Marganorre

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43
Marganor il fellon (cosí si chiama
il signore, il tiran di quel castello),
del qual Nerone, o s'altri è ch'abbia fama
di crudeltá, non fu piú iniquo e fello,
il sangue uman, ma 'l feminil piú brama,
che 'l lupo non lo brama de l'agnello.

Fa con onta scacciar le donne tutte
da lor ria sorte a quel castel condutte. 

[...]

47
Et eran veramente, e sarian stati
sempre di laude degni e d'ogni onore,
s'in preda non si fossino sí dati
a quel desir che nominiamo amore;
per cui dal buon sentier fur travïati
al labirinto et al camin d'errore;
e ciò che mai di buono aveano fatto,
restò contaminato e brutto a un tratto.

48
Capitò quivi un cavallier di corte
del greco imperator, che seco avea
una sua donna di maniere accorte,
bella quanto bramar piú si potea.
Cilandro in lei s'inamorò sí forte,
che morir, non l'avendo, gli parea:
gli parea che dovesse, alla partita
di lei, partire insieme la sua vita.

[...]

53
Non men di questa il giovene Tanacro
arse, che 'l suo fratel di quella ardesse,
che gli fe' gustar fine acerbo et acro
del desiderio ingiusto ch'in lei messe.
Non men di lui di vïolar del sacro
e santo ospizio ogni ragione ellesse,
piú tosto che patir che 'l duro e forte
nuovo desir lo conducesse a morte.

[...]

56
Ucciso Olindro, ne menò captiva
la bella donna, addolorata in guisa,
ch'a patto alcun restar non volea viva,
e di grazia chiedea d'essere uccisa.

Per morir si gittò giú d'una riva
che vi trovò sopra un vallone assisa;
e non poté morir, ma con la testa
rotta rimase, e tutta fiacca e pesta.

[...]

58
Non pensa altro Tanacro, altro non brama,
d'altro non cura, e d'altro mai non parla.
Si vede averla offesa, e se ne chiama
in colpa, e ciò che può, fa d'emendarla.
Ma tutto è invano: quanto egli piú l'ama,
quanto piú s'affatica di placarla,
tant'ella odia piú lui, tanto è piú forte,
tanto è piú ferma in voler porlo a morte.

[...]

60
Simula il viso pace; ma vendetta
chiama il cor dentro, e ad altro non attende.

Molte cose rivolge, alcune accetta,
altre ne lascia, et altre in dubbio appende.
Le par che quando essa a morir si metta,
avrá il suo intento; e quivi al fin s'apprende.
E dove meglio può morire, o quando,
che 'l suo caro marito vendicando?

[...]

71
Tu dunque avrai da me solazzo e gioia,
io lagrime da te, martíri e guai?
Io vo' per le mie man ch'ora tu muoia:
questo è stato venen, se tu nol sai.
Ben mi duol c'hai troppo onorato boia,
che troppo lieve e facil morte fai;
che mani e pene io non so sí nefande,
che fosson pari al tuo peccato grande.

[...]

75
Finí il parlare insieme con la vita;
e morta anco parea lieta nel volto
d'aver la crudeltá cosí punita
di chi il caro marito le avea tolto.

Non so se prevenuta, o se seguita
fu da lo spirto di Tanacro sciolto:
fu prevenuta, credo; ch'effetto ebbe
prima il veneno in lui, perché piú bebbe.

76
Marganor che cader vede il figliuolo,
e poi restar ne le sue braccia estinto,
fu per morir con lui, dal grave duolo
ch'alla sprovista lo trafisse, vinto.
Duo n'ebbe un tempo, or si ritrova solo:
due femine a quel termine l'han spinto.
La morte a l'un da l'una fu causata;
e l'altra all'altro di sua man l'ha data

[...]

78
Qual serpe che ne l'asta ch'alla sabbia
la tenga fissa, indarno i denti metta;

o qual mastin ch'al ciottolo che gli abbia
gittato il vïandante, corra in fretta,
e morda invano con stizza e con rabbia,
né se ne voglia andar senza vendetta:
tal Marganor d'ogni mastin, d'ogni angue
via piú crudel, fa contra il corpo esangue.

[...]

93
Elle fur d'odio, elle fur d'ira tanta
contra il crudel, per tante colpe, accese,
che di punirlo, mal grado di quanta
gente egli avea, conclusïon si prese.
Ma dargli presta morte troppo santa
pena lor parve e indegna a tante offese;
et era meglio fargliela sentire,
fra strazio prolungandola e martíre.

[...]

104
Non fu giá d'ottener questo fatica;
che quella gente, oltre al timor ch'avea
che piú faccia Marfisa che non dica,
ch'uccider tutti et abbruciar volea,
di Marganorre affatto era nimica
e de la legge sua crudele e rea.
Ma 'l populo facea come i piú fanno,
ch'ubbidiscon piú a quei che piú in odio hanno.


105
Però che l'un de l'altro non si fida,
e non ardisce conferir sua voglia,
lo lascian ch'un bandisca, un altro uccida,
a quel l'avere, a questo l'onor toglia.
Ma il cor che tace qui, su nel ciel grida,
fin che Dio e santi alla vendetta invoglia;
la qual, se ben tarda a venir, compensa
l'indugio poi con punizione immensa.

Citazioni di Ludovico AriostoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora