Rebecca aveva da un po' di tempo fatto l'abitudine della clinica ma sentiva in contemporanea la mancanza di casa. Quando si vive là dentro, il tempo sembra non passare mai: tra sedute di psicoterapia, pasti non desiderati e gruppi di mindfullness. La cosa che la faceva sentire veramente diversa era proprio la sua età: Rebecca aveva quasi dodici anni oramai e li avrebbe compiuti dentro quella struttura, Il 9 ottobre. L'età la differiva poiché là in quell'ameno luogo era la più piccola e in mezzo a tutte quelle persone si sentiva spaesata, poco compresa.
Solo Antonia, la quarantenne che soffriva della sua stessa malattia sembrava capirla ed è ironico a dirsi sicché era anche la più grande lì dentro. La più grande e la più piccola in un centro psichiatrico si capivano a pennello. Facevano lunghe conversazioni la mattina. Antonia fumava il suo amato tabacco marca Pueblo: prendeva una cartina, metteva un filtro in bocca per reggerlo e poi introduceva il tabacco all'interno di essa; girava, metteva il filtro e girava ancora. Leccava la cartina e, una volta finita la preparazione, accendeva il drum con non chalance ed iniziava a fumare e a parlare con Rebecca.
<<Sai, io soffro di anoressia da quando avevo la tua età...ho girato cliniche su cliniche e nessuna mi ha mai curato. Questa, finalmente, lo sta facendo. O almeno penso.>> disse riaccendendo la sigaretta che nel mentre si era spenta.
<<E tu perché vuoi dimagrire?>> chiese Rebecca incuriosita.
<<perché sono figlia della mia malattia e perché non mi sento mai abbastanza vicino agli altri.>> Rebecca annuì alle sue parole, facendo una smorfia di dolore.
<<tu perché vuoi dimagrire?>> chiese, poi, la donna matura.
<<perché lo voglio e basta e perché sono una perfezionista nata, non mi sta mai bene nulla, devo sempre fare di più.>> la signora svapò annuendo. Qua possiamo vedere i due opposti, le due facce della stessa malattia interagire tra loro.
<<capisco. Ma tu sei perfetta così come sei e con te, finalmente, mi sento abbastanza anche io.>> Rebecca sorrise alla risposta mentre l'altra faceva gli ultimi tiri e spegneva lentamente la sigaretta sul posacenere dalla clinica dotato.
Poi la più matura si alzò, diede un bacio sulla guancia a Rebecca e si andò a preparare per la colazione.La colazione fu disastrosa, come il solito, sicché la piccola non volle mangiare e ne veniva obbligata ma purtroppo questo è il compito dei medici, per far guarire le persone. Un compito estremo ma per molti funzionale, per molti no, ci sono molte scuole di pensiero a riguardo.
Poi, durante l'ora libera, Rebecca si mise a scrivere sul suo grimorio annotandosi le qualità dei vari cristalli e, entusiasta, lo fece vedere spiegando il significato ad Antonia, che incuriosita faceva domande riguardo l'esoterismo e i medesimi cristalli.Alice, intanto, era a scuola. A tutte mancava la loro amica Rebecca che nonostante fosse taciturna e schiva, era un'elemento fondamentale per il gruppo, Flaminia era triste e le altre la consolavano ma nulla poteva colmare il vuoto che provava in quel momento.
Dovete sapere che, se dovessi fare un'allegoria, paragonerei Rebecca e Flaminia alle gemelle siamesi: letteralmente inseparabili; se una se ne va, se ne va anche l'altra. E questo giustifica il sensore di vuoto che provava Flaminia ma che Serena in primis cercava di colmare con le sue belle e dolci parole che riempivano l'animo di Gioia a qualsiasi persona, anche ai più tristi. Era una vera e propria dote innata la sua.D'altro canto, Alice era molto preoccupata anche per Alex che nemmeno era venuto a scuola quel giorno e aveva rinunciato all'idea di parlarci ancora, tanto era inutile, non rispondeva proprio. Ma si chiedeva dentro di sé "che fine avrà fatto il bulletto vitiliginiso a cui voglio tanto bene?"
Effettivamente era vero, che fine aveva fatto Alex?
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The Weird Kid
Mystery / ThrillerAlice è una vivace ragazzina di undici anni appena compiuti. Purtroppo assieme alle sue amiche viene maltrattata da un bambino particolare, stessa classe, stessa età, Alex: che però ben presto si aprirà con Alice fin quando le cose non si stravolger...