Capitolo 9 Un pianto segreto

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Paige





Stan viveva in una piccola fattoria nel bel mezzo di una prateria.

Non avevo mai visto una distesa d'erba così sconfinata. Nonostante fosse riscoperta dalla neve era un gran bello spettacolo della natura.

Ero lì da un mese e ancora non mi ero abituata al fascino del Midwest. Era uno scenario quasi primordiale dotato di una bellezza selvaggia.

Avevo preparato una torta ai mirtilli come dessert.

Raggiungemmo la scala di legno che ci avrebbe condotto alla porta di entrata e sorrisi ad Amelia che si guardava attorno incuriosita.

- Gran bella fattoria vero? – sussurrai cercando di penetrare la barriera della sua indifferenza, ma Amelia si infilò le mani nelle tasche dei jeans e si strinse nelle spalle.

- Cerca di essere carina ti prego – la implorai lanciandole un'occhiata preoccupata, ma mi beccai uno sguardo di fuoco.

- Io sono sempre carina – mi rimbeccò e sollevai gli occhi al cielo non proprio d'accordo con la sua affermazione.

Quando Stan aprì la porta ci accolse con un gran bel sorriso.

Indossava un grembiule e stringeva tra le mani un cucchiaio.

- Ehi finalmente siete arrivate – poi si rivolse a mia figlia e continuò – Tu devi essere Amelia. Piacere di conoscerti –

Amelia assunse un'espressione antipatica e sbottò – La fama mi precede a quanto pare –

E senza essere invitata oltrepassò la soglia.

Fissai Stan mortificata, ma lui mi lanciò un'occhiata comprensiva.

Ci fece accomodare in soggiorno dove venne servito un veloce aperitivo.

Russel, suo figlio, era appena rientrato ed era al piano superiore a farsi una doccia.

Amelia sorseggiò il succo e puntò gli occhi sul cellulare senza dire una parola.

Stan mi si accostò e mi porse un bicchiere di vino rosso.

- Grazie – mormorai e me lo portai alle labbra assaporandone il gusto.

- Spero abbiate fame. Ho preparato lo stufato – stava dicendo Stan.

- Lo adoro – mormorai, ma improvvisamente la scala di legno scricchiolò sotto dei passi pesanti.

Russel Miller irruppe in soggiorno rumorosamente e ci sorrise appena ci vide.

- Ehi. Scusate il ritardo – disse con un ghigno beffardo.

Amelia sollevò gli occhi dallo schermo e li posò sul nuovo arrivato. Entrambi si studiarono per qualche istante e io inclinai la testa sorpresa dall'interesse di mia figlia per quel ragazzo.

Russel era davvero carino.

Biondo, alto e con degli occhi castani molto limpidi.

Mi piacque sin da subito per la vibrazione positiva che la sua presenza mi suscitò.

Il ragazzo allungò la mano verso mia figlia e sussurrò – Io sono Russel –

Amelia si alzò in piedi e arrossì leggermente quando disse – Amelia –

Quando prendemmo posto a tavola fu Stan ad intavolare la conversazione su Lost Creek Ranch e stranamente Amelia accettò subito la proposta.

Dopo cena i ragazzi si sedettero sul portico a parlare e io e Stan indugiammo sul divano accanto al camino a sorseggiare gli ultimi sorsi di vino rimasti.

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