Capitolo Dodici

2.3K 134 19
                                    

Rientro a casa insieme a Kayden e, non appena metto piede in salotto, Leon mi corre incontro. Si aggrappa alla mia gamba e mi abbraccia forte, il suo viso illuminato da un sorriso contagioso.

<<Ciao, tesoro!>> Gli sorrido, accarezzandogli i capelli.

<<Ehi, ometto!>> Esclama Kayden con entusiasmo, e prima che possa dire altro, prende mio figlio in braccio e comincia a correre per tutta la casa, scatenando un coro di risate.

Solo allora noto una figura seduta sul divano. Lucas si alza lentamente, i suoi occhi subito su di me. «Dove sei stata?» chiede, avvicinandosi con passo deciso. Quando è abbastanza vicino, posa le mani sui miei fianchi e mi tira a sé, stampandomi un bacio rapido sulle labbra.

Il calore mi si diffonde nel petto e, per un attimo, il resto del mondo sembra dissolversi. Mi stacco dal bacio, leggermente imbarazzata, consapevole dello sguardo vigile di mia madre che si trattiene dal commentare, ma ridacchia sotto i baffi.

«Sono uscita un attimo con Kayden,» rispondo con un sorriso forzato, cercando di mascherare la tensione nella mia voce. Non è il momento di dirgli che ero con Harvey; ci sarà tempo più tardi per affrontare quell'argomento.

Kayden riappare dal nulla, con Leon sulle spalle. Il bambino ride di gusto, il suo entusiasmo riempie la stanza di vita.

<<Leo, sei pronto per andare?>> gli chiedo con un sorriso. Tendo le braccia verso di lui, senza esitazione, si lancia tra le mie braccia. Lo stringo forte, lasciandogli un bacio sulla guancia, e mi rivolgo ai miei genitori che osservano la scena con un'espressione di affetto. <<Mamma papà allora noi andiamo...>> Annuncio con un sorriso, prendendo Leon per mano.

I miei genitori si alzano subito per salutarci, e nel frattempo Lucas va ad aspettarci in macchina. Per quanto odi ammetterlo, a mio padre non va ancora a genio Lucas.

Una volta usciti, il cielo serale ci avvolge con la sua freschezza. Carichiamo l'ultima scatola in macchina, e Leon si sistema nel suo seggiolino, canticchiando una canzoncina.
Lucas avvia il motore e l'auto si muove lentamente verso la nostra nuova casa.

Appena varchiamo la soglia, Leon corre dentro come un fulmine. <<Casa!>> esclama felice, e il suono delle sue risate rimbomba nelle stanze vuote. Io e Lucas ci guardiamo, condividendo un sorriso carico di emozione.

<<Pronta a mettere tutto a posto?>> mi chiede lui con un tono malizioso. <<Questa sera ti do un premio se vuoi, si trova dentro i miei boxe->>

<<Lucas!>> Glj tiro uno schiaffo sul petto e sparisco dalla sua vista dopo aver preso uno scatolone a caso.

Ci mettiamo subito all'opera. Il biondo apre una delle scatole etichettate come "salotto" e comincia a sistemare i libri sugli scaffali, mentre io mi occupo di disporre i cuscini sul divano. Leon, nel frattempo, si diverte a fare avanti e indietro, portando piccoli oggetti con la serietà di chi si sente indispensabile. <<Mama! Dinosauro!>> esclama, mostrando orgoglioso una scatola piena di giocattoli.

<<Perfetto, amore. Li mettiamo nella tua cameretta, così saranno pronti per quando finiamo di dipingere.>>

***

Poco dopo, saliamo al piano di sopra con barattoli di vernice, rulli e pennelli. La stanza di Leon è ancora spoglia, con pareti bianche che aspettano solo di essere colorate.

<<Ok, piccolo artista, sei pronto?>> chiede Lucas, posando un telo sul pavimento per evitare disastri.

<<Sì! Blu!>> grida Leon, già impaziente di cominciare.

Preparo il barattolo di vernice azzurra e immergo il primo pennello, porgendolo a Leon. Lui inizia a passare il colore sulla parete con movimenti ampi e disordinati, mentre Lucas lo aiuta a coprire le zone più alte. Io, invece, mi dedico ai dettagli, usando un pennellino più piccolo per dipingere delle nuvolette bianche sul soffitto.

<<Mama! Dinosauro!>> esclama Leon, indicando un'impronta azzurra che somiglia più a una macchia informe.

<<È perfetto, amore,>> dico ridendo. Lucas mi lancia uno sguardo divertito, con una goccia di vernice che gli scivola lungo la guancia.

<<Hai un'aria da pittore serio,>> gli dico scherzando.

<<Oh, davvero?>> ribatte lui, prendendo un pennello e passandomi un po' di vernice sulla punta del naso.

<<Lucas!>> protesto ridendo, ma è già troppo tardi. La battaglia di vernice inizia senza preavviso: io gli spruzzo un po' di colore sul braccio, lui contrattacca con un colpo sul mento. Leon ride così forte da cadere a terra, sporco di blu dalla testa ai piedi.

Dopo mezz'ora di risate e "incidenti artistici," le pareti sono finalmente colorate. Leon si siede al centro della stanza, soddisfatto del suo lavoro.

<<Bello!>> dice con un sorriso stanco, mentre Lucas lo solleva e lo porta in bagno per una doccia veloce.

***

Con Leon finalmente a letto, io e Lucas ci ritroviamo soli in salotto. La luce soffusa della lampada illumina la stanza appena sistemata. Mi siedo sul divano, stanca ma felice. Lucas si avvicina con due tazze di tè caldo, porgendomene una.

<<Ce l'abbiamo fatta,>> dice, guardandomi negli occhi.

<<Sì,>> rispondo con un sorriso. <<Anche se non sei un granché come pittore.>>

<<Oh, smettila,>> ribatte lui, ma la sua voce è piena di tenerezza. Si avvicina e si siede accanto a me, il suo braccio che scivola dietro la mia schiena.

<<Sai, oggi ti guardavo, e mi veniva voglia di prenderti e farti subito mia.>> Dice, abbassando lo sguardo sulle mie labbra. <<Sei incredibile. Non sai l'effetto che mi fai.>>

Mi sento arrossire. <<Lucas...>>

Prima che possa continuare, lui si avvicina e mi bacia. Questa volta, non è un bacio rapido o timido, ma lento e profondo, carico di tutte le emozioni che abbiamo condiviso in questo periodo. Quando ci separiamo, le nostre fronti si sfiorano e io sento il cuore gonfio di felicità.

<<Sarà una bella avventura, non credi?>> sussurra.

<<Sì, lo sarà,>> rispondo.

Il biondo si alza dal divano, dopodiché si china e mi prende in spalla come un sacco di patate. <<Non ti è ancora passata quest'abitudine?!>> Grido esasperata.

Lucas mi tira una pacca sul culo. <<Shh! Non vorrai mica svegliare Leo.>>

Mi do per sconfitta, e resto a penzolare a testa in giù sulla sua spalla. <<Ma dove mi stai portando?>>

<<Ora noi due ci faremo una bella doccia.>>

My bestfriends sisterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora