Capitolo Trentotto

28 3 2
                                    

Capitolo Trentotto

Jake

Las Vegas, Nevada.

«No, le telecamere si spegneranno quando noi saremo usciti dalla villa, ma Sokolov e Carlos devono rimanere dentro. Ci assicureremo che non scappino.» Insiste il Diciassette Nero, poggiando entrambe le mani sulla mia scrivania.

«E poi?» La esorto a continuare, cercando di studiare il suo piano e sperare che sia perfetto.

«A quel punto, quando avremo il via libera, completiamo l'operazione.» Mi guarda, senza ammettere repliche.

«Ma non possiamo perdere troppo tempo, se vogliamo che trovino i corpi intatti per l'identificazione.» S'intromette Alexandrina.

«Quando arriveranno i soccorsi, saremo già per strada verso l'hotel.» Ribatte Victoria, sicura di sè. «E nel frattempo, i filmati in cui Carlos e Andrey entrano in quelle stanza, verranno ripuliti.» Riprende poi, rivolgendosi ai suoi informatici.

Michael e Liam annuiscono, attenti alla conversazione.

«E come li attiriamo ad entrare nella nostra trappola?» Entro nel dettaglio.

«Sokolov riceverà un tuo messaggio e Carlos, lo riceverà da Andrey per un incontro privato, quando saranno dentro verranno immobilizzati dai miei uomini. In ogni caso sto solo cercando di facilitare il lavoro alla Mangiatrice di uomini, ma se Ramirez non ci casca, non sono affari miei.» Conclude con le spiegazioni, accendendosi una sigaretta.

«Non fa una piega.» La imita la figlia di Andrey, gettando fuori il fumo, come se non stessimo progettando di ammazzare il suo stesso padre.

«Non resta che chiamare il nostro pezzo grosso.» Mi rivolge la sua attenzione, poi mi passa il cellulare e compone il numero del russo.

Mi schiarisco la gola, pronto a parlare con lo stronzo che ha fatto uccidere i miei genitori.

Il cerchio sta per chiudersi, una volta per tutte.

***

L'aereo decolla senza alcuna difficoltà, mentre io e Victoria ce ne stiamo seduti uno di fronte all'altro.

Sta leggendo l'ennesimo libro che si ostina a portarsi dietro ed io, mi sto godendo il drink che mi è stato offerto.

Osservo il cielo poco nuvoloso, mantenendo un silenzio fastidioso.

Vorrei dire qualcosa, ma sento che la prossima volta che prenderò questo Jet privato, tutto sarà diverso.

Ecco perché le successive tre ore di volo, sembrano non passare mai.

Diciassette NeroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora