Capitolo 25 - Il Ragazzo del Semaforo

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Erano passati due giorni da quando Emmanuel e Channaron si erano riconciliati mentre il bastardo si era dissolto nel nulla come un fastidioso incubo. Questa calma apparente era apprezzata dalla coppia ma non convinceva il gruppo che rimaneva in allerta.

La serie di scandali avevano coinvolto prima il cantante diffondendo la voce di una sua crisi finanziaria poi il non supporto del suo ex, Sittichai, che era stato dipinto come un avaro arrivista sfruttatore di dote. Questa pessima pubblicità aveva creato una situazione di pericolo ed il gruppo era convinto che presto sarebbe passato al contro attacco e che stesse tramando azioni peggiori non amando il tranello che Channaron aveva inscenato per screditarlo. Decisero di comune accordo che ad ogni minimo sensore di pericolo si sarebbero rivolti direttamente a P' Stefano e N' Pe per chiedere aiuto.

In Thailandia Sittichai stava raccogliendo i frutti dello "scandalo romano", alcune produzioni avevano deciso di interrompere la collaborazione con l'artista e anche alcuni sponsor si erano tirati indietro per evitare una "pubblicità negativa". Gli impegni di lavoro erano diminuiti drasticamente per fortuna poteva contare ancora sui suoi sponsor intimi e la sua manager stava lavorando per rendere maggiormente solide queste alleanze.

Sittichai si trovava nel suo appartamento in centro a Bangkok e stava sorseggiando il suo vino preferito davanti alla finestra cercando di rilassarsi e di non pensare agli eventi degli ultimi giorni mentre la TV accesa era il solo rumore di sottofondo.. Iniziò il telegiornale e la voce della cronista catturò la sua attenzione nel momento in cui commentava le immagini della sua permanenza a Roma, si voltò di scatto e alzò il sopracciglio, ringhiò stringendo il bicchiere e borbottò:

" Maledetti mi state rovinando.. "

(NDA: in realtà si è rovinato con le sue mani comportandosi da bastardo con Channaron )

Si avvicinò al tavolo e prese il telecomando con la mano libera, spense la TV e lo lanciò sul divano, tornò alla finestra e riprese a sorseggiare il suo vino dal bicchiere mentre la sua mente cercava un modo per vendicarsi di Channaron e di tutti quelli che avevano partecipato per renderlo uno zimbello.

Si sedette sul divano e posò il bicchiere sul tavolo davanti a sè, prese il cellulare e chiamò la sua Nong d'affari.

La nong si stava preparando per uscire assieme alle sue amiche sollevata di essersi finalmente lasciata alle spalle quello scomodo "lavoro". Il cellulare iniziò a suonare e, dietro richiesta dell'amica, Soladai diede un' occhiata al cellulare, rabbrividì nel leggere il nome di Sittichai ed esclamò contrariata:

" Oh santo cielo è Sittichai.. cosa vuole ora? "

Rayalai uscì dalla doccia e sentì la frase della ragazza, rispose di rimando:

" non ne ho idea! Cosa altro può volere da me.. è riuscito ad avere quello che voleva pensa di lasciarmi un po' di tregua? Oppure è rimasto così soddisfatto da propormi un nuovo lavoro! "

Suchin sorrise al sarcasmo dell'amica e continuò a navigare sul web fino a quando un video non la lasciò senza parole:

" ehm ragazze, siamo nei guai.. nessun lieto fine! "

Le due ragazze la guardarono a bocca aperta soprattutto quando girò il cellulare e gli mostrò il video, Rayalai esclamò:

" oh cavolo "

il cellulare continuava a suonare impaziente, fece un respiro profondo di incoraggiamento e accettò la chiamata:

" Sawadee, Hia "

ma il tono di risposta al saluto la fece saltare, provò ad ignorare i sentimenti di paura e chiese:

" A cosa devo questa chiamata? Un nuovo "favore" o una "festa"? "

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