Nuovo inizio.

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Melanie's pov:

- Parliamo di John Routledge e un gruppo di adolescenti che oggi sono qui con noi, che sono riusciti ad avere successo laddove conquistatori ed esploratori avevo fallito. Questi ragazzi, provenienti da entrambi i lati dell'isola hanno unito le forze per risolvere un grande mistero di cinquecento anni fa! - disse un anziano signore al nostro fianco. Ci avevo invitato a partecipare ad una cerimonia dopo cinque giorni da aver fatto ritorno, per il nostro grande obbiettivo raggiunto, tutti eleganti e felici, riuscimmo a ricevere un sacco di applausi da qualsiasi essere umano seduto davanti a noi.

Passata la parte noiosa e arrivammo al buffet. - che noia questi eventi. - dissi quando io e Jj ci trovammo l'uno di fronte all'altro. - che si fa con quei soldi? tu che farai? - mi chiese Jj. - non lo so, penso di denunciare mio padre. Di sistemare casa mia. - gli dissi sorridendo. - grazie per avermi aiutato a ripagare il debito, tu sei fantastica Melanie Brown e sei bellissima. - disse mettendomi una mano dietro la schiena e portandomi a se. Mi baciò e poi feci un sorso del mio champagne.

Appena girai lo sguardo vidi un'uomo avvicinarsi a JohnB. - possiamo aiutarla? - chiese Pope appena tutti ci avvicinammo. - ci tenevo a farvi i complimenti delle vostre imprese, ma in realtà mi serve un aiuto, sono troppo vecchio per le indagini. Mi servono dei soci e voi siete in testa alla mia lista. Questo vecchio manoscritto ricava molti soldi, è un'indagine su una nave e a me serve sapere di più. - concluse chiudendo la sua valigetta. - chi era il capitano della nave? - chiese Jj. - barbanera, Edward Teach. - rispose. Ci guardammo e sorrisimo. Lavoro accettato!

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Passarono due giorni, e li passai in piena pace, solo surf e feste. Finché non arrivò il giorno delle mia grande rivincita. Non mi ero solo divertita in quei giorni lo ammetto, ero anche andata in polizia, feci una denuncia per molestie, stupro e violenza domestica per Michol Brown.

Non mi ero mai arresa, lo sapevo che un giorno ci sarei riuscita, perché una vera donna non molla mai davanti alle difficoltà, ma non solo una donna, qualsiasi essere umano. Bisogna lottare, ogni giorno più forte per vincere la propria lotta, che sia un problema piccolo e grande, bisogna dare il massimo sempre. Questo me lo ha insegnato mia madre, la mia grande stella che ogni notte brilla nel cielo e mi fa compagnia tutta la notte, perché durante il giorno è il mare che mi chiama, e il mare è lei.

- sei pronta? - chiese il mio avvocato. - si, prontissima. - risposi. Dietro di me c'erano i miei amici, compresi i genitori di Kiara e Pope. Ero felice che fossero lì a sostenermi, a vedermi lottare per la mia vita, per me stessa. Il giudice battè il martelletto sul un cerchio di legno, e dopo minuti passati a dire regole ed elencare le motivazioni per cui eravamo lì, mi fece parlare. Guardai Jj e mi alzai in piedi, mi mandò un bacio con la bocca e la mia famiglia mi guardò fiera. Ripresi a fissare il giudice, presi un bel respiro e iniziai a parlare.

- prometto qui in quest'aula, che se un giorno avrò l'opportunità di avere una piccola creatura tra le mie braccia, non la lascerò mai marcire come mio padre ha fatto con me. Ho sempre sperato che fosse stata solo una cosa di passaggio, che poi avrebbe ripreso ad amarmi, come quando ero una bambina. Ma mi sbagliavo, ero solo incoerente e non volevo capirlo che per migliorare la mia vita sarebbe dovuto arrivare questo giorno. - presi un bel respiro e feci scendere una lacrima. - chiedo scusa a mia mamma, per non averla aiutata, perché alla fine sappiamo entrambi che nonostante l'incidente a lavoro lei aveva una vita pietosa creata da lui. Non si merita amore, non ha bisogno di qualcuno che gli dica che sua figlia sta bene perché non voglio che lo sappia, e spero che non gli interessi nemmeno. Lunga vita a te, Michol, ma lunga vita in carcere. - dissi. Tutti iniziarono ad applaudire e scoppiai a piangere, ma lo guardavo comunque a testa alta, mentre lui spargeva qualche lacrima sul suo viso. Non mi fai pena papà, mi hai ucciso ed era il momento che io lo facessi con te, non avrei mai continuato a stare male.

- dichiaro il signor Michol Brown in arresto, con sedici anni di carcere. Non potrà ne vedere sua figlia dopo la scarcerazione, ne durante. - concluse il giudice battendo nuovamente il martello sul pezzo di legno. Mi sorrise e il mio avvocato mi abbracciò. Guardai in alto a me e ripresi a piangere. È per te mamma. Pensai. Jj venne verso di me e mi abbracciò. - sono così fiero di te amore mio. - disse e mi baciò. Tutti gli altri mi abbracciarono e mi diedero grinta. - grazie ragazzi, sta sera tutti a casa mia per festeggiare. - dissi asciugandomi una lacrima. - io compro le birre! - esclamò JohnB uscendo dall'edifico. - scusate ma io avrei bisogno di un ottimo piatto di patatine fritte. - disse Sarah. - Jj ha comprato una frittrice? Si dice frittrice? - chiese Kiara, e scoppiammo tutti a ridere.

Era lì, la mia nuova famiglia. L'unica che volevo al mio fianco, l'unica di cui avevo bisogno.

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- Mel, che ti ha regalato mio padre? - chiese JohnB. Giusto, la scatola di Big John. - quasi dimenticavo. - dissi prendendola da dove la avevo lasciata. La aprii, e dentro trovai un braccialetto, con una data di nascita, la mia data di nascita. Un braccialetto dell'ospedale. Sotto vidi una lettera, firmata Big John. Presi il biglietto e inizia a leggerlo ad alta voce. "non tutti i genitori si rivelano dello stesso sangue, mi dispiace di non avertelo detto prima piccola mia. Firmato il tuo papà, John."

Guardai JohnB e lui guardò me. - tu sei...? - sussurrai. - noi siamo...? - richiese. Non ero triste, anzi. Sapevo che avevo ancora una famiglia vicino a me. - siete fratelli! - esclamò Pope. - oh mio dio, non è fantastico? - chiese Sarah. - vieni qui. - disse JohnB e mi abbracciò. Appena si allontanò da me mi prese in braccio ed esultò. - HO UNA SORELLA! - urlò sorridendo. Iniziammo a ridere e appena scesi corsi da Jj che mi guardò con gli occhi lucidi. - sono così contento per te, ti amo Melanie. - mi disse tra i continui urli. - ti amo anche io. - gli risposi e staccai nuovamente le nostre distanze, baciandolo con la grande passione che avevo nei suoi confronti. Ti amo Jj, e lo farò per sempre.

Writer's corner :
ciao amici ed eccoci alla fine di questo secondo capitolo. Non l'ho ricontrollato quindi spero che non ci siano stati troppi errori di ortografia. Ci vedremo prossimamente con nuove storie e il continuo di questa magari.

- c⭐️

Complici : seconda parte / Jj MaybankDove le storie prendono vita. Scoprilo ora