Capitolo Sette

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Kimberly's Point Of View

<<Leo?! Dove sei? Dobbiamo andare!>> Chiedo esasperata. Lascio le valige allo stipite della porta mentre gli altri mi guardano divertiti.

Vado in camera sua e controllo dentro l'armadio, il suo nascondiglio preferito.

Noto un suo piedino sbucare fuori da una vecchia coperta.

<<Trovato!>> Ridacchio punzecchiandolo con il dito. Levo la coperta e lo prendo in braccio. <<Perché ti sei nascosto? Non vuoi andare a casa della mamma?>>

Leon nasconde il viso tra i miei capelli e scuote la testa sussurrando un "no".

Kayden sbuca da dietro le mie spalle. <<Non vuoi vedere dove giocavamo a nascondino io e tua mamma?>>

Lo sguardo di Leon si illumina. <<Si voglio!>>

Sorrido lasciandogli un bacio sulla fronte. <<Allora andiamo.>>

Torno dagli altri con Kayden e Leon. <<Certo che sei diventato pesante.>> Dico sistemandomelo bene in braccio.

<<Vuoi che lo prendo io?>> Chiede subito Lucas allungando le mani.

Annuisco provando a passargli Leon, ma il bambino si aggrappa a me non volendo lasciarmi andare.

<<Tranquillo Luke, fa così anche con me questo piccolo ingrato.>> Borbotta Serina. <<È un mommy's boy lui. È geloso e non la lascia mai andare.>> Poi lancia un occhiata al biondo tatuato. <<Chissà da chi ha preso.>>

Mi scappa una risata. <<Dai andiamo! Se no perdiamo il volo.>>

<<Dammi queste.>> Dice Lucas prendendo le borse che avevo appese in spalla. <<Tu hai già Leon di cui preoccuparti.>>

<<Grazie.>>

***

Il volo è stato molto stressante, Leon non ha praticamente mai smesso di piangere e voleva sempre stare in braccio a me nonostante Kayden, Serina e Lucas provassero a prenderlo.
Di conseguenza non sono riuscita a chiudere occhio, e mi sento stanchissima.

Ora siamo in macchina che stiamo tornando finalmente a casa dall'aeroporto.

<<Leon ti prego siediti sul seggiolino e lascia stare la mamma.>> Lo imploro per la millesima volta.

<<Ehi sorellina non è che l'hai viziato un po' troppo?>>

<<Io e Kim l'abbiamo cresciuto benissimo, il suo caratterino però non si può cambiare.>> Sbotta la rossa. Dopodiché prende in braccio Leon e lo fa sedere sulle sue gambe.

Il bambino inizia subito a strillare e dimenarsi.

Sospiro e faccio per riprenderlo in braccio ma Lucas mi ferma tenendomi la mano.

<<Ehi ometto.>> Il biondo richiama l'attenzione di nostro figlio, che smette subito di piangere e guarda come Lucas mi ha preso per mano. <<Vuoi che la mamma diventi triste? Guarda che lo sarà se continui a fare i capricci.>>

Guardo Leon facendo una faccia triste. Al che lui scuote la testa.

<<Allora vuoi che la mamma pensi che tu sia un bambino cattivo?>>

<<No!>> Esclama Leon trattenendo delle lacrime.

Lucas sorride lasciandomi la mano. <<Allora siediti sul seggiolino, così la renderai felice e penserà pure che sei un bravo bambino.>>

Nostro figlio tira su col naso e con l'aiuto di Serina si mette seduto sul seggiolino. Poi con le sue piccole manine si asciuga le lacrime.

<<Leo bravo?>> Domanda.

Sorrido dandogli dei baci sulle guance. <<Si sei bravissimo.>>

Mimo un grazie a Lucas che ci sta guardando sorridendo dal sedile anteriore.

Fine Kimberly's Point Of View

Dopo un'oretta arriviamo finalmente davanti casa Morgan.

I genitori di Kimberly sono al loro chalet in compagnia di alcuni loro amici e torneranno domani.

Sbircio sui sedili dietro e vedo che Kimberly e Leon stanno dormendo profondamente.

Hanno avuto tutti e due una giornata stancante.
Sono così tranquilli. Non si direbbe mai che solo poche ore fa c'era caos, risate e pianti. E ora, il silenzio.

A volte mi sembra che questo sia tutto quello di cui ho bisogno. Loro due. Vederci insieme, anche solo in questi momenti rubati. Come ora, in quest'auto, dopo una giornata infinita.
Mi basta questo. Mi basta sapere che anche domani, anche se sarà faticoso, alla fine della giornata saranno ancora qui, accanto a me.

Serina invece scende subito dalla macchina e inspira l'aria. <<Ah! Casa dolce casa!>> Da un'occhiata ai due addormentati e scuote la testa. <<Tale madre tale figlio. Comunque ragazzi io scappo a casa, vado da mia madre. Ditelo a Kim quando si sveglia per favore.>> Dopodiché ci saluta e se ne va.

<<Ehi Kim siamo->>

<<Shh!>> Zittisco subito Kayden. <<Non li svegliare saranno stanchi. Prendi Leon e fallo dormire in camera tua. Io porto su Kimberly.>>

Il ragazzone alza gli occhi al cielo e annuisce. Prende suo nipote in braccio e sparisce in casa.

Faccio lo stesso prendendo Kimberly in braccio.

La porto nella sua vecchia camera che è rimasta uguale a come l'ha lasciata.

Kayden cambiava le lenzuola e puliva tutta la camera una volta a settimana... L'ha fatto per tre anni sperando che sua sorella tornasse da un giorno all'altro.

La appoggio sul letto e sorrido notando che non è cambiata per nulla. Ha il solito sonno pesante. E dorme come una bambina.

Chissà se era lei o se era Serina a svegliarsi la notte quando Leon piangeva.

Entro in camera di Kayden, zio e nipote stanno dormendo beatamente.

Un po' invidio Kayden, sta dormendo con mio figlio prima che riesca a farlo io.

Ma va bene così. Ora la mia priorità è Kimberly.

Voglio che torni ad essere mia, voglio che la nostra diventi una famiglia.

Vorrei andare a vivere insieme a lei e nostro figlio. Ma so che ci vorrà un po' di tempo.

Kimberly ha detto che siamo cambiati, ed è vero, devo farle vedere che uomo sono diventato.

Creo una barricata con dei cuscini sul lato di Leon, così che non cada se si muove troppo, e torno in camera da Kimberly.

Mi spoglio rimanendo in boxer, e mi sdraio accanto a lei abbracciandola.

<<Mi sei mancata troppo.>> Mormoro sui suoi capelli.

Le lascio un bacio sulla tempia e chiudo gli occhi.

My bestfriends sisterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora