6. sei

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7 luglio,2024

A volte il destino sa essere veramente ironico.
Kenan si trovava sempre nel locale,accompagnato dai i suoi compagni di squadra Danilo e Locatelli.
Sorseggiavano pensierosi il loro mojito;
C'era chi pensava alla prossima stagione,che si stava facendo alle porte, e chi pensava ai suoi problemi d'amore.
Quest'ultimo era sicuramente Kenan,che si era ben presto esternato dalla conversazione per pensare ai fatti suoi.
Probabilmente,l'unica cosa che gli importava in quel momento,era riappacificare i rapporti con Emma.
A costo di chiarire con lei avrebbe fatto cadere il mondo intero.

<<ragazzi,io credo di andare>>,esordì il Turco,ormai stanco di stare a pensare.
<<si regà,credo pure io>>affermò Federico,trovandosi d'accordo con il compagno.
<<bene ragazzi,ci si trova domani ad allenamento. È stata una bella serata,buonanotte>>
Si salutarono tutti,anche se il Turco non era molto d'accordo con quell'affermazione.

Arrivato a casa,non ci pensò due volte a sdraiarsi sul divano del salotto sottostante all'entrata. Difatti,non fece in tempo a rialzarsi perchè si addormentò proprio lì.
La mattina seguente aveva allenamento e,stranamente,si svegliò in tempo per riuscire a prepararsi.

Arrivato alla continassa lo salutarono tutti,tutti tranne uno.
Dusan se ne stava in un angolo appartato dello spoiatoio.
Il numero 15,aspettò di rimanere soli per poter parlare con il diretto interessato.
<<cel'hai con me?>>prese parola Kenan.
Il Serbo si limitò a squadrarlo con occhi taglienti.
<<pensi che non dovrei?>>
<<penso che non ne avresti motivo>>ribattè Yildiz.
<<hai trattato di merda mia sorella Kenan,e io tengo a mia sorella più di quanto tengo alla mia vita. Quindi si,cel'ho il motivo>>
Mentre pronunciava quelle parole Dusan si alzò dalla panca su cui era seduto per poter arrivare all'altezza del Turco anche se,una volta in piedi,lo superava di qualche centimetro.
<<si,forse non l'ho tratta nel migliore dei modi,ma l'ho fatto per non perdere la mia carriera. Se fossi stato al posto mio,avresti fatto la stessa cosa. Sono disposto a chiederle scusa,ma non so se lei accetterà>>
Yildiz sputò tutto d'un fiato quelle parole,forse con una leggera ansia riguardo a quello che avrebbe potuto pensare il suo amico.
<<non so che dirti Ken. Da una parte sono incazzato a morte con te e vorrei sbatterti ripetutamente la testa contro questo armadietto...>>
Kenan sorrise,come a sentirsi il protagonista della frase di Dusan.
<<...dall'altra parte ti voglio troppo bene per avercela con te. Ma,ti prego,chiarisci con mia sorella. Non voglio che caschi un'altra volta in quel tunnel senza uscita. Non me lo potrei perdonare Ken>>
Quella del Serbo sembrava quasi un'implorazione.
Le parole che scorrevano nella testa di Yilidz erano tante.
Eppure,solo una gli sembrava la cosa corretta da fare.
<<si Dusan,lo farò>>

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Emma si trovava sdraiata sul letto di camera sua.
Rimuginava e pensava attentamente se premere quel "chiama Noe".
Erano forse dieci minuti che si spremeva le meningi per riuscire a fare la cosa giusta.
È sempre stata così;
Il suo cervello non riusciva a pensare all'alternativa positiva. Per lei,tutto era un ammasso di negatività. Era troppo importante riuscire a prendere la scelta giusta,perchè immaginatevi che cosa potrebbe accadere se prendesse quella sbagliata. Emma non poteva credere nella fortuna. Quello che le accade in torno dipende solo dalle sue scelte e da come vive. Quindi,se dovesse accadere qualcosa di orribile,sarebbe sempre colpa sua.
Senza troppe pare -più o meno- cliccò quel tasto.
Dopo 7 squilli,Noemi rispose.
"Emma...?"
"Ei,ciao Noemi"
La ragazza dall'altro capo del telefono era più sorpresa della Serba.
"Mi dispiace tanto. Ho capito solo dopo che quello che avevi fatto era corretto. Volevi solo proteggermi,e io sono stata un'egoista a pensare solo alla mia immagine. Grazie"
"Dispiace anche a me Emma,avrei dovuto convincerti a dirlo tu stessa a tuo fratello. Scusami,e..."
"E...?"
"Ho preso un biglietto per Torino,domani alle 11 sarò là"
"Cosa!? Starai da me vero? Almeno mi salvi tu da mio fratello. Anche se ora non c'è nemmeno più il pericolo di trovarmi Kenan fra i piedi"
Mentre pronunciava quelle parole,a Emma si fermò un groppo in gola. Era la prima volta che ne parlava.
"Come? Che cosa ha fatto quello stronzo?"
"Ti giro lo screen Noe,non riesco a parlarne"
"Va bene amo,appena lo vedo lo apro in due come un tacchino"
Quella frase scatenò la risata di Emma,che pochi secondi dopo attaccò la chiamata pronta a raccontare tutto a quella che era,di nuovo,la sua migliore amica.

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A Kenan scoppiava la testa. Troppi palloni,troppe persone e troppa pressione per poter affrontare un allenamento.
<<mister>>chiamò Yilidz.
<<si Kenan?>>
<<posso andare in bagno?>>
Massimiliano lo guardò storto. Probabilmente pensava che fosse strano,ma lo lasciò andare.
Kenan aveva il respiro affannoso,gli girava la testa e stava correndo verso gli spoiatoi.
Si levò la maglietta perchè il caldo stava prendendo il sopravvento. Eppure,quel pomeriggio di luglio non era poi così afoso.
<<respira Kenan,respira. Non è la prima volta che succede. Hai sempre superato tutto...>>
Yildiz si stava convincendo da solo,anche se conosceva bene gli attacchi di panico.
<<120,121,122...>>
Tutte le volte iniziava a contare per cercare di non pensare a quello che gli stava accadendo in torno.
<<Dudu sei qua?>>
Una voce femminile fece irruzione nello spoiatoio.
Emma si trovava in piedi davanti alla porta d'ingresso a osservare,immobile,la scena davanti ai suoi occhi.
<<Kenan tutto bene?>>domandò Emma preoccupata,anche se non voleva far trasparire troppo i suoi sentimenti.
<<166,167,168...>>
Emma si lasciò chiudere la porta dietro le spalle,posò la busta che aveva in mano e si inginocchiò davanti a Kenan.
<<Ken guardami>>
Il Turco non le prestava attenzione e continuava a contare.
<<Kenan respira. Non sei da solo. Ci sono io. Di là ci sono i tuoi compagni. Respira>>
Emma sembrava volerlo tranquillizzare,ma non si era mai trovata di fronte ad una situazione del genere.
<<io- non ci riesco Emma. Ho caldo,sto soffocando>>
<<okey,okey,facciamo un gioco. Cosa stavi facendo prima di venire qui?>>
Kenan storse il sopracciglio,poi rispose.
<<mi stavo allenando. Tu?>>
<<io ero a casa. Sono venuta qui per portare il cambio a mio fratello. Come ti senti?>>
Kenan continuava a respirare male,e le lanciò un'occhiata di ammonizione per la domanda posta.
<<non mi stai aiutando Emma,no->>
Emma lo zittì,lasciando posare le sue labbra su quelle del Turco.
Tutto in torno a loro si spense.
Il respiro del ragazzo iniziava a rallentare e Emma sembrava tranquillizzarsi.
Si staccò per osservare la faccia di Kenan.
Yildiz si posò due dita sulle labra; non credeva a quello che era successo.
<<come hai- cosa- non->>
<<ho letto su internet che bloccare il respiro aiuta a far passare gli attacchi di panico>>
Emma deglutì rumorosamente,nella speranza che Kenan dica qualcosa.
<<grazie e scusami. Ritiro tutto quello che ho detto,non lo pensavo. Ma il mister mi ha parlato,mi ha detto che rischiavo il mio posto se non lasciavo perdere le distrazioni. E allora,la mia mente schizzò subito a te,perchè tu sei un distrazione. Positiva,forse,ma lo sei. E... vabbè la smetto di parlare,scusami>>
Emma rise,rendendosi conto di quanto il Turco fosse perso di lei.
<<va bene Kenan,ma non farlo mai più>>
<<promesso>>

Spazio autrice💫💿💕🌷

Scena finale:OGNI RIFERIMENTO A TEEN WOLF È PURAMEMTE CASUALE HAHAHA.
È la mia serie preferita,potrei mai non inserirla nella storia? Chi l'ha vista,sa della scena fra Stiles e Lydia nella terza stagione.
I MIEI PROTETTI🙌🙌
comunque,fatemi sapere se preferite i pov in prima o in terza.
GOODBYEEEEE

xoxo

il filo che ci separa ||  KENANYILDIZDove le storie prendono vita. Scoprilo ora