UN GRAN AMORE FINO ALLA FINE

ESPERANZA

Mi chiamo Esperanza Frizewalden sono la figlia di Federico e Florencia due genitori fantastici che mi hanno insegnato l'amore mi hanno cresciuto e voluto bene come se fossi loro figlia. In che senso mi direte voi ora vi spiego..

Avevo 5 anni quando i miei genitori sono morti in un incidente stradale. Dopo quell'evento smisi di parlare e mi hanno messo in questo istituto orribile..

Conobbi Flor e Federico in cui in solo 2 secondi si affezionarono a me e mi accolsero nella loro famiglia.

Entrai in casa imbarazzata e impaurita avevo paura di una ennesima illusione.

Conobbi Eric, Margarita e Cristobal i miei nuovi fratelli sorrisero e tutti tre mi invitarono a giocare a loro non importava se non riuscivo a parlare, se venivo da istituto per orfani o non ero ricca come loro mi volevano bene e mi fecero sentire una di loro.

Passai alcuni mesi senza parlare ma i miei nuovi genitori non erano preoccupati anzi <<tranquilla tesoro noi siamo qui per te!! quando te la senti di parlare noi siamo qui!! e siamo sicuri che hai una splendida voce!!>>mi dicevano..

la prima volta che parlai dissi << papà ti voglio bene!!> fu proprio Federico a sentire e mi abbracciò con le lacrime agli occhi e mi disse che mi voleva bene anche lui.

Le prime notti in casa con loro avevo incubi Flor e Fede erano sempre lì a tranquillizzarmi anche con l'amore dei miei fratelli in cui ogni volta che avevo incubi tutti e tre venivano ad abbracciarmi.

Flor e Fede non avevo mai visto due persone così unite dall'amore un sentimento così puro e bello mi avevano accolto con gran serenità mi avevano insegnato cosa vuol dire avere una famiglia, ad amare, ad essere felice.

Pensavo a miei genitori e mi chiedevo: non li sto tradendo? mi vorranno meno bene? Flor mi diceva sempre che mi guardavano dal cielo e sono contenti di vedermi felice..

Non che il dolore per la perdita dei miei genitori biologici fosse scomparso, ma con il tempo avevo imparato a convivere con quella tristezza, come un'ombra che mi seguiva silenziosa ma non più minacciosa.

Flor e Fede, insieme a Eric, Margarita e Cristobal, erano diventati il mio rifugio sicuro. Ogni giorno trascorso con loro era un passo avanti verso la guarigione. l' affetto di quella grande famiglia era sempre stato incondizionato, e questo mi aveva dato la forza di affrontare le mie paure.

Flor, con la sua dolcezza e comprensione, sapeva sempre come rassicurarmi. Le sere in cui gli incubi tornavano, lei entrava silenziosa nella mia stanza, si sedeva accanto a me e mi teneva la mano finché non mi calmavo. A volte mi raccontava storie, altre volte semplicemente restava lì, facendomi sentire che non ero sola.

Margarita, Eric e Cristobal, pieni di energia e sempre pronti a farmi ridere. Mi insegnavano a giocare ai videogiochi e mi coinvolgevano nelle loro piccole avventure. Con loro, la casa era sempre piena di allegria e confusione, e per la prima volta dopo tanto tempo mi sentivo una bambina normale.

Un giorno, mentre stavamo tutti insieme nel salotto, Flor aveva tirato fuori un vecchio album di fotografie. Guardavamo le immagini di momenti felici della loro famiglia: vacanze al mare, compleanni, momenti di vita quotidiana. Mi sentivo ancora un po' estranea, come se stessi guardando qualcosa che non mi apparteneva del tutto.

Poi Flor si alzò e prese una fotografia dalla credenza. Era una foto di me, scattata poco dopo il mio arrivo nella loro casa. Ero imbarazzata, con un'espressione incerta, ma nei miei occhi c'era una scintilla di speranza. Flor la mise con delicatezza nell'album, accanto alle altre foto.

<<Vedi, Esperanza, disse dolcemente, questa è la nostra storia, e tu ne fai parte!! Sei un tassello importante della nostra famiglia.>>Quelle parole mi toccarono profondamente. Non mi sentivo più un'intrusa nella famiglia; ero una di loro. E nel profondo del mio cuore, sapevo che i miei genitori biologici sarebbero stati contenti di vedermi così amata.

E così, mentre la vita scorreva, trovai la mia strada ma era piena d'amore e di persone che mi volevano bene. E per questo, ero infinitamente grata.