Capitolo Undici

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Kimberlys Point of View

Lucas mi ha lasciato a casa mia prima di correre urgentemente a lavoro.

Sono davvero fiera di lui. All'inizio non potevo crederci quando mi ha detto di essere il CEO di una società elettronica.

Entro in casa e noto con piacere che i miei genitori stanno ancora giocando tranquillamente con Leon, ma quest'ultimo appena mi vede si alza e corre verso di me per poi buttarsi tra le mie braccia. <<Mama!>>

Rido dandogli un bacio sulla guancia. <<Ciao anche a te piccolo Leo>> Mi accovaccio a terra lasciandolo giù. <<Ti va di fare un gioco con la mamma?>>

Il bimbo annuisce eccitato.

Sorrido. <<Vai ad aspettarmi di sopra, okay? Ti raggiungo subito.>>

Leon non se lo fa ripetere due volte, e inizia a fare le scale con cautela, gradino per gradino.

I miei genitori mi guardano curiosi. <<Che gioco farete?>>

Mi mordo il labbro. <<Io e Lucas abbiamo deciso di andare a vivere insieme...>> Mormoro guardandoli aspettando una qualsiasi reazione da parte loro.

<<Tesoro! Sono cosi felice per voi!>> Esclama mia madre venendo subito ad abbracciarmi. Ma il mio sguardo rimane fisso su mio padre, mentre ricambio l'abbraccio.

<<Papà?>> Domando infine, incalzandolo a parlare.

<<Kimberly, Lucas non mi è mai piaciuto, e lo sai. Ma sono felice di aver visto quanto è cambiato. Si vede che ti ama, e mi basta questo.>> Dice avvicinandosi. <<Spero che siate felici.>> Mi abbraccia anche lui.

Inalo il suo profumo e nel mentre sento le lacrime accumularsi nei miei occhi. <<Vi voglio bene.>>

<<Anche noi te ne vogliamo.>> Singhiozza la donna che mi ha messa al mondo.

<<Ci mancherai tanto bimba mia. Odio doverti di nuovo lasciare andare. Sei appena tornata a casa...>> Sospira mio padre lasciando un bacio tra i miei capelli. <<Devi venire qui almeno una volta a settimana e farci giocare con nostro nipote, intesi?>>

Annuisco ridendo. <<Sarete i babysitter di Leon, fidatevi, lo vedrete più di una volta a settimana, e mi pregherete di portarmelo via.>>

<<Mamaaaa!!>> Sento Leon che mi chiama dal piano di sopra.

<<Bene vado a fare gli scatoloni, mi prestate la macchina dopo?>>

<<Certo>> Risponde mia madre. Nel mentre io inizio a dirigermi al piano di sopra.

Siamo qui solo da qualche giorno e ora mi tocca impacchettare di nuovo tutto.

Il mio bambino è seduto a terra nella mia ormai vecchia camera, e aspetta impazientemente che io dia istruzioni sul gioco da fare.

<<Allora Leo, la mamma piega i vestiti e tu li metti dentro le valige e le scatole okay?>>

Lui annuisce subito.

Il pomeriggio lo passiamo così, e finalmente verso sera ci ritroviamo con le valige pronte.

Carico l'ultima nel bagagliaio e poi inizio a fissare il seggiolino di Leon.

<<Kim.>> Una voce alquanto familiare mi giunge alle orecchie. Mi giro di scatto trovandomi davanti Harvey. Ha un aspetto leggermente trasandato, ma non è cambiato molto dall'ultima volta che l'ho visto. Il ragazzo resta a guardarmi per qualche secondo, e poi si butta in avanti abbracciandomi. <<Scusami.>> Dice stringendomi forte. <<Mi dispiace così tanto. Se non fosse stato per il mio piano per tenerti lontana da George, non avresti rischiato la vita.>> Lo sento singhiozzare leggermente.

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