𝟐𝟓. || 𝐜𝐫𝐮𝐝𝐞𝐥𝐞 𝐝𝐢𝐩𝐞𝐧𝐝𝐞𝐧𝐳𝐚

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«𝐭𝐮, 𝐜𝐫𝐮𝐝𝐞𝐥𝐞 𝐝𝐢𝐩𝐞𝐧𝐝𝐞𝐧𝐳𝐚

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«𝐭𝐮, 𝐜𝐫𝐮𝐝𝐞𝐥𝐞 𝐝𝐢𝐩𝐞𝐧𝐝𝐞𝐧𝐳𝐚.
𝐢𝐨 𝐧𝐨𝐧 𝐬𝐨 𝐬𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐬𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐭𝐞»

|5 gennaio 2023|


Leyla's pov.

Quel giorno Andrea mi aveva inaspettatamente chiesto se volessi uscire con lui quella sera, per farci un giro a Firenze. Non nego che la proposta in un primo momento mi aveva lasciato abbastanza confusa, soprattutto perché non sapevo in alcun modo cosa stava succedendo realmente fra di noi.

Non appena avevo chiesto consiglio nella chat di gruppo con Riccardo e Huda, questi due però mi avevano spinto ad accettare immediatamente, anche perché a detta loro ciò mi avrebbe aiutato a far maggiore chiarezza su ciò che io in primis provavo verso il ragazzo e cosa volevo da quella situazione.

Allora avevo accettato, con non pochi dubbi, ma anche con altrettanto entusiasmo in realtà.

"Ho voglia di gelato." dissi all'improvviso, vedendo una gelateria a pochi passi da noi.
Erano ormai le dieci di sera, avevamo cenato insieme e chiacchierato tranquillamente tutta la sera di qualsiasi cosa ci venisse in mente, come se fossimo i Leyla e gli Andrea di sempre. Essendo inverno e non essendo il weekend già le strade erano abbastanza vuote, non c'era troppa gente che passeggiava.

"Con questo freddo?"

"E quindi? D'inverno è ancora più buono perché non si scioglie in un secondo." lui mi guardò divertito, ormai arreso a quelle mie uscite con poco senso probabilmente.
"Poi non ti lamentare però se senti ancora più freddo!"

Una volta usciti dal negozio, tenendo il cono tra le mani, Andrea mi lanciò un'occhiata divertita. "Sei sicura di poterlo finire tutto quel gelato?"

Lo fulminai immediatamente, offesa dalle sue parole. "Certo! Per chi mi hai preso?"

Poco dopo mi prese nuovamente in giro.
"Ti sei sporcata, proprio come una bambina." le sue dita si avvicinarono al mio viso, pulendomi il naso, con tutta la tranquillità di questo mondo. Io rimasi di sasso, ma cercai di non farglielo notare in nessun modo.
"Riesci a mangiare come una persona normale?" a quel punto gli feci una linguaccia, tornando a gustare il mio gelato cocco e kinder.

"Questo perché sto mangiando con il cuore."

"Non si parla con la bocca piena Nana!" mi pizzicò un braccio, portandosi poi alla bocca la bottiglia di birra che si era comprato.

Stavamo camminando per quelle strade senza meta, con il freddo di Firenze che pungente ci avvolgeva. Il silenzio era riempito solo da qualche passo di altri passanti, che parlavano a voce moderata.

Nonostante il silenzio fra di noi, non mi sentii per niente in imbarazzo, ed era alquanto strano per me, che odiavo quando si creavano momenti del genere con le persone.

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