|Capitolo 1

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2 anni dopo....

Billie pov's
"Ei piccola placati" dissi a Samantha che aveva iniziato a darmi piccoli baci sul collo, attaccandosi come una cozza.
Quella sera io e i miei amici avevamo deciso di andare in un club per spassarcela un po'.
"Mhh ma sei così bella sta sera" disse lei approfondendo quello che stava facendo.
Cazzo era ubriaca e si poteva notare benissimo dalle sue condizioni.
"Va bene, credo sia venuta l'ora di tornare a casa stellina" dissi io alzandomi dal divanetto prendendo la mia ragazza di peso: ero più che certa che se avesse provato a fare un passo sarebbe caduta, data la quantità di alcol che aveva bevuto.
"Ei Andrew" dissi urlando cercando di contrastare la musica.
"Yo amica, ve la state passando bene vedo" disse iniziando a fare il deficiente, notando il succhiotto sul mio collo lasciato da Samatha.
"deficiente....noi andiamo, è ubriaca e non vorrei finisse male." dissi io indicando la ragazza che si era praticamente addormentata sul mio petto.
"va bene, vedete di non andarci troppo forte sta notte." disse lui urlando.
"Cazzone" risposi io recandomi all'uscita ridendo di poco.
Grazie a dio la macchina era parcheggiata proprio davanti alla discoteca visto che Sam iniziava a pesare.
Aprì lo sportello appoggiandola delicatamente sul sedile e allacciandole la cintura.
Cazzo sembravo una mamma con sua figlia piccola.
"Dove stiamo andando amore?" mi chiese lei aprendo di poco gli occhi.
"A casa piccola, sei ubriaca fradicia" risposi ridendo, lasciandole un bacio sulla fronte, chiudendo poi lo sportello.
Feci il giro per poi salire e mettere in moto.
Il viaggio fu tranquillo e silenzioso, Samantha ormai era crollata.
Mi girai a guardarla, era bella anche spettinata.
Dopo la rottura con Beverly, ero persa, confusa e non sapevo più cosa farne della mia vita. Ero tornata a farmi delle peggio cose, finendo più volte in ospedale,
ma nonostante le mie stronzate avevo chiuso con Danielle.
Ero uscita dal giro, ma ero tornata a vedermi con Jasmine cercando di poter alleviare quel dolore che avevo dentro, ma fu tutto inutile. Finché un giorno, ad una festa non conobbi lei, che in qualche modo mi salvò da quel che ero diventata.
Iniziammo ad uscire finché i miei sentimenti verso di lei non si intensificarono sempre di più, e a quel punto le chiesi di diventare la mia ragazza.
Di Beverly non ebbi più notizie,non seppi
più nulla di lei: se avesse finito il liceo, se si fosse rifidanzata o se qualche volta, le mancassi anche io, come lei mancava a me.
Non nutro alcun odio verso di lei, anzi le auguro tutta la fortuna di questo mondo e anche se ora sono di nuovo felice con la mia ragazza,ogni tanto, nella notte mi tornano in mente tutti i momenti più belli vissuti con lei, oppure mi capita di sognarla: lei che torna da me dicendomi di amarmi ancora, e a quel punto mi sveglio credendo sempre che tutto ciò sia vero, ma in realtà vicino a me c'è sempre Samatha, e forse un motivo per cui mi piaceva era quello di assomigliare a Bev: nel modo di stuzzicarmi, in alcuni atteggiamenti o anche solo per le sensazioni che riusciva a trasmettermi.
"Sam siamo arrivate." dissi io scuotendole di poco la gamba.
E in tutta risposta ricevetti un piccolo mugugno di disapprovazione.
La aiutai ad uscire dalla macchina mettendole una mano attorno alla vita.
Aprì casa e una volta aver chiuso la porta, ci recammo in camera.
"ei come ti senti?" le chiesi nel mentre che cercava di togliersi le scarpe, inziando a litigare con la zip.
"Meglio dai" disse lei riuscendo finalmente a togliersi i tacchi.
"Vado un'attimo in bagno, tu aspettami qui." disse lei stampandomi un bacio sulle labbra per poi sparire in bagno.
Mi spogliai per poi mettermi in pigiama e infilarmi sotto le lenzuola.
Cinque minuti dopo uscì dal bagno con solo un baby-doll nero che faceva intravedere il suo intimo anch'esso nero in pizzo.
"Sei bellissima cazzo" dissi io baciandola quando si avvicinò a me, ma lei iniziò ad approfondire il bacio.
"Sam..." dissi io prima che le cose andassero degenerando.
"si ehm scusa..." disse lei un attimo a disagio.
"scusa tata ma sono stanca, e anche tu hai bisogno di riposare." dissi io accarezzandole la guancia.
"va bene, comunque amore, ti ho parlato di mio padre no? che a breve si risposerà?"
"si certo, perchè?" dissi io confusa.
Samantha mi aveva parlato di suo padre (il riccone della città) che dopo aver perso la moglie, a distanza di tre anni aveva deciso di risposarsi con un'altra donna, altrettanto ricca.
"bhe mi ha detto che domani siamo inviatati a pranzo da questa donna, e lei ha anche una figlia della mia età..."
disse lei iniziando a giocare con il laccetto del suo baby-doll.
"eh allora? meglio, conoscerai quella che sarà la tua futura sorellastra" dissi regalandole un sorriso.
"sarà terribile...a meno che tu..." disse alzando lo sguardo verso di me iniziando a sorridere.
"Oh no, scordatelo, non verrò con te, mi sentirei un botto a disagio e io non centro nulla" dissi io iniziando a ridere avendo già capito le sue intenzioni.
"Daiiii ti prego, ti prego, ti prego, ne ho già parlato con papà e lui ha detto che non ci dovrebbero essere problemi" disse lei mettendosi in ginocchio sul letto con le mani unite in preghiera.
"Sam io-" non riuscì a finire la frase che mi interruppe.
"dai bil ti prego, fallo per la tua ragazza" disse guardandomi come un cane bastonato.
"Che palle, va bene, ma sappi che lo faccio solo per te."
"Sii, grazie amore" disse lei buttandosi sopra di me abbracciandomi.
"va bene però ora andiamo dormire, sono stravolta." dissi allungandomi per spegnere la abat-jour visto che avevo ancora Samantha addosso.
"va bene, notte tata" disse lei sistemandosi meglio sul mio petto.
"notte piccola." risposi io cingendole la vita con il braccio.
Eppure nonostante tutto, vorrei che lì in quel momento ci fosse stata Beverly.

"You're the reason 2"                                        -Billie Eilish-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora