo. - dissi mostrando un mazzo di chiavi, quelle del pick-up di mio padre, prese gentilmente mentre mi prendeva a pugni. - è così che si fa! - disse Cleo abbracciandomi. - croce di santo Domingo arriviamo! - esclamò Pope sorridendo.
_
Era sera, finalmente potevamo attuare il piano. - allora, dobbiamo trovare il vagone settecentocinquanta x sul treno per Raleigh. - disse Pope. - a metà strada io e Jj prendiamo i cavi di avviamento dal pick-up e li mettiamo sulla ferrovia, a modo tale da far fermare il treno. - dissi con un briciolo di superiorità. - io ci sto. - mi appoggiò il biondo. - io e Kiara andremo nel pick-up e dopo prenderemo la croce. - concluse Sarah scendendo insieme a Kie dal vagone sul quale eravamo saliti. - bene, Pope e io troveremo il vagone e vi faremo un segnale. - disse Cleo. - bene vi aspettiamo qui. La notte è lunga. - dissi facendo segno con la mano di andare. Io e Jj rimasimo soli, non dicemmo nulla, poiché dopo qualche minuto Cleo e Pope ci fecero luce con la torcia. - lo hanno trovato. - disse Jj. - il treno è partito, muoviamoci. - dissi a Jj. Scendemmo e presi i cavi dal pick-up, salii sulla moto con il biondo e iniziò il nostro viaggio. Scendemmo qualche kilometro più avanti. - lo senti sta arrivando! Dobbiamo muoverci. - disse Jj in preda al panico. - ei, calma, andrà tutto ok. - provai a calmarlo. Prese i cavi e li mise da un lato della ferrovia. - deve diventare rosso. - disse riferendosi al semaforo davanti a noi. Non funzionava, perché non funzionava? Non funzionava perché i treni tocca entrambi i lati del binario e Jj aveva attaccato i cavi solo ad un lato. Ne presi uno e lo spostai mettendolo al lato opposto. Ripresimo a guardare il semaforo e divenne rosso. - si! Andiamo! - dissi. - sei un genio. - disse battendomi il cinque. - si che sono un genio. - dissi ridendo. Ci guardammo negli occhi, i suoi occhi blu, fantastici. Gli guardai le labbra e mi vennero gli occhi lucidi. - ne parliamo più tardi ok? Non piangere Mj, non c'è bisogno. - disse iniziando a notare il mio tremolio e gli occhi sempre più bagnati.
- guarda, il treno si è fermato! - esclamò. - ce l'abbiamo fatta! - gli dissi urlando. Mi abbracciò e mi diede un bacio sulla guancia. - meglio andare via. - commentò Jj quando un gruppo di persone andò a togliere i cavi di avviamento dai binari. - hanno avuto tempo? - chiesi. - non lo so, ma noi dobbiamo andare. Speriamo che andrà tutto ok. - disse Jj. - dobbiamo aiutarli. - concluse. Iniziammo a correre e salimmo sulla moto. - reggiti Mj. - disse appena Kie ci passò davanti con il pick-up. Senza mancare la polizia dietro.
- Kiara continua dritto! - urlò Jj. - pronta a saltare? - domandò. - che cosa? Io non ti lascio Jj! - gli dissi. - Mel devi saltare. - disse il ragazzo più convinto di prima. - ti prendo io Mel, ok? Vieni! - disse Pope allargando le braccia. Mi buttai sul pick-up e il mio occhio ricadde subito su Jj. - che cazzo vuole fare? - chiese Pope. - vuole scappare dalla polizia. - disse. - torna indietro Kie! - urlai e Pope mi appoggiò.
Speravo solo che Jj stesse bene, che dopo avremmo potuto parlare di nuovo. Lasciavo correre le urla, le raccomandazioni, mi stavo concentrando solo su Jj. - CAZZO! - urlai appena la moto cadde dal cavalcavia. Tutti intorno a me diventarono fantasmi, ero io, sola. Caddi a terra in ginocchio, guardando dritto davanti a me. Mi si formò un blocco alla gola, sentivo gli occhi gonfiarsi e le lacrime farsi strada sul viso una dopo l'altra. Non può essere. Non ora, non gli ho ancora detto tutto ciò che provo. Tutto ciò che è per me. - NO JJ TI PREGO. - urlavo. Urla strazianti perfino per me. - NOO! - continuai. - Melanie! Melanie! Ti prego non fare così. - disse Pope abbracciandomi. - TI PREGO NO. - dovevo essere io al suo posto, non dovevo scendere dalla moto. Jj io ti amo.
- ma che cazzo? - disse Kiara alzandosi da vicino a me. Jj era proprio dritto davanti a me. Corse verso di me e mi strinse a se, mi mise le mani tra i capelli e mi diede dei piccoli baci sul collo. - ei, Mj, sono qui calma. Ok? Tranquilla amore mio, sono qui, sono Jj. - disse. - ho avuto paura J. -
STAI LEGGENDO
Complici : seconda parte / Jj Maybank
AdventureMelanie Brown, una kook per eccellenza, entra a far parte del gruppo di pogue che crea guai nella loro isola, ma che cosa succedrà nel corso della loro storia? La storia è ambientata nella seconda e terza stagione di OBX, alcuni avvenimenti e sono...