Mi trovo davanti a una porta chiusa. Il mio respiro è irregolare, il cuore batte forte. La mia mano trema mentre si avvicina alla porta, ma non riesco a bussare. Guardo in basso prendendo un respiro profondo.
Dopo tre anni finalmente l'ho trovata e adesso che sono qui, davanti a questa porta, non riesco nemmeno a bussare.
Mi passano mille pensieri per la testa.
E se non volesse vedermi? Cosa potrei dirle per farle capire che non è andata come pensavo? Che ho fatto degli errori, sì, ma li ho fatti per proteggerla, almeno questo è quello che pensavo di fare.
Magari dovrei solo andare via. Lasciarla vivere in pace. Ma poi penso a nostro figlio. A noi, e a quanto potremmo essere felici di nuovo insieme.
Stringo i pugni, devo farlo. Devo almeno provare a parlarle, a spiegarle...
Anche se...
Dio, ho così paura di quello che potrebbe dire. Di vederla negli occhi e capire che è davvero finita.
E se mi chiedesse di andarmene? Se non volesse più vedermi? Potrei sopportarlo?
La risposta è no.
Scuoto la testa.
Mi devo riprendere.
Devo provare a farmi ascoltare. Magari c'è ancora qualcosa da salvare, magari c'è una possibilità che possiamo rimediare a tutto questo.
Non posso aspettare ancora. Non posso tirarmi indietro adesso. Lo faccio per noi.
Finalmente, riesco a sollevare la mano e bussare alla porta.
Rimango in attesa, il cuore in gola, il respiro quasi bloccato.
Fin quando la porta non si apre rivelando l'uomo che era nella foto che Kimberly mi aveva spedito.
<<Ciao! E tu chi sei?>> Il ragazzo si appoggia allo stipite della porta a braccia incrociate, è senza maglietta, indossa solo un paio di jeans.
Serro la mascella. <<Dov'è Kimberly?>>
<<Ah Kim è in doccia.>>
***
Kimberly's Point Of View
Il suono dell'acqua che scorre è costante e rilassante, ma questo breve momento di pace viene interrotto da un forte rumore che proviene dal salotto.
Sussulto chiudendo l'acqua, anche se ho il corpo ancora insaponato.Cos'è stato? È stato Leon? Si è fatto male? Perché non sta piangendo?
Mi avvolgo subito con un'asciugamano non curandomi nemmeno di asciugarmi prima di uscire dalla doccia e corro subito in salotto col cuore che batte all'impazzata.
Appena varco la soglia però mi blocco di colpo.
La scena che mi trovo davanti mi fa venire le lacrime agli occhi: Dominik è steso a terra col volto sanguinante mentre Lucas si trova sopra di lui con un braccio alzato a mezz'aria pronto a tirargli un altro pugno.
Il biondo alza lentamente lo sguardo su di me.
Mi copro la bocca con una mano mentre le lacrime iniziano a scorrermi sulle guance.
<<Kim...>> Lucas ha la voce spezzata e gli occhi lucidi.
Inizio a singhiozzare senza nemmeno rendermene conto. Guardo Domink che è ancora steso a terra dolorante. <<Come... come ti è venuto in mente di->> Qualcuno stringe la mia gamba.
Abbasso lo sguardo solo per vedere Leon che si sta nascondendo dietro le mie gambe.
Lo prendo subito in braccio e faccio appoggiare la testa sulla mia spalla.
Do un ultimo sguardo a Lucas prima di sparire dalla sua vista.
Porto Leon in camera sua e lo rimetto a letto. <<Devi fare la nanna va bene?>> Gli dico dolcemente tirando su col naso.
Leon posa una sua manina sulla mia guancia. <<Mama bua?>>
Mi scappa un sorriso. <<No tranquillo.>> Gli stampo un bacio sulla fronte. <<Buonanotte Leo.>>
Mi alzo dopo aver spento la luce ed esco da camera sua chiudendo dietro di me la porta.
Mi appoggio su di essa e tiro un respiro profondo.
Non ci posso credere che lui sia qui. Dopo tutto questo tempo...
Pensare che non rispondeva nemmeno alle mie lettere.
Mi dirigo di nuovo lentamente in salotto.
Questa volta Lucas è in piedi e Dominik seduto sul divano.
Quest'ultimo si alza subito quando mi vede e mi viene incontro: <<Kim chi è questo pazzo?>> Chiede a bassa voce. <<E soprattutto... perché è ancora qui?>>
Mi inumidisco le labbra. <<Dom è difficile da spiegare... Puoi andare a casa?>>
Dominik mi da uno sguardo difficile da decifrare ma so che è preoccupato per me. <<Tranquillo, non succederà nulla.>> Accenno un sorriso. <<E disinfettati bene le ferite.>> Gli ricordo.
Il moro mi saluta con un bacio sulla guancia prima di uscire da casa mia.
In salotto regna il silenzio, finché Lucas decide di romperlo: <<Ha i tuoi occhi.>>
Non riesco a emettere nemmeno un verso. Sono completamente bloccata.
E mi irrigidisco ancora di più a vedere Lucas che sta venendo verso di me.
Non è cambiato tanto, sembra solo più... maturo.
I suoi capelli ricci sono spettinati come al solito e sembrano morbidissimi, i suoi occhi castani mi scrutano attentamente come io sto facendo con lui. Ha addosso una camicia e dei pantaloni abbastanza eleganti.
Non ho mai visto Lucas senza dei jeans, dei pantaloncini o dei pantaloni della tuta.
Ho sognato molte volte questo momento, a dirla tutta volevo scrivergli già il primo giorno che mi ero rifugiata qui ad Orlando.
Ho attraversato metà paese, e quando l'ho fatto una parte di me si è pentita.Quel pentimento però è svanito subito quando ho iniziato a ricevere minacce da parte di qualcuno della mia "vecchia" vita.
"Non tornare più."
"Segui i miei consigli se vuoi proteggere tuo figlio."
Lettere che mi sono arrivate tramite Anonymous Letters. È così che ho scoperto quel sito.
In quel momento mi sono convinta che ho fatto bene a scappare con Leon.
È cresciuto così bene ed è un bambino dolcissimo.
Non avrei sopportato l'idea di esporlo anche di poco a qualsiasi pericolo.E Lucas e Kayden non hanno contribuito col fattore fiducia.
Se solo sapessero che George mi aveva seguito fino all'aeroporto per scoprire dove andassi.
Io e Serina ci siamo dovute nascondere e poi chiamare la sicurezza aeroportuale solo per riuscire a prendere il nostro volo in sicurezza.
Tutti questi pensieri vengono interrotti quando vedo il biondo che mi raggiunge a passo svelto, e prima che possa dire qualcosa mi bacia.
Mi avvolge un'ondata di calore insieme ad un brivido lungo la schiena.
Sento come un esplosione silenziosa di emozioni. Felicità, tristezza, rabbia, confusione... sembra che vadano tutti a braccetto.
Il mio cuore batte più forte, quasi a voler uscire dal petto, mentre il tempo sembra rallentare.
È come se avessi ritrovato qualcosa che era andato perso, una fusione di anime che si riconoscono e si ricongiungono, come se quel bacio fosse sempre stato lì, in attesa di essere vissuto.
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My bestfriends sister
RomanceSEQUEL DI MY BROTHERS BEST FRIEND Lucas ha trascorso anni a perfezionarsi, non per se stesso, ma per lei: Kimberly, la ragazza che tre anni fa fuggì portando in grembo il loro bambino. Oggi Lucas è un uomo d'affari di successo e non si fermerà davan...