Capitolo 24: 𝐼𝓁 𝓇𝒾𝓉𝓊𝒶𝓁𝑒

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Pov: Russia

Entrai dentro casa con due buste della spesa in mano e le posai sulla penisola della cucina «Russia, vieni qui dobbiamo parlare» mi girai e guardai dritto negli occhi UK «v-va bene signore» io e America ci prendemmo per mano e ci dirigemmo in sala con il signor UK, o per America "papà" «allora, sedetevi tranquilli» io e Ame ci guardammo e deglutimmo spaventati, ci sedemmo sul divano e UK prese parola «America, non ti nascondere dietro Russia, non mordo mica» America si fece avanti e guardò dritto negli occhi suo padre «togliti gli occhiali e parliamo apertamente come una famiglia normale» intanto che America si toglieva gli occhiali e li posava sul tavolino, in sala ci raggiunsero anche il resto della famiglia di America e si sedettero pure loro «bene, da quant è che va avanti questa storia?» ero troppo spaventato per parlare quindi lasciai che rispondesse America «da 4 anni, l'altro ieri è stato il nostro anniversario e-» America fu interrotto da UK che gli diceva che bastava Così e successivamente si rivolse a me chiedendomi se mio padre sapeva della nostra relazione e diedi una risposta un po' vaga «mhm... Si...? Forse? No, non lo sa» come risposta lo infastidii ma avevo paura che fosse lui a dirlo a mio padre «bene» poi si fermò parlare e sospirò «non voglio avere pregiudizi quindi che ne dite se domani sera ceniamo tutti insieme?» mi schiarii la voce ma non feci un tempo a parlare che America prese parola prima di me «in realtà domani è il compleanno di Italia infatti neanche io ci sarò a cena» tutti tranne UK annuirono e quest'ultimo ci disse «va bene, se per Russia e nessun'altro di noi è un problema potremmo fare la sera del 3 giugno che tanto è venerdì, e se vuoi rimani pure a dormire. Ci stai?» disse rimanendo calmo «e-ehm... Non lo so devo sentire mio padre, lo chiamo al volo e glielo dico, facciamo per le 18?» gli inglesi si guardarono e annuirono, mi alzai dal divano e presi il telefono dal tavolino.

Finita la chiamata con mio padre mi sedetti sul divano e diedi l'ok a tutti «va bene, ora se non vi dispiace noi usciamo e andiamo a prendere un regalo a Italia» disse mentre si alzava, tutti annuirono e lui mi trascinò per mano fino a fuori casa, salimmo in macchina ovviamente io alla guida e lui di fianco a me e ci avviammo verso il centro di Berlino ovest, una volta arrivati iniziammo a cercare qualcosa da regalare ad Italia, possibilmente che gli piaccia «prendiamogli un telefono come hai suggerito no?» disse Ame mentre posava una maglietta «nah, troppo banale, cosa potremmo fargli un regalo che non siano vestiti e telefoni?» entrambi cominciammo a pensare quando lui ebbe un'idea incredibile «e se gli facessimo una giornata dedicata al paracadutismo? Ogni giorno ci ricorda che vuole farlo» ci pensai un'attimo e poi gli chiesi «parteciperemo anche noi?» «ma certo! Tanto per me non è la prima volta» «per te no ma per noi altri si» lui ridacchiò e mentre io rimasi impassibile, uscimmo dal negozio e ci dirigemmo verso la macchina quando incontrammo Italia e Germani insieme «CIAO RAGAZZI!!» ci salutò Italia euforico «ciao ragazzi» risposi tranquillamente «che state facendo?» chiese Germania «stano andando a comprare un re-» diedi una gomitata nello stomaco ad America interrompendo a metà la sua frase «stiamo facendo una passeggiata, voi?» continuai cambiando totalmente quello che stava dicendo Ame «noi invece stiamo andando al comune per pagare una multa» disse Germani guardando male Italia «senti, non è colpa mia se Hanno aggiunto un cazzo di carabiniere in una strada fatta apposta per correre Dio bono» disse Italia smettendo di leccare il suo gelato «ehm... si, Italia hai un po' di gelato... in fronte-» dissi confuso mentre America scoppiò a ridere «classico» ribbatè Germania impassibile, Italia si pulí il gelato alla fronte e poi ne sparse un po' sul viso di Ger dandogli fastidio «DAI ITA!!» disse incazzato il tedesco, America stava piegato in due dalle risate mentre io mi limitai a ridacchiare «dai noi andiamo a pagare questa benedetta multa» disse Germania togliendosi il gelato dal naso con un fazzoletto «domani ci sarete alla mia festa, vero?» disse Italia super iper mega gasato, prima che gli potessi rispondere America gli avvolse le spalle con un braccio e gli disse «Italia, ovunque ci sta una festa ci sto pure io, e ovunque vado io mi trascino dietro pure Russia quindi stai tranquillo» Italia saltò dalla gioia, si staccò da America e se ne andarono salutandoci, finalmente, quando eravamo nuovamente soli gli tirai uno scappellotto (qui a Roma si chiamano Collettoni o Marovescio) «ma sei idiota o cosa?! Gli stavi dicendo che stavamo andando a comprargli un regalo!!» dissi sottovoce per non farmi sentire «sì ma non gli avrei mai detto che era per lui» «eh no guarda, per chi lo compravamo allora?» lui cercò una risposta ma rimase solo con la mano alzata senza darmi una risposta «visto? Vabbè andiamo dai.»

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⏰ Ultimo aggiornamento: 3 days ago ⏰

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