𝟏𝟑. || 𝐩𝐫𝐨𝐢𝐞𝐭𝐭𝐢𝐥𝐢

347 38 5
                                    

«𝐞𝐝 𝐢𝐨 𝐮𝐧 𝐩𝐨' 𝐜𝐢 𝐜𝐫𝐞𝐝𝐞𝐯𝐨, 𝐬𝐭𝐨 𝐯𝐞𝐝𝐞𝐧𝐝𝐨 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐨 𝐧𝐞𝐫𝐨»

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

«𝐞𝐝 𝐢𝐨 𝐮𝐧 𝐩𝐨' 𝐜𝐢 𝐜𝐫𝐞𝐝𝐞𝐯𝐨, 𝐬𝐭𝐨 𝐯𝐞𝐝𝐞𝐧𝐝𝐨 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐨 𝐧𝐞𝐫𝐨»

|12 ottobre 2022|


Era passata esattamente una settimana da quel giorno, una settimana da quando avevo cercato in tutti i modi di parlare con Andrea ma lui non mi aveva mai risposto.

Dovevo essere felice per come mi stavano andando le cose, con Pietro finalmente avevo risolto e non c'erano più segreti fra di noi, mi stavo dando un'opportunità con lui; avevo persino ripreso in mano la tesi, ma qualcosa rimaneva lì, come un peso. Quel peso era il silenzio di Andrea.

Non riuscivo ad essere completamente felice sapendo che qualcosa quel giorno lo aveva turbato, così tanto da portarlo a non rivolgermi la parola.

Anche con Pietro non era esattamente come sempre, però almeno parlavano, anche perché erano nello stesso collettivo e non potevano permettersi decisamente degli screzi.

"Quindi?" chiese Marco, una volta che i due spritz che avevamo ordinato ci arrivarono al tavolo.

"Quindi cosa?" chiesi confusa. "Tu e Pietro."

"Io e Pietro cosa?"

Lui sbuffò. "Come procede? Non ho capito se va tutto bene o meno. Lui sembra molto tranquillo e felice da dopo che avete risolto."

"Beh si, siamo amici." ridacchiò.

"Si certo... 'amici'." mi mimò le virgolette con le dita.

"Ok, tecnicamente è come se ci stessimo frequentando, ma ci stiamo andando piano."

"Beh, ci sta. Ma sono sicuro che questo non significa che non vi amiate."

Sbuffai. Il ragazzo era sempre stato particolarmente fan della coppia 'Leyla - Pietro', come se fossimo la ship della sua serie tv preferita, infatti quando ci eravamo lasciati non aveva accettato per niente la cosa. A volte mi sembrava peggio di un figlio che ripensa ai suoi genitori divorziati.

"Io non posso credere che abbiate buttato tutto nel cesso per niente, un anno fa."

"Non è stato niente Marco."

"Il tuo è solo auto-sabotaggio, non è non provare più niente."

"Quel che provo è comunque cambiato, non è rimasto tutto intatto. Devo capire se ciò che sento è sufficiente per un'effettiva relazione."

"E questo lui lo sa?"

"Sono stata chiara." o almeno lo speravo.

Alzò le mani, in segno di resa.

Discutere con me sapeva che era una partita persa a prescindere.

Lui era Mr. Permaloso e su questo non c'erano dubbi, ma la mia testardaggine poteva essere peggio.

𝐂𝐔𝐎𝐑𝐈 𝐃𝐈 𝐂𝐀𝐑𝐓𝐀Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora