|Capitolo 16

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Billie pov's
"Ammetto che non sei così male come cuoca dai"

Alla fine cucinare mi era sempre piaciuto e posso dire che proporre a Sam di farlo insieme non fu una cosi cattiva idea, finalmente ero riuscita a smuoverla dall'idea di fare "altro" e anche con la cazzata del ciclo che mi ero inventata, eravamo arrivate a sfornare dei buonissimi biscotti al burro.
"Ho molti talenti si" ti rispondo ridendo lavandomi le mani per togliere via le briciole.
"Mh si lo so molto bene"
Mi abbracci da dietro spostandomi i capelli di lato.
Eccoci qua, di nuovo.
Mi giro verso di te con una faccia mista tra noia e frustrazione, forse non ero più in grado di darti ciò che volevi e questo mi distruggeva da dentro, ma come potevo andare contro ciò che volevo?
Ti riavvicini a me, forse per questa volta avrei potuto accontentarti? fingere di bramarti e toccarti come se avessi davvero fame di te, sbatterti al muro con talmente tanta foga dal non essere neanche un minimo delicata, ma prima che io possa posare anche solo un dito su di te ti fermi bruscamente dal baciarmi allontanandoti.

"Di chi è questo profumo Billie?"

Un brivido attraversa la mia schiena, e ora che ti raccontavo?
"Profumo? che profumo piccola?" Negare negare e ancora negare, non potevo far cadere il mio castello di bugie, non ora, non meritavi tutto quel dolore Sam e Dio solo sa quanto io mi odi in questo momento per averti riempita di cazzate.
"Billie non prendermi in giro, hai addosso un profumo femminile che di sicuro non è il tuo, a meno che Andrew non sia diventato gay tutto insieme gradirei delle spiegazioni."
La tua faccia non lascia spazio a interpretazioni, eri incazzata e a suggerirlo era anche la posa delle tue braccia, incrociate sotto al seno.
"Sam andiamo, probabilmente è quello di sua madre, quando è tornata a casa ci ha abbracciati tutti quanti e lei ha un profumo molto forte..." ti dico convinta delle mie parole, per forza d'altra parte.
"Mh...vabbè" non sei troppo convinta ma, per mia fortuna, so bene come farti scordare tutto ciò.
"Dai piccola vieni qua, che ne dici di imprimermi il tuo di profumo mh? ovunque magari" ti dico tirandoti a me, sussurrando l'ultima parte.
Come pensavo basta questo per farti tornare sul mio collo come una furia, ma con tuo dispiacere devo farti staccare di nuovo.
"Non qui, potrebbero tornare i miei, vieni" ti dico ridendo di poco, che scena assurda sarebbe stata se solo i miei genitori fossero entrati e mi avessero vista scoparti sullo stesso piano su cui mia mamma stendeva la pizza? mio dio, che scena davvero.

Ti porto nella mia stanza, totalmente diversa dalla tua ora che ci penso, nessun glitter o accessorio rosa sparso di qua e di là ma solo tanta oscurità e i miei led rossi costantemente accessi per dare sempre atmosfera.
"Stenditi" ti ordino buttandoti sul letto, se proprio dovevo scoparti l'avrei fatto per premiarti, ricompensarti per essere cosi paziente con me, per sdebitarmi con te per tutti gli errori che avevo commesso in quei giorni.
Per tutti i baci che non avevo rivolto a te, ma a qualcun'altra.
Per tutti i pensieri sporchi che non avevo rivolto a te, ma a qualcun'altra.
Ti avrei scopata si, ma con in testa qualcun'altra.
Noto con mio piacere che per la fretta di volermi tra le tue gambe eri già in intimo.
Mi tolgo la maglietta, stendendomi sopra di te e non mi serve neanche dirtelo che le tue gambe erano già aperte per me, pronte a tremare dopo ciò che ti avrei fatto.
Ti guardo scuotendo la testa, dio Samatha che animale che sei.
Ti lecchi le labbra mordendoti il labbro inferiore, non c'è la fai più, stai cedendo e quella vista è solo l'ennesimo motivo per far accrescere il mio ego.
Mi avvicino ancora di più a te ma ti voglio sentire lamentare, pregarmi di scoparti cosicché io possa divertirmi ancora di più, sei la mia bambola praticamente e giocare con il tuo corpo mi soddisfa, ma non totalmente, purtroppo non sei Beverly.
Pensare alla sua silhouette, leggermente più scura della tua, al suo sguardo, più tagliente e provocatorio, al suo seno, cosi tondo e sodo, alla sua carne così tonica e perfetta..dio Beverly ti avrei sbranata se solo fossi stata qui sotto di me.
La mia eccitazione era arrivata alle stelle ma non per opera tua Sam, nonostante fossi davvero sexy con solo quell'intimo addosso, i miei occhi non vedevano altro che Lei.
Ma adesso la mia attenzione doveva essere su di te, alla fine te lo meritavi no?
"Dimmi, quanto mi vuoi Samantha?" ti dico sentendo le tue mutandine già bagnate applicando con le dita una leggera pressione su di esse.
"Ugh Billie! Ti prego non ce la faccio più!" ti contorci su te stessa inarcando di poco la schiena sentendo la mia pressione farsi sempre più forte e costante.
"Dimmelo e sarai accontenta principessa, fino ad allora riceverai solo una lenta tortura"
Le mie dita si muovono lente su di te formando piccoli cerchi.
Andiamo Sammy, dimmi quanto cazzo lo desideri e mettiamo fine a questi giochetti.
"Da morire cazzo! e ora scopami porca puttana"
Ti tiri su poggiandoti con i gomiti sul letto facendo alzare di conseguenza anche me, mh nervosetta?
Decido di accontentarti volendo finire questa cosa il prima possibile, dio mi sembrava di starti tradendo Bev.
Con un gesto secco ti faccio scivolare via le mutande, buttandomi a capofitto tra le tue cosce iniziando a fare forse l'unica cosa che ancora riuscivo a fare con te: darti piacere.
La mia lingua correva su e giù, di qua e di là su di te creando un casino non indifferente sulle mie coperte.
Tu sembravi come impazzita, non stavi ferma un secondo tanto da costringermi a doverti tener ferma dalle gambe.
Eppure eri così carina in questo momento..così disperata da non riuscire nemmeno a pronunciare il mio nome per intero.
"Dimmi piccola" ti dico per aiutarti.
"D-dio sto..sto per venire non fermarti ti-ti prego" mi dici con un po di difficoltà.
Risi a questa scena e ne approfittai per infilare due dita aumentando la mia velocità ma a quanto pare non ne volevi sapere.
"Vai giù ti prego" mi dici supplicandomi e posizionando una mano tra i miei capelli come per enfatizzare il messaggio.
Per quanto non volessi, adesso eri tu ad avere il comando e di conseguenza dovevo accontentarti.
Mi riabbassai continuando a mantenere il contatto visivo con te che ovviamente interrompi non sapendo reggere.
Rido di nuovo prima di tornare a concentrarmi su di te affondando la faccia tra le tue cosce succhiando e leccando ogni lembo della tua entrata.

"You're the reason 2"                                        -Billie Eilish-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora