Your wish is my command

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Tra loro aveva sempre funzionato così: Crowley proponeva e Aziraphale si adattava. Erano andati avanti in quel modo per seimila anni e nessuno dei due si era lamentato. Da quando si erano messi insieme, però, qualcosa era cambiato.
Crowley voleva che il suo Angelo fosse sempre al settimo cielo, anche se lui si fosse dovuto annoiare. Lo portava a teatro, alle conferenze e in tutte le librerie esistenti. Aziraphale, però, si era reso conto del disgusto da parte del compagno quando lo aveva portato ad una conferenza su Jane Austin.

La porta della libreria si aprì, seguita dal rumore del campanello sopra di essa, e la figura di Anthony J Crowley entrò con due enormi borse tra le mani e un enorme sorriso in volto. Si guardò intorno e vide il compagno dietro la scrivania, intento a leggere un libro come suo solito.

"ANGELO! INDOVINA COSA HO TROVATO?!” esclamò gioioso, appoggiando le borse sul pavimento. Aziraphale alzò lo sguardo e gli fece un sorrisetto, alzandosi per salutarlo con un bacio a stampo.

“Sorprendimi, caro. Come mai tutta questa felicità?”

“Ti ricordi del tributo a Shakespeare a cui volevi andare? Ecco, ho trovato due biglietti nei posti migliori!”

Il biondo sgranò gli occhi, sorpreso ed eccitato, si fiondò sul compagno e lo strinse in un abbraccio, saltellando di gioia. Il Demone sorrise e lo strinse a sua volta, accarezzandogli i capelli.

“Oh, mio caro! Davvero?? Quello a Romeo e Giulietta?”

“Esattamente. Al Golden Globe, domani sera, alle 9 precise.”

“Caro, a proposito…”

“Sì?”

“Non dobbiamo andarci solo perché mi va.” quella frase spiazzò Crowley peggio di un gatto in tangenziale, i suoi occhi dorati si sgranarono immediatamente e il sorriso sparì dal suo volto.

“Angelo, ma che stai dicendo?”

“Ti sei annoiato tutto il tempo venerdì scorso, alla conferenza su Jane Austen.” ribatté l’Angelo, incrociando le braccia.

“Nahhh, ti ho osservato attentamente”

“Caro, quello che intendo è: siamo una coppia, dobbiamo entrambi essere felici, non solo io”

“Se tu sei felice, lo sono anch'io” rispose Crowley con un sorriso, avvolgendo i fianchi di Aziraphale da dietro, per poi posargli un bacio sulla guancia.

“C’è un concerto dei Queen stasera, lo sapevi?”

“Sì, lo so, ma a te non pia-”

“Andiamoci.”

“Sei serio Angelo?” domandò scioccato. “Tu odi il…come l’hai chiamato tu, Bebop.”

“Per i Queen posso fare un’eccezione, soprattutto da quando mi hai dedicato Good Old Fashioned Lover Boy.

Il Demone arrossì, consapevole del momento a cui si stava riferendo l’Angelo. Infatti, durante una serata d’autunno, Crowley si era fermato sotto la finestra della libreria e aveva intonato quella canzone ad Aziraphale, come per fargli una serenata.

“Oh, ecco, Io-...” balbettò imbarazzato, portandosi una mano dietro la testa. Il biondo sorrise intenerito e gli posò un bacio sulla guancia.

“Coraggio. Prepariamoci per stasera.”

Crowley non era mai più stato un concerto dagli anni ottanta, ultimo concerto di Freddie per cui aveva avuto i biglietti gratis, e dunque per lui fu un vero colpo entrare nel Golden Globe arredato perfettamente come se ci fosse stato veramente un concerto dei Queen.

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