𝟐𝟎. || 𝐠𝐮𝐢𝐝𝐚 𝐬𝐩𝐞𝐫𝐢𝐜𝐨𝐥𝐚𝐭𝐚

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«𝐢𝐥 𝐟𝐮𝐨𝐜𝐨 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐭𝐮𝐚 𝐛𝐨𝐜𝐜𝐚 𝐛𝐫𝐮𝐜𝐢𝐚 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐥'𝐚𝐬𝐟𝐚𝐥𝐭𝐨»

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«𝐢𝐥 𝐟𝐮𝐨𝐜𝐨 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐭𝐮𝐚 𝐛𝐨𝐜𝐜𝐚 𝐛𝐫𝐮𝐜𝐢𝐚 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐥'𝐚𝐬𝐟𝐚𝐥𝐭𝐨»

|14 novembre 2022|

"Vuoi spiegarmi cosa cazzo stava succedendo con Andrea prima?"

Riccardo non appena eravamo entrati in macchina era scoppiato, curioso come sempre.

"È complicato."

"Complicato un cazzo. Ora mi racconti tutto." così iniziai con il raccontargli del bacio che ci eravamo dati, a quell'ultima discussione avuta poco prima.

"Porca troia, questa è la conferma che lui ti vuole!"

"Ma finiscila!"

"Cosa c'è che non capisci Leyla? Cazzo, ha cercato di fartelo capire in ogni modo possibile, ma tu continui a far finta di niente, e ovviamente a lui sembra che tu non ricambi."

"Non c'è niente da ricambiare. È semplice attrazione fisica, magari non solo da parte mia, ma semplice attrazione."
"A me sembra che ci sia dell'altro." non dissi nulla, sospirando continuai a guardare fuori dal finestrino. Non riuscivo veramente a capire i miei sentimenti, c'era così tanto casino nei miei pensieri che non sapevo neanche da dove cominciare per mettere ordine.

"In ogni caso forse ha ragione lui." mi voltai verso Riccardo. "Cioè?"

"Hai bisogno di pace Leyla, di pensare a te stessa. Forse non è semplicemente il momento."

Feci una risata amara. "Non fate altro tutti che dire che non è il momento, che prima o poi arriverà e tutte quelle cazzate lì. Allora quando sarebbe il mio momento? Dimmelo. Perché non cambierà il fatto che io sia insicura di me stessa, che mi veda uno schifo, che la mia vita va a pezzi, che la mia stabilità mentale non esista da un pezzo. Questo è tutto ciò che sono. Quindi questo significa che non avrò mai amore?"

"Non volevo dire questo e lo sai anche tu."

"Invece era proprio questo che volevi dire Riccardo, tu come tutti gli altri. Non è il mio momento ok, l'ho capito."

Nel frattempo eravamo arrivati davanti casa mia, così aprii la portiera e scesi.

Ero stanca di sentirmi come se dovessi sempre aspettare.

Vedevo tutti andare avanti, costruirsi un futuro, mattone dopo mattone; mentre io ero ancora lì, cercando di formulare un progetto, di capire cosa fosse meglio per me, ma alla fine non facevo altro che fare la scelta sbagliata.

C'era persino stato un tempo in cui il passato non era stato un posto dal quale fuggire, dal quale voler scappare, ma non sempre.

All'inizio della relazione con Pietro mi ero illusa che tutto stesse ricominciando a girare nel verso giusto, che forse quella era la mia possibilità per essere felice, per guarire da tutto ciò che non dicevo.

𝐂𝐔𝐎𝐑𝐈 𝐃𝐈 𝐂𝐀𝐑𝐓𝐀Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora