🔪Capitolo 🔟:"Faceless's limbo part1"🔪

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*Elizabeth e Daphne dopo esplosione e il messaggio minaccioso di Faceless, si ritirarono a casa. Erano impaurite e terrorizzate... La macchina della loro psicologa era appena esplosa davanti ai loro occhi, quella che era più distrutta era Daphne, pensava di essere finalmente arrivata ad una conclusione, ma aveva sbagliato completamente*

Daphne:"ho sbagliato tutto..."
Elizabeth:"non è colpa tua, ma colpa di faceless che è riuscita ad incastrarla"
Daphne:"ma se io non avessi dubitato così tanto di lei, e l'avrei finita lì...non sarebbe morta..."
*Disse con le lacrime agli occhi*
Elizabeth:"non è colpa tua, non puoi darti delle colpe che non ti riguardano. Faceless è malato lui ci usa come pedine"
Daphne:"...non volevo che morisse, che morisse un'altra persona..."
Elizabeth:"..."

*Christopher esausto dopo la discussione con Anthony, sentiva il peso del mondo sulle spalle mentre si ritirava nella sua stanza, la porta si chiuse alle sue spalle con un leggero clic, isolandolo dal resto del mondo, il silenzio che seguì era quasi assordante, un contrasto stridente con la tempesta emotiva che ribolliva dentro di lui, Melanie lo aveva consolato, cercando di alleviare il suo dolore anche se lei non sapeva che stesse passando, ma nulla sembrava poter scacciare il senso di colpa e la stanchezza che lo divoravano, Ora che Anthony sapeva tutto, che aveva scoperto che Christopher era in realtà Sebastian e che era stato costretto a lavorare per faceless sotto minaccia, tutto sembrava irreparabilmente compromesso, non c'erano più segreti non c'erano più menzogne da raccontare, solo una verità brutale e dolorosa che gli aveva tolto ogni energia, si lasciò cadere sul letto la testa affondata nel cuscino, mentre le lacrime cominciavano a scorrere liberamente, ogni singola emozione repressa, ogni paura, ogni colpa trovava sfogo in quei singhiozzi che scuotevano il suo corpo. Non ne poteva più. La pressione di una vita vissuta nell'inganno, la paura costante di essere scoperto, l'angoscia di sapere che chi amava soffriva per colpa sua, tutto si accumulava in un peso insopportabile, mentre giaceva lì, il volto nascosto nel cuscino, le mani strette nei capelli, si rendeva conto di quanto fosse stanco, stanco di mentire, stanco di nascondersi, stanco di dover vivere una vita che non era la sua, il dolore era troppo la solitudine troppo profonda, e in quel momento, desiderava solo una via d'uscita, un modo per mettere fine a tutto quel tormento, le lacrime continuavano a scorrere, bagnando il cuscino sotto di lui, mentre la sua mente vagava tra ricordi dolorosi e un futuro incerto, la stanza attorno a lui si faceva sempre più scura, riflettendo il vuoto che sentiva dentro, non c'era pace, non c'era sollievo, solo un senso di disperazione crescente*

*Violet si trovava avvolta tra le lenzuola, cercando di trovare conforto nel suo letto, ma il sonno la eludeva, mentre fissava il soffitto, i pensieri cominciarono a fluire, trascinandola indietro nel tempo, la sua mente tornò a un ricordo sepolto, uno di quei momenti che cercava di evitare...
*MEMORY OF VIOLET*
Era una giornata grigia, la luce del sole si rifletteva debolmente attraverso le tende della loro casa, Violet, più giovane, era in piedi di fronte a sua madre, con il cuore appesantito da un'emozione che non riusciva a comprendere del tutto, Qualcosa era successo, qualcosa di doloroso, e Violet si era rivolta a sua madre in cerca di conforto...ma la risposta di sua madre fu diversa da quella che si aspettava, invece di ricevere un abbraccio o parole rassicuranti, sua madre le si avvicinò con uno sguardo fermo e una voce fredda, priva di emozione. "Non c'è ne spazio né tempo per queste cose futili, violet " le aveva detto con una freddezza unica, "Devi spegnere i tuoi sentimenti, non ti serviranno a nulla, solo ti faranno del male..." quelle parole si erano incise nella mente di Violet come un marchio, e in quel momento qualcosa dentro di lei cambiò, sentì il calore della sua umanità ritirarsi, come se una fiamma fosse stata soffocata, lasciandola con una sensazione di vuoto, aua madre non le stava solo insegnando a essere forte, le stava insegnando a chiudere una parte di sé, quella parte che poteva sentire, piangere, amare...
*END OF VIOLET'S MEMORY*
ora, nel buio della sua stanza, Violet riviveva quel ricordo con una chiarezza dolorosa, si chiese se fosse mai riuscita a riaccendere quella fiamma, o se l'aveva persa per sempre, e mentre i suoi occhi si riempivano di lacrime non versate, capì che, anche se aveva imparato a spegnere i suoi sentimenti, il dolore di quel ricordo bruciava ancora, profondo e inestinguibile*

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